52 - Cervera pt. 2

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« Sono fatti miei » brontolai.

« Va bene » disse semplicemente lui, guardandosi in giro.

Nell'esatto momento in cui feci per dirigermi verso i cagnolini, lui mi prese di peso e in una frazione di secondo mi ritrovai buttata in aria.



|| Punto di vista di Marc ||

SPLASH

Fu quello il rumore prodotto dal corpo di Sofia a contatto con l'acqua della piscina. Shira e Stitch sì spaventarono dal fragore, scappando via lontano dal bordo. Tutti noi ridemmo, tranne la malcapitata che riemerse poco dopo, completamente fradicia.

« QUESTA ME LA PAGHI! » ringhiò lei, diretta verso me. Cosa che mi fece ancora più ridere.

La osservai risalire la scaletta per poter uscire ed in quel momento mi resi conto di essere fregato. I suoi lunghi capelli mossi erano diventati liscissimi ed erano appiccicati sia sul suo volto che sulla sua schiena a causa dell'acqua. Il suo stesso copricostume bianco era divenuto semitrasparente, lasciando in bella mostra il suo bikini blu brillante e l'abitino che le stava ampio era diventato molto aderente al suo corpo, così tanto da mostrare perfettamente il suo punto vita stretto e i suoi fianchi più larghi, oltre ad evidenziare magicamente la forma del suo sedere tondo e del suo seno. Deglutii, conscio che quella visione mi avrebbe procurato problemi sotto.

« TU SEI UNO STRONZO » mi urlò addosso lei, raggiungendomi con passo ancora zoppicante a causa della distorsione della caviglia di qualche giorno prima.

Sorrisi sornione e proprio quando mi assestò una poderosa sberla sul braccio ( ma quanta forza aveva poi?!), io la presi per la vita e la strattonai verso di me. Poco importa se fosse bagnata, io la baciai, facendola tranquillizzare. Quando le nostre labbra sì separarono, lei mi sussurrò di nuovo l'insulto, ma in un modo che mi fece rabbrividire dall'eccitazione. Le presi il sedere e la spinsi ancora di più verso di me, affinché percepisse cosa mi stesse succedendo nel costume. La sua espressione con gli occhi sgranati mi diede la conferma che pure lei lo stava sentendo, e anche molto bene aggiungerei.

« Dovresti usare questa foga che hai da chica enojada en otros contextos, ¿sabes? ( da ragazza incazzata in altri contesti, sai?) » le mormorai con un fil di voce, riferendomi proprio ad una situazione in particolare.

Lei spalancò la bocca, stupita dal mio commento e ciò mi fece ridere.

« Potrei...» mormorò lei, passando un dito sul mio braccio destro delicatamente. Quel semplice gesto attirò la mia attenzione più del dovuto.

« Sì... » la incitai io.

« Ed entrambi sappiamo che prima o poi...accadrà »

« E....? » la spronai nuovamente, ma lei sì avvicinò drasticamente al mio viso, schioccandomi un bacio in cui mi ci persi.

Quando ci staccammo, lei aveva le mani appoggiate al mio petto.

« Ma non oggi » dichiarò lei, e con tutta la genuinità del mondo, mi spinse, facendomi volare a mia volta in acqua.

Appena sbucai fuori dall'acqua mi sistemai il ciuffo di capelli all'indietro, ridendo.

« Esta vez me lo he ganado ( Questa volta me lo son meritato) »

Venni raggiunto da Aida, che decise di buttarsi in acqua e, di conseguenza, pure da Alex.

Un attimo di distrazione speso a guardare mio fratello tuffarsi a bomba mi fece perdere il momento in cui Sofia sì tolse il copricostume, rimanendo nel bikini blu. Quella vista mi fece irrigidire di nuovo quella parte del mio corpo, che sì stava giusto tranquillizzando fino a qualche secondo prima.

Sofia non possedeva di certo il miglior corpo al mondo: ne avevo visti di meglio, eppure il suo esprimeva la completa normalità. Quel tipo di semplice normalità a cui io ero tanto legato, nonostante fossi ormai una celebrità mondiale. Quella normalità caratterizzata da imperfezioni, da traumi, da tutti quei fatti che ci rendono simili e che in tanti cercano invece di nascondere. Lei entrò in acqua e io la raggiunsi con sole due bracciate.

« Hola, esplendor »

Lei alzò gli occhi al cielo: « Smettila, lo sai benissimo che non è vero »

Senza tanti convenevoli, le presi un polso: « Vuoi la prova? Allora prova l'avrai »

Trascinai la sua mano sott'acqua, sotto il suo sguardo non convinto, e le piazzai la mano proprio sul mio rigonfiamento. Lei, presa probabilmente dal panico, fece per toglierla, ma io glielo impedii.

« Sof, tranquilla » le mormorai dolcemente « gli altri due non vedono »

« Io non... io non...» balbettò lei « No Marc, io non... »

« Non facciamo nulla Sofí » provai a rassicurarla « volevo solo farti capire cosa ne penso davvero, visto che le parole non sembrano bastarti »

Lei sì rilassò un po', ma abbassò lo sguardo mentre io le lasciai la presa, come se sì sentisse in colpa.

« Ehi, no » proferii io « non fare così. Va tutto bene, Sofí »

Lei scosse la testa: « No che non va bene, io ho questo problema e...»

La zittì mettendole un dito sulle labbra: « Lo risolveremo insieme, pian pianino. Lo sai che per me non è assolutamente un dramma »

« ¡Vos dos! » gridò Alex, interrompendoci « ¿Habéis terminado de hacer vuestras cositas y venís a divertirse? ( avete finito di fare le vostre cosuccie e venite a divertirvi? ) »

E immediatamente dopo una pallina mi centrò in piena testa.

« Credo sia il segnale che ci obblighi ad andare da loro » le mormorai, sorridente, « ma ne riparleremo più tardi »

Le diedi un affettuoso bacio in fronte, stringendola a me.

Spazio Autrice

* I dolenti sono creature dell'universo di " Maze Runner", ideato da James Dashner. Possiedono una sorta di pungiglione, contenente una sostanza che trasforma il corpo umano facendolo diventare di colore blu scuro- viola. Se volete delle immagini, vi consiglio di cercare su google in quanto, se le postassi qui, rischierei un flag da parte di Wattpad.

- Carissimi lettori -

Qualcuno di voi già lo sa, ma questo giovedì ( ergo tra un giorno, il 18/08/2022) partirò per il mio Erasmus in Francia. Ciò non significa che vi abbandonerò, ma di certo potrà capitare che gli aggiornamenti saranno più lenti. Ma io non smetterò di scrivere! Non preoccupatevi!

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora