𝟎𝟐

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2 marzo 1942
STATI UNITI, BROOKLYN

Steve era seduto a torso nudo, in una delle sedie dell'US Recruiting and Induction Center, con la fila di uomini che gli scorreva davanti, nascosto dal giornale che stava leggendo.

«Accidenti ne muoiono tanti laggiù» il ragazzo seduto al suo fianco leggeva le notizie del giorno, riguardanti all'esercito americano, e contemporaneamente la voce del medico richiamò il suo nome.

«Ti conviene pensarci due volte se arruolarti, eh?» il giovane aveva notato il fisico gracile di Steve e quella frase sembrava essere un avvertimento, che però non servì a molto.

«No» Steve rispose con tono deciso, si alzò velocemente e ripose il giornale, per dirigersi verso la fila.

«Rogers» il dottore sollevò lo sguardo dal fascicolo e l'osservò con sguardo dubbioso «Di cosa è morto tuo padre?»

«Gas emostatico, era nel 107° di Fanteria, io speravo di essere assegnato lì-»ma il medico lo interruppe;

«Sua madre?»

«Infermiera reparto tubercolosi, la prese anche lei, non ce l'ha fatta» finì la frase con tono quasi spezzato e con un sospiro, nonostante le risposte fossero sempre le stesse la morte dei suoi genitori sembrava ancora una ferita aperta.

«Spiacente figliolo»

«Senta, mi dia un'occasione» Una richiesta disperata da parte del giovane.

«Sei già non idoneo per la tua asma» il medico non poteva permettere che un ragazzo con tali problemi entrasse in guerra, servivano uomini forti.

«Non può fare niente?»

«Lo sto già facendo, ti salvo la vita...il prossimo!» così, ancora una volta, venne timbrata la sua richiesta con un grande F4.

Rifiutato nuovamente.

Probabilmente non ci sarebbe mai riuscito, ma non aveva intenzione di arrendersi, ora però, aveva bisogno di una pausa, doveva smettere di pensare alla guerra, all'esercito e a tutto quello che ci andava dietro, per fortuna Bucky lo aveva invitato al cinema qualche giorno prima, non sapeva esattamente perché, gli era sembrato strano, come se dovesse rivelargli qualcosa, ma si era limitato ad accettare l'invito senza indagare oltre, il suo migliore amico era sempre sospetto, ne comminava di tutti i colori e tra l'altro non si faceva sentire da un po', era quindi meglio raggiungere la sala.

Si era da poco accomodato su una delle poltroncine bordeaux della sala, quando, durante la proiezione di un filmato onorario ai soldati in guerra, un ragazzo aveva cominciato a urlare con insistenza di voler vedere il film e non "quelle stronzate". Steve in tutta risposta gli aveva detto di zittirsi ma pochi minuti dopo si era ritrovano in ginocchio, in un vicolo, con un ragazzo alto e grosso due volte lui. Come sempre.

Un pugno lo colpì in pieno volto, la guancia sinistra sembrò prendere fuoco e uno strano formicolio si espanse in tutto il viso. Si rialzò velocemente, ma non fece in tempo a raddrizzarsi completamente che un altro pugno lo sferzò, il dolore si fece sentire più forte di prima e allo scontro con la mano del suo avversario avvertì la mandibola bloccarsi, aprì la bocca e sentì quest'ultima scrocchiare, e in un gesto tanto goffo quanto fulmineo afferrò il coperchio del bidone dietro di lui, sul quale era caduto già due volte, usandolo come scudo. Purtroppo però gli venne tolto dalle mani, e un altro colpo lo fece finire a terra per l'ennesima volta; un acre sapore di sangue gli invase la bocca e si rese conto di avere l'interno guancia e il labbro inferiore lacerati. Steve però non aveva intenzione di cedere e con le gambe leggermente tremanti si rialzò, le forze sembrarono abbandonarlo in un istante e le spalle si fecero pesanti, ma sollevò comunque i pugni e si mise sulla difensiva.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐢𝐠𝐡𝐬 || 𝐁𝐮𝐜𝐤𝐲 𝐁𝐚𝐫𝐧𝐞𝐬 Where stories live. Discover now