𝟞𝟙 - ℂ𝕠𝕦𝕣𝕒𝕘𝕖.

Začať od začiatku
                                    

E non aveva nemmeno idea di dove fosse quel bastardo di Nick Fury. Sapeva perfettamente che lui non approvasse gli Accordi, non perché ci avesse parlato ma perché conosceva i suoi pensieri ed i suoi ideali. Nick Fury non approvava gli Accordi, ma lo S.H.I.E.L.D. e ciò che ne era rimasto  era stato completamente rivoluzionato dal governo.

Qualcosa le faceva sospettare che Nick fosse in contatto con i membri della squadra che non avevano firmato, ma non le interessava andare in fondo a quel sospetto. Per lei, l'unica cosa importante, era che stessero bene. Tutti. Poi, cosa facevano e dove si nascondevano, cercava di ignorarlo. Dopotutto, se loro si nascondevano c'era un perché.

Le stava bene? No, ma Zoe aveva deciso di smettere una volta per tutte di rimanere inchiodata al passato. La squadra non c'era più, ognuno aveva preso strade diverse e così doveva andare.

Quel giorno, però, l'attuale squadra sembrava pronta ad accogliere qualcuno di nuovo.

Zoe se ne stava nella sua camera da più di mezz'ora, nuda in intimo davanti allo specchio, osservando la sua figura e riflettendo dapprima su cosa indossare, ma poi la sua attenzione era di nuovo ricaduta su se stessa e sul suo corpo. Non c'erano tracce di lividi dovuti a precedenti missioni, non c'erano segni particolari che mostrassero la tortura fisica subita quando aveva sei anni. Zoe poteva dire con serenità che la sua pelle fosse perfetta, grazie anche al suo potere curativo, così come il suo corpo non mostrava mai nessuna ferita o danno particolare.

Era magra, lo era sempre stata, con la corporatura esile ma con una statura davvero ridotta. Anche a trentatré anni, Zoe poteva dire di non superare il metro e sessanta d'altezza. La stessa statura ce l'aveva pure a diciotto anni, anno in cui aveva smesso di allungarsi. Era rimasta bassa, letteralmente un metro ed un succo di frutta, motivo in più per non darle fisicamente l'età che aveva realmente.

Il suo corpo, ad ogni modo, le piaceva. Le era sempre piaciuto, non era iprocrita da non ammettere di essere una bella ragazza, ma c'era differenza tra l'essere bella e sentirsi bella. Il più delle volte, Zoe non si sentiva bella perché nessuno l'aveva mai fatta sentire bella realmente. Solo una persona ci era riuscita, quella stessa persona che ormai cercava di tenere nel passato.

I capelli biondi, per l'appunto, le ricadevano sulla schiena con delle onde morbide e ben definite. Addosso aveva solo l'intimo di pizzo nero, che Zoe si era soffermata a guardare per fin troppo tempo fin quando lo sguardo poi non le cadde sull'addome. Era piatto, così tanto che se solo si stirava un po' di più riusciva ad intravedere le costole sotto il seno. E poi lo sguardo scese ancora di più, sulla pancia.

E fu lì che la sua mente le proiettò un'immagine diversa rispetto a quella che era realmente: nella sua testa, la pancia non era così piatta. Era gonfia e Zoe amava posarci le mani sopra, una sopra ed una sotto, accarezzando con dolcezza quella circonferenza che la faceva sentire ancora più donna. E si, la faceva sentire persino bella. Ed il solo pensiero che lì dentro c'era una creatura in fase di crescita, la faceva sorridere.

Ma poi scosse la testa, ricordandosi che quella non era la realtà e che la sua pancia fosse piatta e vuota.

La sua concentrazione ritornò di nuovo sulla scelta dell'abito da indossare e, allontanandosi dallo specchio, si fiondò sul suo armadio ed aprì con un sospiro le due ante. Osservò i suoi vestiti, che quasi nemmeno entravano più in quell'armadio, cominciando a riflettere per prima cosa quale colore volesse indossare. Zoe era ordinata fino a tal punto dal sistemare i vestiti in base al colore. Natasha una volta l'aveva presa per pazza, ma a Zoe piaceva guardare quell'ordine come se fosse in un qualunque negozio per bene.

Ad ogni modo, scelse di scartare vesiti di colore bianco o nero. Quel giorno era un giorno piuttosto felice e voleva un colore più vivace. Per un attimo gli occhi si posarono prima sugli abiti di colore rosso e poi su quelli blu, ma scartò anche quei colori con un sorriso.

GROWN • Steve RogersWhere stories live. Discover now