27 - Mugello pt. 1

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« Ah-ah, simpatico coglione » gli dissi, facendo ridere gli altri.

Dovevo comportarmi come il mio solito per non dare sospetti, ma non era facile. Notavo la stessa difficoltà anche nello sguardo di Andrea: nonostante cercasse di atteggiarsi nel modo più naturale, i suoi occhi esprimevano il senso di sfida quando guardava me.

Andrea successivamente sì presentò ai due fratelli, augurando loro buona fortuna per le prove e la gara.

Loro, prima di andarsene, gli ricambiarono l'augurio per la sfida e Marc aggiunse ridendo: « Mi raccomando, vinci così vedremo le due signorine felici pure loro. Sia mai che se la prendano poi con noi perché tu hai perso! »

Anche se sapevo che Marc non era al corrente di nulla, il suo supporto per Andrea mi diede fastidio.

In quel mentre Aida se ne scappò un attimo al bagno, lasciandoci soli me e Andrea.

« Sappi che sei un ragazzo morto » lo minacciai io.

« Stai prendendo la competizione sul serio, eh? » mi istigò lui.

« Ci puoi scommettere »

« Non vedo l'ora di sapere che moto hai scelto » affermò lui, curioso.

« Di sicuro svernicierà la tua, stanne certo » proferii io, con tono tutt'altro che giocoso.

« Mi piace la serietà che stai mettendo in questa cosa » ammise lui, aggiungendo poi con un sorriso sornione « ma ti assicuro che stavolta sarà una sfida ad armi pari »

« Armi pari? » domandai, non capendo.

« Correremo con moto molto simili » spiegò lui « se non identiche in prestazioni »

« Effettivamente è vero. Stavolta useremo entrambi moto con gli stessi cavalli, con la stessa potenza e lo stesso peso » dichiarai io « non avrò lo svantaggio della moto poco performante »

Lui continuò a sorridere sornione, come se sapesse qualcosa in più rispetto a me, ma non gli diedi molto peso. Anzi, a dirla tutta, mi rabbuiai di nuovo, tornando seria.

« Comunque non sono solo seria per la sfida: sto già pensando alle conseguenze di questa tua enorme stronzata. Lo sai benissimo che mio zio non starà zitto » dichiarai io, tutt'altro che divertita « Non hai la minima idea del polverone che mi stai obbligando a far alzare nella mia famiglia »

E con quella affermazione piccata, me ne andai verso il box di Dovizioso, rifiutandomi di sentire la replica del mio amico della Superbike.

Le qualifiche furono un disastro in casa Ducati: Dovizioso sarebbe partito solo nono, i piloti del team privato, Crutchlow e Miller partivano dopo la dodicesima casella in griglia

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Le qualifiche furono un disastro in casa Ducati: Dovizioso sarebbe partito solo nono, i piloti del team privato, Crutchlow e Miller partivano dopo la dodicesima casella in griglia. Solo Jorge sembrava nuovamente figlio di un miracolo, con la terza posizione: forse stava trovando la soluzione ai suoi problemi. Il team di Dovizioso era incazzato con il poleman*, ovvero Marc, che aveva ostacolato Andrea nelle prove libere, usando poi la scia della sua Ducati per fare il miglior tempo. Incredibilmente, il rookie di quell'anno, il francese Fabio Quartararo, di soli vent'anni, era riuscito a conquistarsi il secondo posto alla partenza, con la sua Yamaha privata.

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now