7. «Quel giorno è arrivato» I

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Charles Marc Hervé Perceval Leclerc nato il 16 ottobre 1997 a Monte-Carlo era un pilota di Formula1 attivo nella stagione del duemilaventidue con la Scuderia Ferrari. Tra l'altro era anche più grande di me di ben quattro anni.

Queste erano le informazioni principali che ero riuscita a scoprire dopo una lunga notte di ricerche, ma di sicuro non erano le uniche. Io che non ne sapevo niente di Formula1 ero riuscita a comprendere come funzionasse questo sport in sole poche ore. Comprendevo ora il perchè la nonna non sopportasse i miei apprezzamenti verso la Redbull. C'era un certo pilota biondino, di cui non ricordavo il nome, che era in lotta per il titolo mondiale insieme a Charles. C'erano anche molti altri piloti carini e questo mi faceva comprendere un'altra frase della nonna. Quella che mi aveva detto per convincermi a trasferirmi: "Se verrai a Monaco andremo a vedere il prossimo Gran Premio insieme, non hai idea di quanto siano sexy i piloti".

Tra l'altro mi era toccato raccontare tutto alla nonna. Gli avevo parlato del mio scontro con Charles al supermercato, della sfida sul kart di Maxime, del massaggio e del passaggio a casa. Per tutto il tempo la nonna non aveva fatto altro che guardarmi con un sorriso a trentadue denti.

Per quanto riguardava Charles mi era bastato digitare il suo nome sulla barra di ricerca di Google per sapere ogni cosa riguardante lui. Ora si che potevo dare un senso al suo comportamento.

Di certo non mi ero fatta scappare il suo profilo instagram. Aveva quasi otto milioni di follower. Otto milioni cavolo! Inutile dire che avevo scorso fino all'ultima delle sue novecentosessantasette fotografie postate. Avevo scoperto tante cose grazie a tutte quelle foto. Per esempio gli piacevano davvero molti sport al di fuori del motosport. Giocava a Tennis e a calcio, e praticava anche scii e ciclismo. Suonava il piano ed era un modello di Giorgio Armani. Beh Giorgio, scelta migliore non potevi fare. Ammetto di aver guardato anche molte altre foto di Charles, dove lo ritraevano in... divisa da lavoro? Non importava, la nonna aveva ragione: era sexy.

Era stato campione di Formula3 e l'anno successivo di Formula2 che, da quel che ero riuscita a capire, erano categorie più basse, dove al momento correva uno dei suoi due fratelli. Aveva iniziato la sua carriera in Formula1 con la scuderia Alfa Romeo per poi passare in Ferrari l'anno successivo.

Sul suo profilo cerano molte foto che mi avevano colpita particolarmente. Aveva postato molte fotografie uguali o comunque con le stesse due persone: Jules Bianchi ed Hervé Leclerc. Avevo indagato anche su di loro e mi si era spezzato il cuore per entrambi.

Jules Lucien André Bianchi era stato un pilota automobilistico francese. Jules era stato vittima di un incidente nel corso del Gran Premio del Giappone, morendo così a venticinque anni il 17 luglio 2015, dopo più di nove mesi di coma.

Avevo trovato un'intervista di Charles che di sicuro non mi aveva rincuorato, anzi. Charles diceva: "Jules mi ha aiutato nel momento più difficile della mia carriera. Nel 2010 i costi altissimi del kart erano diventati insostenibili per mio padre. Jules aveva Nicolas Todt come manager e gli ha parlato di me. Dopo avermi osservato a lungo, Nicolas ha deciso di sostenermi. Mi ha messo subito nel team giusto, in poco tempo ho vinto molto e sono passato velocemente dai kart alle macchine di Formula. Tutto è accaduto avendo sempre Jules accanto a me. Grazie a lui ho imparato presto le piccole cose importantissime per essere subito competitivi. La cosa più importante da sapere è saper prendere tempo e lavorare tanto. Se nel kart forse basta il talento, in macchina non è così. Bisogna lavorare tantissimo, anche perchè al giorno d'oggi con tutti i dati disponibili anche un pilota meno talentuoso può essere competitivo con il lavoro. Il talento aggiunge qualcosa, ma sono il lavoro e l'impegno profuso sulla e per la macchina che sono fondamentali".

Predestinati || Charles LeclercOnde histórias criam vida. Descubra agora