«Niente, era una piccola riflessione per me.» Feci una risata nervosa, riprendendo il controllo di me stessa e della poca lucidità rimasta.

Indietreggiai improvvisamente, sottraendomi dalle sue braccia e ponendo i piedi sopra il suolo. Non aspettai neppure che mi raggiungesse o che potesse dire altro, mi incamminai stringendomi le braccia al petto.

Ero fragile, vulnerabile e decisamente turbata. La presenza di Raffaele era un'arma a doppio taglio: nessuno mi poteva far del male quando c'era l'angelo, ma stare con lui non mi faceva stare bene lasciando spazio a desideri che non avrebbero dovuto esserci. Quella realtà mi intristiva, ma era necessaria affinché io mi facessi finalmente da parte e trovassi un posto che fosse mio.

Il mio custode rispettò il mio volere e rimase dietro di me, ma lo stesso non si poté dire degli altri.

Morgana era già sopraggiunta al mio fianco, ma rimase in silenzio. Nonostante non emise una parola, compresi da una sola occhiata di lei quanto avesse inteso il mio desiderio di tacere, lasciandomi sola con la mia mente.

Mi prese a braccetto, mentre si scambiava qualche parola con Drew e Morfeo, dando prova di quanto ancora una volta gli angeli fossero creature leali e ricche di comprensione.

Poco tempo dopo si iniziò a vedere le lunghe torri in stile medioevale della Golden Crystal. Man mano che ci avvicinammo ne osservai le solide mura e le finestre con lunghe vetrate decorative; con il passare dei secoli il luogo era mutato in più costruzione e forme, ma aveva da sempre perseguito il suo scopo: era sede dell'unico punto di unione fra i due regni di Paradiso e Inferno.

Dopo aver sorpassato l'entrata con i labirinti circostanti, arrivammo all'ingresso del maniero, dove le due guardie benevole ci lasciarono passare con la sola gentile e formale richiesta di lasciare lì le armi. Io non ne avevo, ma fui stupita di come invece tutti gli altri fossero armati; persino Morgana si distaccò da me e dimostrò di possedere lunghi pugnali accostati alle cosce, sotto la veste. Eravamo in guerra e dovevamo trovare alleati sempre più improbabili per avere anche la sola possibilità di sopravvivere.

Dopo aver concluso, entrammo nel grande salone bianco. Era un ambiente davvero formale, imbandito di cibo e decorazioni, ma nonostante l'atmosfera amichevole che si era voluta dare, la tensione fra i due regni era percepibile.

Gli sguardi altezzosi dei demoni mascherati erano contrapposti alle espressioni sospettose degli angeli. Da unica umana presente mi sentivo come un pesce fuor d'acqua e non mi sarei potuta schierare da nessuna delle due parti, non ancora perlomeno. Sospirai, avevo chiesto asilo agli angeli, ma le tentazioni e i desideri facevano parte di me. Gli uomini sarebbero sempre stati divisi fra le due facce della medaglia.

Proprio quando stavo per andare in un angolo della stanza a isolarmi, si sentì un gran trambusto all'ingresso.

Voltando il mio sguardo in quella direzione la vidi, mentre finiva di bisticciare con Azazel e faceva il suo ingresso.

Il cigno era incantevole, i suoi tratti erano levigati di una pelle di porcellana; mentre i suoi occhi scuri erano contornati da ciglia voluminose e una lunga chioma di capelli di seta era raccolta in una coda castana che le addolciva il viso.

Deglutii. Un angelo in tutto e per tutto e se a me aveva lasciato senza fiato, sicuramente aveva fatto altrettanto con Raffaele.

No... soffocai l'insinuazione d'invidia nascente nel mio petto e le sorrisi, accorgendomi del suo sguardo sul mio. Aveva tutto il diritto di sentirsi la benvenuta e poi non avevamo avuto una buonissima presentazione a detta di Raffaele la prima volta, dal momento che io ero svenuta e lei mi aveva vista in una sfera di cristallo.

TEMPTRESSHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin