Capitolo 1

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Olivia non era mai stata una ragazza con voti eccezionali o una gran passione per lo studio; il suo unico pregio, se così si potesse definire, era la velocità con la quale riusciva a leggere i romanzi, di qualsiasi genere essi fossero. A volte, poteva arrivare a finirne addirittura tre in un singolo mese, battendo qualsiasi record.

Aveva appena ventidue anni, ma si poteva tranquillamente dire che gran parte della sua esistenza fosse stata spesa nella lettura. Di questo, tuttavia, i genitori non erano molto felici. Inizialmente, quando la figlia aveva rivelato quella innata passione, erano stati gioiosi di assecondarla: una bambina delle elementari che legge con grande trasporto e senza disturbare gli adulti era, per loro, una sorta di benedizione. 
Poi, con il passare del tempo, quella peculiarità era divenuta motivo di sconforto: Olivia spendeva ogni guadagno in romanzi, e talvolta trascurava gli studi per potersi dedicare anima e corpo a quell’attività senza scopo. Così, quando era giunto il momento di iscriversi all’università, l’avevano costretta a trovarsi un lavoro; speravano che il gesto estremo di tagliarle le finanze l’avrebbe scoraggiata e l’avrebbe, in modo un poco crudele, fatta scontrare con la realtà. Eppure, anche con quello stratagemma, la loro strana figlia era riuscita a trovare una soluzione!
Si era informata, e nel giro di qualche mese aveva fatto della semplice lettura il suo lavoro; era entrata in contatto con una casa editrice, per la quale si occupava di revisionare le storie. Così, sulla soglia dell’età adulta, aveva un lavoro ben retribuito, poteva continuare a fare ciò che più amava e -al tempo stesso- poteva proseguire gli studi, senza deludere le aspettative dei genitori.

Quel giorno, in modo particolare, si sentiva al settimo cielo. Terminate le lezioni nel primo pomeriggio, avrebbe raggiunto l’ufficio per ritirare un manoscritto che da mesi attendeva; la trama del romanzo l’aveva colpita, e non vedeva l’ora di intravedere l’opera finale. Grazie alla generosità del suo capo, era riuscita persino ad avere un incontro diretto con l’autore, qualche mese prima, ed era rimasta sorpresa dal constatare che quel racconto romantico fosse stato scritto da un uomo così giovane. Nonostante un iniziale scetticismo, non appena aveva sentito la descrizione dei personaggi e dell’ambiente generale era rimasta profondamente colpita. 
Dunque, arrivata alle dieci del mattino di quel venerdì, le era risultato estremamente complesso trattenere l’eccitazione crescente, tanto da attirarsi più volte sguardi dubbiosi e confusi. 

«Oggi sembri particolarmente allegra. E’ successo qualcosa?»
Olivia si voltò in direzione della voce, sorridendo ampiamente alla ragazza al suo fianco. Lei arrossì vagamente, ma Olivia non lo notò; non era mai stata molto attenta a questo genere di cambi d’espressione. Era abbastanza scarsa, ad essere onesti, nel relazionarsi con gli altri, e ancora non riusciva a comprendere come mai Julie si ostinasse a parlarle; era una giovane donna dal volto grazioso, al contrario suo, con i capelli di un rossiccio naturale estremamente vivace. Osservandola da vicino, si potevano notare delle sottili e chiare lentiggini, che mettevano in risalto quel suo sguardo vivo e quasi sfuggente, sempre rivolto verso un qualche futuro che solo lei era in grado di vedere. A volte, sembrava immersa in qualche pensiero e quando accadeva arricciava il naso, iniziando a rigirarsi tra le dita una delle tante penne che era solita portare con sè. Possedeva un carattere eccentrico e la sua figura slanciata la rendeva adatta a qualsiasi tipo di abito anche se, chissà per quale motivo, sembrava prediligere quelli eleganti; li indossava quotidianamente, insieme ad accessori di diversa fattura. 

«Assolutamente sì» le rispose frettolosamente Olivia, quando si accorse di essersi fermata ad osservarla in silenzio. Era una bella ragazza, e le capitava sempre più spesso di guardarla; forse si sentiva invidiosa di quel fascino inusuale, o forse semplicemente ammirava la sua sicurezza.
Julie non disse niente, aggrottando la fronte con fare pensieroso; anche quel gesto era tipico di lei.
«Okay, non riesco a immaginare cosa potrebbe essere» ammise, dopo qualche attimo di riflessione. Olivia rise, e la giovane rossa si riscoprì affascinata da quel suono raro. Non la vedeva quasi mai ridere, sempre immersa in una qualche bizzarra lettura. Si erano parlate per la prima volta il semestre precedente, quando per errore si erano scambiate l’astuccio nella biblioteca universitaria; da allora, Julie ricercava sempre la sua compagnia ma, al contrario, Olivia non la cercava mai. A volte si sentiva di disturbarla, ma lei non aveva mai espresso ad alta voce un fastidio; tanto era bastato per non farla desistere.

«Oggi mi viene dato in lettura un manoscritto che attendevo da molto!» esclamò, ai limiti dell’entusiasmo. 
Julie sorrise, rassegnata. Avrebbe dovuto aspettarsi una risposta simile, ma ogni volta desiderava semplicemente essere sorpresa. Magari, prima o poi, la risposta sarebbe stata differente.
«Di che cosa parla? E’ un segreto?» chiese. Anche se era inesperta in termini letterari, non voleva che smettesse di parlare. Voleva ascoltarla ancora, e ancora. Di qualsiasi cosa andava bene.
«Penso di poter accennare qualcosina…» mormorò, e subito si chiuse in un silenzio meditativo. Rimasero così, in silenzio in quell’aula quasi vuota, per un tempo che Julie avrebbe voluto durasse in eterno.
«E’ la storia di una ragazza, si chiama Artemisia. E’ nata in una famiglia povera, e per aiutare la famiglia è diventata un cavaliere. Un giorno, si innamora di un uomo che, tuttavia, è già promesso sposo ad un’altra donna» a quel punto fece una pausa, assumendo un’espressione disgustata. Chiaramente provava ostilità per il personaggio che stava per descrivere.
«Si chiama Aldesira, ed è una superba riccona. Ha sempre ottenuto tutto dalla vita, ed è astuta e crudele» concluse.

«Quindi, è l’antagonista?»
A quella domanda, Olivia annuì. Julie sorrise, incuriosita. Era insolito che la ragazza reagisse tanto aspramente nei confronti di un personaggio, indipendentemente dal suo ruolo.
«Deve piacerti proprio tanto, la protagonista, se ti sbilanci così tanto» le fece allora notare. Vide Olivia fermarsi un istante, ancora una volta per riflettere. Alla fine, la vide scrollare le spalle.
«Forse perché ti somiglia. E’ bella e gentile, non vorrei che l’autore decidesse di farla morire a causa dell’antagonista…» rivelò, con un sospiro.
Julie arrossì nuovamente, e distolse lo sguardo. La ringraziò con un filo di voce, imbarazzata da quei complimenti inaspettati, seppur segretamente felice.
«C’è la possibilità che accada?» domandò, cercando di calmarsi.
«Sì. Aldesira lo dice chiaramente.»
«E’ un peccato…»
«Sì, lo è davvero. Sarebbe tutto più facile se fosse l’antagonista, invece, ad essere uccisa nel tentativo di ferire Artemisia. Ecco, in quel caso, non mi lamenterei affatto!»

Through the NightWhere stories live. Discover now