6: Ti odio

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Guess I was just another pit stop, 'til you made up your mind, you just wasted my time

Will non riusciva a capacitarsi di come avesse vissuto i tre giorni più belli della sua vita. Era come un sogno ed egli, ad essere sinceri, lo riteneva ancora troppo bello per essere vero. Dopo il loro primo appuntamento avevano continuato a vedersi, ogni notte alla stessa ora nello stesso posto. Si baciavano ininterrottamente, per ore, anche oltre i loro appuntamenti, non appena credevano di essere nascosti dagli altri. Nei ristoranti, nei benzinai, nelle soste in cui Jonathan e Argyle facevano per pisciare o perdere semplicemente tempo a fare i coglioni, nei bagni, perfino per la strada, dietro a qualsiasi oggetto che potesse offrirgli un po' di privacy.

Ora si trovavano nell'auto, durante il tardo pomeriggio, aspettando che Jonathan facesse ritorno dal suo ennesimo tentativo di scoprire qualcosa sulla sorte di Undi. Questa volta avevano optato per un benzinaio. Will non credeva che avrebbero trovato granché ma Mike aveva insistito. Wil non voleva che trovassero granché. Aveva paura che Mike l'avrebbe rivista e si sarebbe dimenticato di lui, come era accaduto nell'ultimo anno d'altronde. Che l'avrebbe piantato in asso. Che l'avrebbe sostituito nuovamente, però questa volta sarebbe stato di gran lunga più doloroso. Questa volta avrebbero avuto un passato. Durante l'attesa, le loro mani si erano unite inevitabilmente, come se fossero fatte per stare a contatto l'una con l'altra. Di tanto in tanto Will accarezzava con il pollice il palmo di Mike, cercando di non essere scoperti dallo strambo amico di Jonathan.

«Io devo andare a svuotare», annunciò l'ultimo, come se lo stesse facendo apposta per fare un favore a Will. Qualche minuto da solo con Mike era proprio ciò di cui aveva bisogno.

Nessuno dei due rispose e attesero che egli si allontanasse dal furgone per potersi avventare l'uno sull'altro. Si baciarono con foga, come se volessero fare il più possibile in quei pochi minuti disponibili. La lingua di Mike esplorava ogni angolo della bocca di Will. La mano di Will andò lentamente a posarsi sul cavallo di Mike, cosa che mise un po' a disagio l'ultimo. Will lo percepì e si affrettò a rimuoverla.

«Non ti preoccupare», sussurrò Mike, guardandolo dritto negli occhi per rassicurarlo, «Devo solo abituarmi a.. tutto questo».

Will annuì e si fiondò nuovamente sulle sue labbra. Aveva un brutto presentimento. Tuttavia si era costretto a non dargli peso, permettendogli di rovinare il suo stato d'animo per tutta la giornata. Sentì l'esigenza di baciarlo come se fosse l'ultima volta. Aveva superato questa paranoia da un po', dato che Mike l'aveva rassicurato più volte riguardo al loro rapporto. Eppure sentiva come se tutto stesse per finire.

Inaspettatamente vennero interrotti dallo sportello dell'auto che si aprì, cogliendoli sul fatto. Mike si scansò immediatamente e si girò, scoprendo che Jonathan aveva appena assistito alla scena. Will non poté fare a meno di notare che Jonathan non sembrasse affatto sorpreso, la sua espressione non era cambiata di una virgola alla vista di quel bacio. Rimase in silenzio e si sedette dall'altro lato, il più lontano possibile da Will. Lasciò perfino la sua mano. Will, anche lui silenzioso, sentì una fitta al cuore. Si vergognava ancora di loro. Aveva mentito.

«Ragazzi, ho trovato qualcosa su Undi», annunciò Jonathan, scrollando il capo mentre si accomodava sul proprio sedile e cercava di evitare qualsiasi contatto visivo con i più giovani.

Mike sorrise gioiosamente, sorrise come non aveva mai sorriso per Will. Una seconda fitta al cuore squarciò in due il petto di Will. Quanto poteva sopportare ancora? Dopotutto anche il suo segreto era stato scoperto da Jonathan, se così poteva definirsi. Si sentiva anche lui esposto, eppure Mike non gli aveva prestato nemmeno uno sguardo, non si era preoccupato di controllare come stesse, mentre Will non faceva altro che torturarsi l'interno guancia, ansioso di scoprire cosa provasse Mike.

Un terzo mondo (byler)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora