« Quello che cosa è? »
La domanda attirò anche l'attenzione di Alex, che pure lui stava fissando il cumulo sul mio tavolino.
Mi gelai: essendo Alex e Marc entrambi rivali di Jorge, non potevano minimamente leggere quel documento.
« Sì tratta della moto di Jorge » li informai « ergo non potete leggere, in quanto rivali nel campionato »
In quel preciso istante, lo schermo del mio telefono sì illuminò, mostrandomi una notifica su WhatsApp: era Jorge.
Marc sì accorse pure di questo, e non potei fare a meno di notare che lui corrugò la fronte, in un'espressione quasi contrariata.
« Jorge? » domandò infatti lui, incredulo « Hai il suo numero? Ti senti con lui? »
« No, mi doveva solo inviare delle cose » spiegai io « mi servono per valutare i problemi che ha »
Alex inarcò un sopracciglio: « Problemi con la sua Ducati? I suoi meccanici non sono in grado di capire cosa c'è che non funziona? »
« Ufficiosamente, sarei un meccanico della Ducati pure io » specificai « E siccome sono nuova, sperano che magari io riesca a trovare qualcosa che loro fino ad ora non hanno trovato »
Alex divenne silenzioso e Marc se ne rese conto: « ¿Qué pasa, hermano ? ( Che hai?) »
Alex mi guardò serio: « Marc mi ha detto che hai studiato lingue, eppure sei qui come apprendista di meccanica »
« Alex » lo ammonì Marc, con tono altrettanto serio.
« Essendo cresciuta vicino a mio zio, ho imparato da lui » proferii io. Non era del tutto vero, sì trattava di una mezza bugia, ma non potevo permettermi di dire come effettivamente avevo imparato a destreggiarmi nella meccanica delle moto « ormai sono anni che lavora per Ducati e prima sì occupava di sistemare le moto da corsa dei campionati regionali »
Alex sembrò essere convinto dalla mia risposta, infatti tornò a sorridere: « Es maravilloso tener más y más mujeres apasionadas por los motores ( è fantastico avere sempre più donne appassionate per i motori) »
Guardai il messaggio di Jorge: era stato molto meticoloso nel darmi i dettagli della sua routine per l'allenamento e confrontai quelle informazioni con la composizione della sua moto. Non biasimavo i suoi meccanici: secondo il portfolio, tutto era bilanciato a dovere. Eppure doveva esserci un motivo per cui Jorge faceva così tanta fatica ad adattarsi alla moto. Sbuffai, irritata.
« Non capisci il problema? » mi domandò Marc.
« No. È come se tutto fosse apposto »
« Forse il problema non è la moto » ipotizzò Marc.
« Stai insinuando che sia Jorge il problema? » gli chiesi. Per tutta risposta lui fece spallucce, come per sottintendere che probabilmente lo era.
« Non credo che nel giro di qualche mese Jorge sì sia dimenticato come sì guidi una moto. Ha 5 titoli mondiali » sostenni io « Guida come se fosse un principiante, deve esserci qualcosa che non va, magari nel motore, oppure dei collegamenti con accelerazione e frenata »
« Ha fatto 8 anni in Yamaha » proferì Marc « È risaputo che la Yamaha sia la moto più facile da gestire e da guidare. Non è la moto ad avere un problema, è Jorge incapace di guidare e adattare la sua guida a diversi tipi di motore »
« Ha parlato Señor Honda » commentò Alex « Neanche tu sei messo meglio. 8 anni sempre in Honda e non hai mai voluto cambiare. Ti vorrei vedere su una Ducati »
Marc lo fulminò con lo sguardo: « Zitto, pure tu stai con la Honda da parecchio tempo »
« Buoni, buoni Hermanitos Márquez » li ripresi io « Non azzuffatevi, non siamo nel salotto di casa vostra »
A quella frase, che richiamava palesemente un ricordo che mi avevano raccontato sul treno, i due fratelli scoppiarono a ridere.
« Ma, dopo essere arrivati a Barcellona, che farai tu? » mi domandò Marc.
« Altro treno, per Saragozza. Là ci sarà una mia amica ad aspettarmi »
Alex sorrise sornione: « Zaragoza eh? È a due ore di macchina da Cervera »
« Magari potremmo venire un giorno di questa settimana » propose Marc, con tono speranzoso.
Ad Aida avrebbe sicuramente fatto molto piacere, soprattutto per la presenza del suo Orsacchiottino tenero. Di certo, io non potevo lamentarmi di Marc: avrei potuto passare del tempo con lui al di fuori delle gare, senza preoccuparmi di mio zio.
« Basta che vi facciate sentire, io e la mia amica vi aspetteremo » dissi, felice.
Marc prese il mio telefono e digitò qualcosa.
« Ehi! Ridammi il mio telefon...» ma lui mi piazzò davanti la schermata della mia rubrica, con tanto del suo numero salvato « AH »
Lui rise alla mia reazione scioccata e incredula.
« De nada, Señorita Rotasperti »
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Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]
FanfictionIl rumore del motore è un dolce richiamo per molte persone: piloti, meccanici, semplici appassionati. È come il miele per gli orsi, il polline per le api: è un suono inconfondibile, che attrae gli interessati come se fossero quasi sotto incantesimo...
16 - Portimao pt. 3
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