Raccolta di One shot [In Pausa]

‡Attack On Titan‡

Armin x Reader

Anno 845

Come ogni giorno ero fuori e stavo cercando Armin, il mio migliore amico, vagavo per le strade sperando di trovare la sua chioma bionda tra tutte le persone che c'erano. Dopo minuti infiniti di camminata iniziai a perdere le speranze pensando fosse con altre persone ma un urlo mi fece tornare alla realtà. Corsi verso quella direzione e vidi quattro ragazzi abbastanza grandi coprire la chioma bionda che tanto adoravo, mi schiarì la voce e tutti e quattro si girarono verso di me. Degli sguardi impauriti rendevano le loro facce migliori di quel che erano ed il fatto che, ad ogni passo che facevo per avvicinarmi, loro indietreggiassero per la paura era fantastico. In pochi secondi mi lanciai verso di loro e, arrivata davanti ai quattro loro scapparono.

Questo succedeva perchè non è la prima volta che bullizzano Armin, e non è neanche la prima che ci incontriamo. Difatti le prime due volte i ragazzi provarono a picchiare anche me ma il loro intento fallì visto che li mandai a casa o con un occhio nero, o con un labbro spaccato o con il naso sanguinante. E da lì iniziarono ad avere paura di me così io li facevo scappare e poi portavo Armin a casa mia per poter medicare le sue ferite dandogli anche un thè o qualcosa da mangiare.

Proprio come le ultime volte mi avvicinai a lui e gli presi la faccia tra le mie mani, presi il fazzoletto di pezza che mi portavo sempre con me e iniziai a pulirgli il viso, togliendo le lacrime dalle guance, la sporcizia che si era accumulata in diversi punti e tamponando lentamente le ferite togliendo anche il sangue che era rimasto vicino ad esse. Posai la pezza, ormai sporca, nella tasca dei miei pantaloni e poi presi il mio amico per mano.

Gli feci un sorriso che lui ricambiò e poi mi incamminai verso casa mia. Arrivati, andammo in camera mia, feci sedere il biondo sul letto mentre io prendevo una pezza pulita e un'altra intrisa d'acqua. Tamponai lentamente e delicatamente le ferite mentre il ragazzo faceva qualche smorfia, lentamente finì e poi gli chiesi se voleva qualcosa da bere o da mangiare. Feci due tazze di thè e poi iniziammo insieme a bere, il tempo passava, io e lui chiacchieravamo e scherazavamo fino a quando non arrivò il tardo pomeriggio.

I miei genitori rientrarono parlando con il nonno del biondo, ci chiamarono sapendo che eravamo in camera mia e poi cenammo tutti insieme. I tre adulti parlavano tra di loro facendoci a volte delle domande riguardanti la nostra giornata mentre io e Armin mangiavamo tranquillamente accompagnati da un silenzio confortevole. «Armin, che ti sei fatto? Sei pieno di lividi e graffi» chiese mio padre, io lo fulminai con lo sguardo mentre l'interpellato abbassava il capo.

Il resto della cena passò in silenzio fino a quando mia madre non si accorse dell'ora guardando fuori dalla finestra «Oh... È già notte, a questo punto è meglio se rimanete a dormire qui» disse tranquillamente parlando con l'uomo anziano, lui guardò il nipote e poi annuì. Mia madre si alzò ed andò a preparare il letto che c'era nella camera degli ospiti, ogni volta che i due dormivano da noi il nonno dormiva in quella stanza mentre io e Armin dormivamo insieme.

Ci alzammo anche noi salutando i miei genitori e l'anziano, andammo in camera e rimanemmo svegli ancora per un pò, il biondo a leggere mentre io a scrivere delle storie nel mio quadernino. Mio padre venne a dirci che dovevamo andare a dormire, ci cambiammo uno alla volta senza guardare l'altro e poi, dopo aver spento le candele sulla mia scrivania e chiuso la finestra, ci mettemmo nel letto. Ognuno guardava dalla parte opposta dell'altro, io guardavo verso il muro mentre lui era steso verso il bordo del letto. Ad un certo punto sentì delle braccia prendermi ed abbracciarmi e poi il biondo mi sussurrò «Grazie», lentamente mi avvicinò di più al suo corpo mentre posava la sua testa sulla mia schiena. Così ci addormentammo nella tranquillità della notte con la luna che vegliava su di noi...