Io vorrei...non vorrei

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CAPITOLO IX

Io vorrei...non vorrei


Appena sveglia cercò con il suo corpo quello di Alessandro, non trovandolo aprì gli occhi e si rese conto di essere a casa sua, nel suo letto e facendo attenzione riusciva anche a sentire sua madre che trafficava in cucina. Ormai stava prendendo l'abitudine a dormire a casa di Alessandro e quelle poche volte che invece tornava nella sua camera, si ritrovava come un viaggiatore costretto a dormire in hotel.Tutto ad un tratto ricordò: doveva correre da Titty, finalmente era arrivato il giorno della verità e non avendo sentito l'amica per tutto il fine settimana sapeva bene che la verità poteva essere una soltanto.Si alzò di gran carriera, quella sarebbe stata una lunga giornata.

A differenza di Lisa, Titty si sentì rincuorata a non aver passato la notte con Mirko. Era già stato davvero difficoltoso averlo accanto per due giorni e trattenersi dal confessare l'incofessabile, figurarsi poi dover sorreggere una notte d'amore. Anche se in fin dei conti aveva comunque trascorso la notte in bianco. Non era riuscita a chiudere occhio. Ormai erano due notti che non dormiva ma finalmente oggi avrebbe scoperto se la cicogna aveva scelto il suo indirizzo come prossima consegna. Non vedeva l'ora che arrivasse Lisa. Non aveva mai sentito la sua mancanza come nei due giorni appena passati.

Non avrebbe mai immaginato di poter perdere il sonno per qualcuno. Ed invece eccolo li a fissare il soffitto. Per sua fortuna arrivò la sveglia ad interrompere quel flusso continuo di pensieri che lo torturavano da troppi giorni. Come aveva potuto essere così sciocco da credere che Lisa si potesse interessare a lui. Aveva frainteso ogni suo gesto con qualcosa che non sarebbe mai stato, lei si era comportata da perfetta amica e lui aveva creduto già di poterla conquistare. Poi da quando circolava la voce che si fosse messa con Alessandro proprio non riusciva a darsi pace. Miriam le aveva anche raccontato di averli visti uscire insieme da uno degli uffici al piano di sotto. Aveva anche farcito il racconto con le sue opinioni personali dicendogli  che le erano sembrati molto intimi e che secondo lei avevano fatto qualcosa là dentro.Inutile dire che si era sentito davvero molto stupido, anche se stentava a credere a quella lingua lunga di Miriam. Avrebbe voluto chiedere direttamente a Lisa ma dopo la pessima figura rimediata il giorno del compleanno di Giovanna, preferiva non entrare in particolari troppo intimi con lei, anche se qualche domandina gliel'avrebbe fatta. A tutti i suoi colleghi era sembrato strano che quel fine settimana, non fossero presenti nessuno dei due al lavoro.

