Io vorrei...non vorrei

Mulai dari awal
                                    

Salutò Lisa e chiudendo la porta di casa decise di chiamare immediatamente Mirko."Ciao amore, come stai? Io oggi sono in corsa continua, tra poco devo andare alla sede del partito per capire bene come dobbiamo muoverci. Tu cosa pensi di fare?".Avrebbe voluto dirgli che stava di merda, che avrebbe voluto cancellare l'ultimo mese in modo da non concepire quel fagottino che ora stava crescendo in lei e soprattutto avrebbe voluto implorarlo di non lasciarla sola in una situazione simile, ma si trattenne e si limitò a dire "Mamma mia sei impegnatissimo...dai almeno la giornata ti passa in fretta. Io non ho impegni...penso di andare a dare una mano ai miei giù in pasticceria. Senti...riusciamo a vederci questa sera? Magari ci andiamo a mangiare una pizza....sai dovrei parlarti di una cosa..." trattenne il fiato in attesa di una risposta."Si si...penso che stasera possiamo vederci, non ho impegni per ora, ma c'è qualcosa che non va? Ti sento un pochino strana...".Ecco la domanda tanto temuta C'è qualcosa che non va....Qualcosa?! Poteva rispondere Tutto...ogni cosa non va ma preferì non lasciare trapelare nulla " Strana? No, sono solo un po' stanca, sai forse sarà ancora questa maledetta influenza. Allora ci vediamo stasera, passami a prendere verso le sette, ok?"."Certo amore mio...lo sai che mi manchi? E mi sei mancata anche stanotte...".Ah si?! Ti sono mancata? Vedrai dopo la notizia che ti darò questa sera come ti mancherò...Avrebbe voluto trovare il pulsante per mettere a tacere quella parte di lei piena di sarcasmo che veniva sempre a galla nei momenti meno opportuni "Mi sei mancato anche tu...tantissimo" ed in parte era vero "ora ti lascio andare ai tuoi impegni, non vedo l'ora sia stasera" anche questo era vero "ti amo, a dopo".         Mentre chiudeva la chiamata sul cellulare, tirò un sospiro di sollievo. Era già a metà strada, ora mancava l'altra metà e sicuramente sarebbe stata tutta in salita.

Lisa arrivò al lavoro come un fulmine. Per tutto il tragitto aveva pensato allo stato d'animo di Titty, tendeva troppo ad addossarsi tutte le colpe e poi si faceva troppi problemi riguardo l'effetto che avrebbe procurato quella notizia a Mirko, lei era convinta del loro amore e sapeva che due persone innamorate sarebbero riuscite a superare tante situazioni difficili.Sulla sua postazione trovò un biglietto. Era la comunicazione formale che Alessandro utilizzava quando convocava qualcuno nel suo ufficio. Chissà cosa le doveva dire di così urgente. Si recò subito in ufficio senza perdere tempo.Bussò alla porta e fece finta di chiedere il permesso.Alessandro sempre formalmente le disse di entrare. Ormai erano mesi che utilizzavano quei modi affettati in pubblico per evitare qualsiasi maldicenza.Non appena Lisa fu dentro l'ufficio le saltò addosso ricoprendola di baci."Allora?! Era per questo che mi hai convocato?" sorrideva ricambiando i baci.Si staccò da lei malvolentieri "No, non è per questo. Comunque com'è andata con Titty?"."Come vuoi che sia andata....è incinta ed in piena crisi di colpevolezza. Crede che la colpa sia tutta sua e non vuole dare "inutili" pensieri a Mirko per via del suo lavoro"."Mi sembra come se tutto il mondo ruoti attorno alla carriera di Mirko, senza valutare che ci sono altre cose...la vita va avanti nonostante la carriera politica. Ma di questo possiamo parlare per bene dopo, ora ti volevo mettere al corrente di una cosa".Fece una pausa e questo non piacque molto a Lisa."Quando sono arrivato in ufficio, mi ha fermato Simone e ridendo e scherzando ha buttato lì la battutina sul fatto che mi porto al letto le ragazze per far funzionare meglio il gruppo. Al chè io ho cercato di capire se era una battuta tanto per dire o se aveva visto o sentito qualcosa. Mi ha detto che già da tempo circola voce che io e te stiamo insieme, ma nel fine settimana qualcuno ha detto di averci visto uscire da un ufficio insieme ed hanno sommato le nostre assenze di sabato e domenica per avere delle prove della nostra relazione"."Uhm....e tu cosa gli hai detto?" sperava con tutto il cuore che finalmente avesse ammesso che stavano insieme. Era stanca di mentire ai suoi colleghi che in gran parte erano amici, era stanca di dover uscire dall'ufficio facendo finta si salutarlo, per poi incontrarsi all'angolo della strada per non dare nell'occhio. E poi, anche se questo non lo aveva mai confessato ad Alessandro, non capiva fino in fondo quale fosse il problema nell'ammettere la loro storia."Niente, cosa vuoi che dicessi? Ho detto che sono chiacchiere da corridoio ed ho minimizzato la cosa dicendo che forse era stato tutto messo in piedi da qualcuna che si è segretamente innamorata di me....""Eh già...qualcuna che è innamorata di te, peccato che qui ci sta una che è innamorata di te, ma tu la tieni nascosta neanche fossi sposato" non riuscì a trattenersi."Lisa...già ne abbiamo parlato. Lo sai che lo faccio per te, non voglio che tu venga scansata all'angolo perché gli altri pensano che stai con me per fare carriera e non voglio nemmeno che gli altri pensino che io uso portarmi al letto le mie dipendenti, hai visto come sono veloci a metter in giro delle cattiverie assurde? Immagina se gli fornissimo la possibilità di parlare con cognizione di causa....Ehi lo sai che io ti amo davvero e non serve che tutti lo sappiano per farti capire che io sono pazzo di te....vieni qui".L'abbracciò e la strinse forte, come per farle capire che non l'avrebbe mai lasciata andare via."Adesso esci di qui, prima che Gola Profonda inventi qualche altra storiella".

Il dolore del NienteTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang