Sul viale i passi che rimbombano, lacerandomi, sono solo i miei. Sono un altro da quel giorno , quel giorno in cui quella stupida parola è uscita dalle mie labbra senza che me ne accorgessi, senza che mi rendessi conto di tutto quello che stava accadendo, senza capire che da quel momento nulla sarebbe stato più come prima, capendolo solo quando i tuoi meravigliosi sorrisi non erano più indirizzati a me, quando i tuoi occhi, incontrandosi con i miei apparivano spenti, vuoti, tristi....
Sono stanco, vuoto, disteso sotto un albero e pieno di ricordi che non ho più voglia di trattenere.
L'albero, quest albero sotto il quale venivamo a distenderci per fantasticare sulla nostra vita da maghi, le tue lacrime impossibili da frenare perché non volevi lasciare la tua famiglia, i tuoi occhi sgranati quando ti parlavo della magia.
Lo sguardo vaga senza sosta, ripercorre il paesaggio che ci ha visto protagonisti insieme per tutti questi anni...
Mi tornano in mente ricordi che credevo di aver dimenticato e che solo ora capisco essere divenuti così importanti per me da non poterne fare a meno.
Ecco li il cespuglio di more, mi ci rivedo ancora rintanato dietro per vedere i tuoi capelli rossi che si muovono cullati dal vento, i tuoi occhi verdi che sembrano leggerti dentro....
Non ho mai smesso di guardarti da li, neanche dopo il nostro litigio, che ormai sembra così lontano, me ne stavo per ore ad osservare te, incurante del bruciore del marchio sul braccio, con la paura che il Signore Oscuro mi proibisse di vederti, di vedere te che sei una ~"Sanguemarcio" e i tuoi occhi diventano increduli, comunicano più di mille parole, le tue ciglia sbattono e trattengono le lacrime, tu non ci credi, eppure io, il tuo migliore amico, quello che non ha mai avuto pregiudizi, quello al quale non é mai importato nulla del tipo di sangue che avevi, quello che é sempre stato per te un confidente, ti ho insultato, davanti a tutti e ormai, irrimediabilmente tra noi non é più come prima. Passo tutto l'anno a cercati per i corridoi, cercando di parlarti, non sapendo più che fare per dirti che mi dispiace, che é stato solo un momento di debolezza, una stupida debolezza, Severus, sì, solo una stupida debolezza che ti ha portato via quello che di più bello avevi, la persona per la quale ti concedevi anche qualche sorriso.
É da tanto ormai che non torno qui, fa male sapere che non c'ero quando tu te ne sei andata per sempre, mi bastava vedere ancora una volta quegli occhi sorridere per capire che qualcosa aveva senso, che non tutto era perduto...
Non voglio più tornare qui, eppure è come se in fondo sapessi che questo è l'unico posto nel quale posso essere me stesso, posso piangere, mostrarmi debole e fragile...
Forse è per questo che continuo a tornarci....
Sul viale i passi che rimbombano, lacerandomi, sono solo i miei. Sono un altro da quel giorno , quel giorno che non ho mai smesso di ricordare.
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Fragile
Romance"Perché muoiono sempre le persone migliori?" "Quando sei in un prato,quali fiori raccogli?" "I più belli...."