Passò in farmacia come da gentile richiesta di Titty ed acquistò il test di gravidanza. Anche se non era per lei si sentiva in lieve imbarazzo a fare quei determinati tipi di acquisti.Uscì velocemente dalla farmacia e fece gli ultimi metri che la dividevano da casa dell'amica correndo. Era agitata come se fosse lei a rischiare di esser incinta.Prima di suonare il citofono fece appello a tutto il suo buon senso, fece sparire dal suo volto quell'alone di preoccupazione che l'aveva accompagnata dal momento del risveglio e mise la maschera del giullare. In quel momento Titty aveva bisogno solo di liberare la mente ed attendere quella risposta tanto importante nella più completa serenità.Cercò di salire le scale il più velocemente possibile e non appena fu sul pianerottolo vide Titty che l'aspettava con il volto cinereo."Mi sembrava che il tempo non passasse mai, da quando mi hai inviato il messaggio dove mi dicevi che stavi uscendo di casa, il mio orologio ha rallentato la sua corsa temporale. Ma finalmente sei qui...ho avuto davvero tanto bisogno di te" così dicendo si lasciò finalmente andare ad un pianto dirotto in cui cercava di inserire ogni tanto qualche frase sconnessa "Ma io come faccio ora....Mirko non può...ed io da sola come faccio?!".Lisa lasciò cadere la maschera che aveva indossato pocanzi, per lasciare uscire fuori i veri sentimenti. Con il viso contratto dal dolore nel vedere la sua Titty in quel modo, la fece sedere e cercò di calmarla accarezzandole la testa e scostandole i capelli dal viso "Ehi, ma non devi pensare che sarai sola. Mirko non ti lascerà mai sola e semmai così dovesse essere, e ti ripeto che non lo sarà, ci sarò sempre io con te. Su su...asciuga quelle lacrime...e poi non fasciarti la testa prima di averla rotta. Ora facciamo questo test e nel momento in cui avremo una risposta, cercheremo di organizzare il piano d'azione al meglio possibile" non ci credeva neanche lei in quello che aveva detto, sapeva che se il test fosse risultato positivo, ci sarebbero stati un'infinità di problemi da risolvere.Soffiandosi il naso Titty cercò di riportarsi ad un comportamento adulto "Hai ragione tu, inutile farsi problemi ora... Facciamo questo test e vediamo cosa succede".Lessero le istruzioni ad alta voce con la stessa solennità in cui i laureandi in medicina leggono il giuramento d'Ippocrate. Non erano mai state così serie da quando si conoscevano. Titty andò in bagno e procedette come era scritto sulle istruzioni. Uscì dal bagno con la faccia tesa e contratta, si sedette sul letto e guardò l'orologio "Dice che bastano 5 minuti...Attendiamo e vediamo. Senti raccontami qualcosa, non voglio far passare questi minuti in un'attesa da funerale".Lisa la guardò con gli occhi colmi d'affetto. Non l'aveva mai vista in quel modo. In fin dei conti non ce ne era mai stato il motivo. Fino a quel momento la vita di Titty era trascorsa nella dolce bambagia costruitagli dai suoi genitori, forse era proprio per quel motivo che la sua amica non aveva mai sviluppato il senso di responsabilità che arrivate vicino alla soglia dei trent'anni, dovrebbe essere ben radicato dentro ogni persona.Le raccontò del posto meraviglioso dove aveva passato il fine settimana, omettendo i commenti di Alessandro riguardo la sua situazione. Le fece anche vedere qualche foto che aveva fatto con il cellulare. Tra le chiacchiere ed i commenti trascorsero i cinque minuti più lunghi della loro vita.Era il momento di controllare il test."Titty vuoi che vado a vedere io?" Lisa cercava in tutti i modi di alleviare quel peso all'amica."No, andiamo insieme, vieni". Prendendosi per mano, andarono verso il bagno, Titty apri la porta e si avvicinò lentamente verso il lavandino su cui era poggiato il test.Lisa si sporse in avanti per vedere meglio.Il risultato era inequivocabile, due linee nette erano comparse nel talloncino predisposto per il risultato. Titty si sentì svenire. Non era possibile....o meglio, come era possibile?! Cosa avrebbe detto a Mirko? E a i suoi genitori come lo avrebbe potuto dire. Loro che non le avevano mai fatto pesare il suo non essere presente, loro che stavano tutt'ora facendo dei sacrifici immensi per darle un buon futuro senza chiederle mai nulla. Come avrebbe fatto?!.... Si voltò verso Lisa con gli occhi di nuovo colmi di