<< Cosa c'è da ridere? >> mi mostro infastidita.

<< Sei carina imbronciata >> constata con naturalezza.

<< Come scusa? >>

Lancio un urletto di sorpresa quando con forza mi trascina con lui, costringendomi ad allungarmi sul letto.

<< Sei bella quando ti arrabbi >> afferma, prendendo tra le mani una ciocca dei miei capelli.

<< Sei bella anche quando sorridi, quelle poche volte che lo fai. Sei bella quando corrughi la fronte e incupisci lo sguardo perché non capisci qualcosa. Sei stupenda anche mentre dormi o indossi quei tuoi stupidi occhiali da lettura per leggere. Sei stupenda anche quando mi baci e mi racconti qualcosa di te. >> biascica.

Il mio cuore continua a battere all'impazzata perché, anche se la mente è consapevole che le sue parole sono conseguenza dell'ubriacatura, lui no. Lui accelera perché è irrazionale e, in fondo, spera sempre di trovare del bene negli altri, finendo diviso in quei mille pezzi che per essere ricompattati necessitano di tanta cura e attenzione. Sin dalla prima volta, sono stata io a prendermi cura di me stessa, a leccarmi le ferite e ricucirne ogni pezzo. Come potrei consegnare il mio cuore a qualcun altro? Come potrei fidarmi ed essere sicura che non lo rompa? Ogni volta i frammenti si fanno sempre più piccoli ed il tempo che impiegano a rimettersi insieme sempre di più.

<< Ora dormiamo >> i pensieri mi logorano l'anima.

<< No, non voglio. Devi prima sapere che io non ho scopato con quella, né con nessun altra nell'ultimo periodo. Ho solo una persona in testa e, sai, è difficile dare attenzioni ad altre ragazze se il primo pensiero è guardare le cose che non hanno rispetto a lei >>

<<Sei ubriaco >> ripeto più a me stessa che a lui.

Non cedere, Nina. Quegli occhi dolci e la voce da bambino non sono sinonimo di sincerità.

<< Si, e allora? >> sussurra ad un centimetro dalle mie labbra. Trattengo il respiro quando le nostre bocche si sfiorano e serro la mia, per evitare il contatto. L'ultima cosa che intendo fare è permettergli di baciarmi.

Frigna per qualche momento, frustrato, mentre si porta una mano sul ciuffo di capelli spettinato.

<< Perché devi fare così >> mi sembra di sentirlo dire, prima di avvicinarsi ancora.

<< Ti prego... >>

Mi blocco. Sbaglio o Cole Smith mi sta pregando di baciarlo? Certo che l'alcol gioca brutti scherzi!

Mi sovrasta con il suo corpo, tenendosi sulle braccia, e si sfila la maglietta.

<< C-cosa stai facendo? >> domando, confusa.

<< Ho caldo >> risponde, prima di cominciare a lasciarmi una scia di baci umidi lungo il collo.

Lo so, dovrei fermarlo. Lo so, è sbagliato. Il mugolio che fuoriesce dalla mia bocca mi tradisce, manifestando il mio piacere. Lo sento sorridere sulla mia pelle, forse compiaciuto dall'effetto che sortisce una simile sciocchezza su di me. Sicuramente il cuore di Julie non prende a battere più velocemente per queste "carezze" e il suo stomaco non sembra ingarbugliato sotto il tocco di Cole.

<< Baciami >> il suo suona un po' meno forte di un ordine e più marcato di un suggerimento.

Poggio le mani sul suo petto che, a contatto con i polpastrelli morbidi, è duro come una pietra. Lentamente riduce le distanze tra i nostri volti. Sfrega il suo naso perfetto contro il mio e le mie labbra si schiudono, mosse dallo stupore e dall'intimità che i suoi gesti stanno assumendo.

Apparently, I hate youWhere stories live. Discover now