• Happy Birthday! •

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★Numero parole: 3370.
★Characters: Manjiro Sano, Shinichiro Sano.
★Rating: giallo.
★Genere: missing moments, fluff, hurt/comfort.
★Credit artist: panel manga di Tokyo Revengers, di Ken Wakui.
★N.B: AU in cui Shin riesce a dare, personalmente, il regalo di compleanno a Mikey e, ovviamente, non ci lascia le penne per colpa di Kazutora.
Avvertenze: What if, Spoilers dei capitoli 263/264, tematiche delicate.

★Avvertenze: What if, Spoilers dei capitoli 263/264, tematiche delicate

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«Quanto manca ancora?»

«Ci siamo quasi piccoletto, solo... un paio di minuti.»

«Me l'hai già detto, ben due volte!» sbraitò in protesta il piccolo Manjiro, cercando di stare al suo passo, anche se con fatica visto la sua lentezza «Davvero non puoi dirmi nulla?» domandò il ragazzino con un broncio.

«Fidati del tuo fratellone... Quest'attesa ne vale la pena.»

Lui sbuffò appena, seguito poi da un piccolo sbadiglio fuoriuscire dalle sue labbra sottili, mentre camminava, o meglio, strascicava i piedi per terra.
Poteva sentire la suola dei suoi sandali, contro il duro asfalto della strada, e il brivido di freddo sulla sua pelle chiara e ambrata.
Nonostante fosse Agosto e, spesso, le giornate di sole erano terribilmente calde ed afose, era risaputo che di mattina presto, ovvero prima che il sole si alzasse nel cielo, l'aria era umida e fredda; tanto da far venire la pelle d'oca, al minimo sbuffo di vento.
Una volta, gli disse che la parte più bella di svegliarsi presto la mattina, oltre poter vedere Shibuya alle prime luci dell'alba, era quella di poter ammirare, indisturbato, tutto il quartiere a luci spente.

Dove tutti erano ancora nel mondo dei sogni, così diceva Shinichiro.

Gli parlava di come non appena si presentava l'occasione, passeggiava per le strade di Tokyo, non curandosi che qualcuno lo vedesse, assisteva poi come uno spettatore silente al passaggio degli uccelli migratori e, in casi straordinari, sentiva in lontananza le onde del mare.
All'inizio non gli credette, pensando che, forse, suo fratello lavorava così tanto con le moto da inalare sia l'odore della nicotina che della benzina.

Tuttavia, anche se con un po' di riluttanza, Manjiro dovette ricredersi.

Quando stava borbottando un po' assonnato, rimase con le orecchie tese e ascoltò attentamente, cosa aveva udito precedentemente; riuscì ad identificare la fonte del rumore non appena si ripresentò.
Aveva giurato di aver sentito il battito d'ali di qualche uccello, forse una gazza ladra, se non addirittura un corvo.
Finché non alzò le spalle e continuò a seguire suo fratello che camminava, a passo svelto, verso una meta a lui sconosciuta.

Forse se lo era immaginato.

Sbatte' un paio di volte gli occhi e, anche se provava ancora sonno, si sforzò a guardarsi attorno.
Vedeva le palazzine, qualche parco, alcuni vicoli stretti e vari negozi alimentari e, sorprendentemente, erano colorati da una leggera sfumatura di blu.
In aggiunta con i giochi di luci e ombre, gli era sembrato di vedere lo stesso colore, ovvero il blu, però scurirsi man mano fino a diventare nero.
A tale visione, il biondino era rimasto senza parole.

Faŋcʏ a ɾɩɖҽ? | Saŋɷ Bɾɷtɧҽɾى |Where stories live. Discover now