lacrime, ma questa volta tra i riflessi di queste, si poteva notare l'immenso dolore che l'aveva raggiunta in pochi istanti. Si buttò tra le braccia dell'amica come se fossero l'unico porto sicuro in quel momento.Lisa era senza parole. Tutto quello che le veniva in mente risultava sciocco e privo di senso. Sapeva benissimo che quella era una di quelle situazioni in cui la sofferenza di chi ti sta attorno non si può evitare. Cercò di prendere in mano la situazione come meglio poteva "Ehi...dai ora sfogati...ma non fare così. Titty  sono sicura che possiamo trovare una giusta soluzione. Dai...calmati...vieni con me in cucina".Prese dal frigo un succo di frutta, lo versò in due bicchieri e ne porse uno all'amica."Ora siediti. Allora analizziamo bene tutto. Per prima cosa, e sii sincera, tu ti senti pronta per avere un figlio? O meglio, dato che so che non sei pronta, cosa pensi di fare? Lo vuoi tenere?".A Titty sembrò che qualcuno le avesse dato uno schiaffo. Lo vuoi tenere? Come suonava strana quella frase...non si trattava di un oggetto che ormai aveva fatto il suo tempo e si poteva anche buttare. Si stava parlando di un bambino, ancora ricordava quando appena adolescente, si commuoveva sulle note della canzone "In te"...ed ora era lei a trovarsi in quella situazione assurda."Lisa....non lo so....cioè...no, davvero non lo so. E' un bambino ed un bambino comporta responsabilità e soprattutto stabilità. Io e Mirko non stavamo progettando di certo di sposarci tra qualche mese e poi lui ora è preso dal suo lavoro...ha faticato per arrivare dove è adesso...".Venne interrotta dalla voce della sua amica che si era trasformata in un sussurro velenoso "Senti un po'....a me hanno spiegato che una persona da sola non può concepire, tu quindi per trovarti nella situazione attuale non eri sola. Mirko...Mirko...Mirko...Basta con questa scusante del fatto che lui ora è impegnato e che ha fatto tanta fatica. Probabilmente non ha faticato così tanto quando ti ha messo incinta". Al solo pronunciare quella frase vide Titty che trasaliva, forse era stata troppo irruenta, cercò di tornare in sé e riprese il discorso da dove lo aveva lasciato "Scusami, a volte mi faccio prendere troppo dai nervi. Comunque non devi sempre giustificare ogni sua azione con la scusante del lavoro. Se lui era categorico nel non volere figli, si sarebbe premurato che tu utilizzassi delle precauzioni, mentre invece mi sembra di capire che così non è stato...giusto? O le utilizzavate?"."I primi tempi si...sai uno i primi tempi ci sta più attento, anche per paura delle malattie. Poi però abbiamo deciso di lasciare stare qualsiasi precauzione, tanto Mirko mi assicurava di stare attento...." Abbassò gli occhi....sapeva benissimo che il discorso che stava facendo era privo di maturità, neanche un'adolescente alle prime armi avrebbe mai detto una cosa del genere.Lisa sospirò, era inutile stare a fare una paternale su quali e di chi fossero le colpe "Ora lasciamo stare questi discorsi, tanto ormai la frittata è fatta. Quando pensi di parlarne con lui? Questa è una decisione che non puoi prendere da sola, dovete discuterne insieme e valuare i pro ed i contro, solo dopo potrete decidere cosa fare".Titty deglutì con difficoltà "Hai ragione, è una decisione che spetta ad entrambe, ma....io non so come dirglielo...cioè, non posso andare lì, abbracciarlo e baciarlo e poi dirgli allegramente Sai amore, c'è una novità, tra poco saremo in tre...devo prepararmi, approfittare del momento adatto"."Ma cosa stai dicendo?! Non devi sostenere un esame e francamente non mi piace tutta questa paura che hai...Titty non voglio tornare ad esser rude, ma in questo...pasticcio vi ci siete cacciati in due e quindi non credo che tu ti debba sentire in colpa come una bambina che ha rotto lo specchio in camera dei suoi. Ora lo chiami e gli dici che dovete parlare di una cosa...so che non sarà facile ma togliti la croce da sopra le spalle e affronta la situazione da persona matura".Non voleva comportarsi come una madre con sua figlia, ma spesso aveva avuto conferma della lieve immaturità che ancora era presente in Titty.Restarono a parlare ancora un po'.Quando Lisa uscì da casa di Titty si fece promettere che per qualsiasi problema l'avrebbe chiamata.

Il dolore del NienteWhere stories live. Discover now