capitolo 16

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Quella mattina Selene come suo solito, si era alzata prima degli altri, era andata in biblioteca a leggere qualche interessante e polveroso libro e poi aveva deciso di andare su, alla torre di Astronomia, per fumare un pó. Non lo faceva spesso ma ogni tanto la liberava dai pensieri. Quel giorno si era svegliata particolarmente tormentata, le erano venuti dei ricordi in mente, ricordi del passato, ricordi che avrebbe voluto restassero sepolti. E con lo sguardo perso nel vuoto continuava a rivedere quelle scene nella sua mente come se stessero succedendo in quello stesso momento davanti a lei.

Quando era arrivata dai Black era una bambina spaventata, tormentata dai ricordi pungenti dei suoi genitori, della loro morte, di tutto il male che le era stato fatto.

Ma nonostante ciò aveva conservato la sua purezza e innocenza, d'altronde era solo una bambina. Era ancora buona, nonostante tutto e troppo ingenua.

Per questo il mondo non aspettò tanto tempo per sferrarle un altro colpo fatale.

Le persone guardano sempre il lato esteriore delle persone, guardano come si mostrano, come si atteggiano, ma non si chiedono mai il motivo.

Non si chiedono mai cosa gli ha fatti diventare così.

Selene era una ragazza distrutta.

Distrutta da questo mondo, dalla cattiveria e dalle ingiustizie.

Il destino aveva preso molto più da lei che da chiunque altro e questo l'aveva segnata per sempre.

Sentiva l'oscurità dentro di sé, che la mangiava dall'interno e talvolta annegava nel suo dolore, sperando che annegando quella parte dentro di sé sarebbe morta per sempre.

Invece era solo lei che moriva, lentamente, un pezzo alla volta, si staccava e si distuggeva piano piano.

E l'oscurità dentro di lei cresceva.

Aveva lottato all'inizio, aveva cercato di rimanere la persona di una volta, ma troppi colpi le aveva sferrato la vita.

Lei era cambiata, ma cambiare per lei era stato l'unico modo per sopravvivere.

All'inizio era spaesata.

Ed era del tutto normale.

Era stata letteralmente trascinata da un posto ad un altro, aveva passato anche qualche mese in orfanotrofio, perché non si riusciva a trovare dei parenti in vita che la volessero con sé.

Non la voleva nessuno.

Era questo che si ripeteva.

Ed era vero.

Le uniche persone che l'amavano erano morti e lei era sola al mondo.

Per una piccola creatura non era di certo facile.

Anzi.

Dopo trovarono questi lontani parenti, i Black, che avevano acconsentito a tenerla.

Nuova casa.

Si era ritrovata con queste persone, totalmente sconosciute. C'erano questi suoi lontani zii, e la loro figlia.

Gli erano parsi da subito persone molto fredde ma di certo quell'alloggio era molto meglio dei posti in cui era stata prima.

Cercò di abituarsi.

Passava le notti in bianco all'inizio, rivedendo le scene di quella notte.

Poi imparò a calmarsi, a controllare il respiro per far sì di non avere quegli strani attacchi e cercò di dimenticarsi di tutto.

Walburga Black era una bambina perversa, contraddistinta dai suoi pensieri maligni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 08, 2022 ⏰

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