Il numero di Belfagor

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Maria, aveva sette anni o poco più, quando sulla fine degli anni Sessanta aveva visto in televisione la serie a puntate di Belfagor, iniziò così a interessarsi agli egizi, soprattutto alle donne egiziane libere e bellissime, un po'magiche e tanto, tanto misteriose; alcune di loro raggiunsero lo status di faraone e una, Merit Phat, fu un grande medico, visse 4700 anni fa, il suo nome nella lingua egizia significa amata da Ptah, cioè il dio creatore della città di Menphi la capitale dell'antico Regno.

Maria soprattutto era attratta da Nefertari, la grande sposa reale di Ramses II durante Nuovo Regno, se era stata tanto amata dal faraone più famoso della storia doveva certo essere eccezionale.

Nefertari, la cui tomba, nella Valle delle Regine a Tebe, presenta un luminoso e ricco ciclo pittorico con la rappresentazione del suo viaggio nell'aldilà. Accompagnata dalle divinità che la prendono per mano e la conducono alla vita eterna; meravigliosi affreschi, uno dei massimi traguardi artistici, tomba trafugata per cui solo pochi suoi oggetti sono stati ritrovati, un frammento di bracciale d'oro, qualche amuleto, qualche cofanetto di legno dipinto e un paio di semplici sandali di fibra vegetale.

Nefertari fu anche chiamata Nefertari Meritmut che si può tradurre in bella compagna, amata da Mut.

Mut era la dea madre inizialmente raffigurata come un avvoltoio.

Nefertari portava molte corone, tra cui quella destinata solo alle grandi regine e alle dee, quella dell'avvoltoio con le ali aperte.

L'avvoltoio indicava il potere superiore della grande dea in quanto si riteneva che esistessero solo avvoltoi femmine e che partorissero fecondate dal vento, poi l'uomo come racconta la Bibbia, mangiò il frutto della conoscenza tramite Eva e seppe che col suo pene era lui che fecondava la dea, anche lui era un dio e così divenne suo paredro, sedendole accanto, per poi nel corso dei millenni scalzarla dal trono e l'avvoltoio femmina così divenne solo famelico e rapace, divenne un'arpia, in qualche caso una sirena ma sempre tentatore e assassino.

Maria sognava un viaggio a Tebe, un tempo situata presso le attuali città di Karnak e Luxor, sognava di visitare i grandi complessi templari, la Valle delle Regine e quella dei Re, anelava di capire l'ingarbugliata matassa dei segreti gemellari, così li chiamava lei, i miti antichi che si intrecciavano, in quanto ogni popolo li adattava alla propria stirpe.

Così vi era anche una Tebe greca con una sfinge enigmatica e matrimoni incestuosi, una Tebe che svolse un ruolo importante nella mitologia greca, geograficamente più vicina alla Sfinge di Giza che la stessa Tebe sede del culto di Amon.

La Tebe egizia divenne celebre quando i suoi monarchi si ribellarono ai sovrani di Menfi della X dinastia.

Tebe fu la capitale del Sud, anche durante il periodo dei re pastori: i famigerati e odiati hyksos; successivamente, alla fine della XVII dinastia i sovrani di Tebe riunificarono nuovamente il Paese e con l'avvento della XVIII dinastia, vi fu uno dei periodi egizi più luminoso.

Maria sognava di visitare le due Tebe, ma non era mai riuscita ad andarci, tutte le volte che aveva la somma necessaria per partire, c'era sempre qualcosa o qualcuno che necessitava dei suoi risparmi, pensò allora di accontentarsi di Torino, ma non era mai riuscita a visitare neanche il Museo di Torino.

Un mucchio di coincidenze aveva fatto in modo che Maria non riuscisse mai a visitare il Museo Egizio, che grazie all'egittologo Ernesto Schiaparelli, che scoprì anche la tomba di Nefertari, è talmente ricco che pare un pezzo di antico Egitto planato in Italia, finché un giorno di aprile andò a Torino da sola... anche se in realtà, a Torino, aveva un altro appuntamento molto importante per lei.

Dire che Torino è bella, è dire poco, Maria la percorse a piedi in largo e in lungo, incantata dall'aria un po'retrò, dai magnifici palazzi, dalle fontane e dal verde. Rimase stupita al museo dell'Armeria Reale, non avrebbe mai pensato di rimanere a bocca aperta davanti a un'armeria, invece di fronte a tutti quei cavalli e alle armature con gli alti pennacchi colorati, le pareva di essere alla corte di re Artù, circondata dai cavalieri senza macchia né paura... anche se il suo cavaliere se l'era data a gambe.

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⏰ Last updated: Aug 01, 2022 ⏰

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