La sua gentilezza mi mette di buon umore e, per ringraziarlo, gli poso un bacio sulla guancia.

<< Cassie dov'è? >> chiedo

<< Oh, non si è sentita molto bene stamattina. Stava dormendo quando sono uscito ma sono certo che ti scriverà quando si sveglierà >>

Il suono della musica sovrasta quello della pioggia che ci accompagna durante tutto il tragitto.

Non appena scorgo l'edificio in lontananza mi irrigidisco e il biondino accanto a me se ne accorge perché si volta a guardarmi.

<< Ehi, sta' tranquilla. I pettegolezzi sono molti, sicuramente se ne saranno già dimenticati. >>

Gli accenno un sorriso forzato senza parlare. L'auto si ferma ed ho un tonfo al cuore quando mi accorgo che, qualche secondo dopo, i miei occhi si incontrano con un paio smeraldo. Sento una sensazione strana, che a parole non riesco ad esprimere. Forse provo vergogna? Rabbia? Imbarazzo? O probabilmente un insieme di queste cose. Cole ha parcheggiato la sua Jeep accanto alla macchina di Evan ed io mi ritrovo a fissarlo, con solo due finestrini a separarci. Mi lancia un'occhiata torva, carica di disprezzo, che grida a gran voce 'sei patetica'. Avverto un formicolio alle mani e le chiudo in pugno, mentre lui lentamente apre la portiera ed esce, con i suo soliti modi da strafottente.

<< Sei pronta? >>

<< Si >>

Esco velocemente dall'auto e imbraccio il mio zaino. Se devo affrontare decine di studenti affamati di gossip, sarà meglio farlo in fretta.

Cammino verso il portone di entrata, con Evan al mio fianco. Fuori, ovviamente, a parte i ragazzi solitari che preferiscono starsene seduti con l'ombrello tra le mani fino all'ultimo, non c'è nessuno.

<< Vorrei accompagnarti fino alla classe, ma il coach di nuoto ha convocato l'intera squadra in prima ora. Ci vediamo in seconda. Mi raccomando, stendili. >> mi abbraccia.

<< A dopo >> lo saluto.

Bene, Nina. Ora sei sola, e stai per varcare quella soglia e gettarti in pasto ai lupi. Forza e coraggio, passerà. Riuscirai a sopportarlo.

Un profondo respiro segue alla visione dei miei piedi che calpestano i pavimenti verde chiaro della scuola che, all'interno, è particolarmente affollata. Piove e, ovviamente, sono tutti seduti nella mensa a chiacchierare prima dell'inizio effettivo delle lezioni.

Diverse persone parlottano nei pressi degli armadietti e, stranamente, quando mi avvicino non mi degnano di uno sguardo. Prendo il quaderno di filosofia con l'intento di andare in classe ma qualcuno mi sbarra la strada.

<< Guarda chi si rivede, Harris! >> James mi fissa, sistemandosi gli occhiali da sole sugli occhi

<< Ciao >>

<< Hai da dire solo questo? Per la scuola gira una foto di te piacevolmente nuda, scompari per quattro giorni e tutto quello che hai da dire è 'ciao'? >> ridacchia.

Il panico inizia ad impossessarsi della mia mente ma non voglio dargli la soddisfazione di vedermi piangere a seguito delle sue parole.

<< Che poi, chissà perché, anche il tuo ragazzo è mancato all'appello per un po' >>

Una lancia invisibile scalfisce il mio cuore quando, voltandomi nella direzione da lui indicata, ammiro Cole baciare Julie in maniera violenta, quasi brutale. Ha un piede poggiato contro gli armadietti e una mano che fa presa tra i capelli di lei.

Sento il bisogno di piangere.

Se dopo aver visto quella scena raccapricciante allo chalet i pezzi del mio cuore erano mille, adesso sono infiniti. È polverizzato e rischia di farmi smettere di respirare.

Apparently, I hate youWhere stories live. Discover now