•Capitolo 2-rivelazioni

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dopo un paio di minuti, quel buio che sembrava essere infinito, si trasformò in una luce soffusa, inoltre, era gialla e si sentivano degli scricchiolii.
Michael: Ryan hai idea di dove siamo?!
Ryan: non lo so amico, ma ho una paura tremenda..
beh, insomma, quello non era il classico scherzo dei compagni di classe. c'era sotto qualcosa, ma.. cosa?
il posto mi sembrava famigliare, come se ci fossi già stato, ma era impossibile, no?
Ryan: ei.. incamminiamoci, magari troviamo un uscita..
ma lui non riusciva a battere ciglio, era paralizzato dalla paura, mi sentivo in colpa perché in fondo era colpa mia.. lo presi delicatamente per il braccio e lo trascinai con me, la sua ferita però, scorreva ancora lentamente. mi fermai, lo feci sedere e presi dalla cartella delle garze, le portavo sempre per calcio. lo bendai, e sembrava che avesse ripreso i sensi.
Michael: grazie Ryan..
Ryan: di nulla, ora dobbiamo solo trovare una soluzione per uscire da qui. ce la fai a camminare?
Michael: sisi, tranquillo
lo aiutai ad alzarsi e ci incamminammo verso i corridoi di quella "stanza" se si poteva definire stanza.
Michael: Ryan, c'è una persona lì! non so ma è famigliare.. poi sta guardando un punto fisso nella stanza, e se volesse ucciderci?!
Ryan: ti vedi troppi film horror a quanto pare, però sembra che sia... LA PROF DI INFORMATICA?
corremmo verso di lei, era pallida ed era.. spaventata?
prof: ragazzi, mi dispiace ma dovevo farlo, il capo mi ha obbligata. voi siete gli unici che potranno compiere questa missione, scusate, ora devo andare.
neanche il tempo di dire di che missione si trattava, o chi era il suo capo che sparì in una polvere nera. eravamo sconvolti a tutto ciò, beh io ero confuso, Michael era ancora più paralizzato. ho paura che gli possa succedere qualcosa.
iniziammo a camminare, ma era come se facessimo ogni volta lo stesso giro e che ci ritrovammo sempre nello stesso punto. però, non trovammo nulla, solo quella monotona carta da parati.. finché, non sentimmo un rumore provenire da circa qualche metro di distanza, era tipo.. delle forchette che strisciano su una lavagna.
io e Michael ci spaventammo molto, d'altronde, non è da tutti i giorni finire in una fottuta stanza come questa.
iniziammo a sentire un rumore di passi che si avvicinava, noi non scappammo. eravamo troppo impegnati a guardarci in negli occhi. finché, non vedemmo la figura in faccia..
era alta circa 3/4 metri, aveva un viso pallido, più bianco della neve, gli occhi rossi che ci colpivano nel petto.. e quindi, cosa dovevamo fare? ovviamente, dovevamo scappare. presi Michael per la mano, per farlo tenere al passo con me.
Ryan: MICHAEL HAI VISTO? CAZZO PERCHÉ LA PROF CI HA MANDATO IN UN POSTO DEL GENERE?
Michael: NON LO SO! LO AVRÀ FATTO PER UNA RAGIONE IMPORTANTE, LA PROF NON È STUPIDA, POI HA DETTO CHE È STATA OBBLIGATA! NON PARLARE, SPRECHI SOLO FIATO!
dopo aver corso perdutamente per circa 10 minuti, trovammo un muro che era molto diverso dagli altri.. era colorato, e c'erano 5 rampe di scale, infondo ad ognuna c'era una porta, sembrava si dovesse fare la scelta giusta, ho un brutto presentimento a riguardo..
erano 5 porte chiuse a chiave, ma ognuna aveva la chiave appesa alla maniglia. sulle porte c'era scritto:
1) pauroso
2) molto pauroso
3) non fa paura
4) divertente!
5) morte. (non entrare)
non sapevamo davvero che fare, eravamo sfiniti, volevamo dormire, ma con quel coso che ci dà la caccia, non è il momento. Michael, essendo un nerd, disse che poteva essere psicologia inversa, e che quindi, avremmo semplicemente la porta "morte".
Michael era terrorizzato, stringeva forte i pugni, ero molto preoccupato per lui, quindi dissi:
Ryan: ei.. so che fa paura, ma tu sei un genio, ok? non mettere in dubbio le tue capacità, io mi fido di te, e poi, nella porta ci entrerò prima io, per dirti, cosa c'è là dentro. stai tranquillo e respira attentamente.
sembrava più calmo, ma era triste, per quale ragione?
Michael: Ryan non devi.. sarebbe un sacrificio e.. e...
io gli sorrisi per dirgli "non ti preoccupare andrà bene" quindi mi girai e iniziai a salire le scale.
Michael: mi raccomando. i 10 dollari non me li hai ancora dati.
sapevo che era ironia, forse mi voleva solo far ridere, quindi sorrisi, presi la chiave, e con un po' di esitazione aprii la porta, ma non sapevo, cosa si calava dietro..

angolo autore
uela amici, speriamo che sto capitolo vi piaccia, anche se nessuno calcola di striscio la nostra storia. VABBÈ comunque abbiamo un sacco di idee per continuare questa storia, e niente, se sei arrivatx fin qui, grazie per la lettura!^^

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 29, 2022 ⏰

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