A quel pensiero Kate rise tra sé e sia Jack che la madre la guardarono con sguardo preoccupato e curioso.

"Ha sbattuto la testa?" Chiese Alyssa rivolta a Jack.

"Penso di si. E le fa male anche il braccio." Rispose guardando Kate.

Kate era ancora in imbarazzo per il pensiero di prima che non volle guardare Jackson. Era sicura di essere tutta rossa in viso e la madre guardava tra i due come se sapesse qualcosa.
"Va bene. Tu," disse rivolta al ragazzo, "puoi portarla alla camera 213? Arrivo immediatamente. E tu Katy,cerca di non fare movimenti troppo veloci,va bene?"
Kate annuì e la madre restò a guardarla per un istante,poi guardò di nuovo Jack e infine si decise di andare a cercare un medico.

"È stato imbarazzante." Ridacchiò Kate,non avrebbe mai immaginato di far conoscere Jack a sua madre. O almeno non in ospedale.
"Jack! Avrà pensato le peggio cose quando ci ha visto insieme in un ospedale!" Kate scoppiò a ridere e infermiere e pazienti la guardarono con curiosità o indifferenza.

"E cosa avrebbe dovuto pensare? Lei pensa che io ti abbia fatto questo? Io non ti farei mai male,lo sai. Ci tengo a te e-" Kate l'ho fermò dal suo monologo. "Non ho mai detto questo Jack. Cavolo,non l'ho neanche pensato. "

Io ci tengo a te.

"È meglio se mi porti in camera. Mi gira la testa." Kate guardò Jack annuire e solo allora si rese conto del graffio che aveva sulla mascella. Senza pensare toccò la ferita. Jack trasalì ma non si spostò.
"Mi devi spiegare un pò di cose,ero davvero preoccupata per te."
"Mi dispiace davvero tanto di averti fatta preoccupare. Non so bene neanche io cosa sia davvero successo. "
Erano arrivati alla camera 213 e Jackson la posò delicatamente sul letto immacolato.
I loro visi erano vicini e Jack le toccò una guancia. Questa volta fu Kate a trasalire.

"Non lascerò più che nessuno ti faccia del male. Mi dispiace così tanto per tutto questo. Se non mi avresti mai conosciuto adesso non saresti qui."
"Non dirlo." Jack guardò Kate. Di nuovo quel sguardo. In quei occhi marrone chiaro,quasi dorati avrebbe detto Kate,vedeva dolore,sensi di colpa e amarezza. Era questo quello che provava Jackson. E a Kate spezzava il cuore vederlo così.

"Sono un angelo. Avrei dovuto proteggerti. A te e a tutti gli umani. Quello che ti ha fatto questo era un angelo caduto. Lo stesso che ha attaccato me. Non l'avevo neanche visto quando mi ha attaccato e non avendo la mia spada non ho potuto fare molto. Ricordo solo che mi aveva colpito con la sua arma. Un colpo vicino al cuore. E poi ricordo di aver perso coscienza e quando mi sono svegliato tutto intorno a me c'erano gli altri arcangeli e angeli." Spiegò Jack.
Furono interrotti da un medico e la madre che bussarono alla porta. Jack si alzò, si passò una mano tra i capelli già spettinati, "io aspetto fuori." Fece un piccolo sorriso e uscì.

"Carino." Disse la madre e Kate rise.

Kate fu mandata a casa un'ora dopo. Per fortuna non si era rotta niente ma aveva solo una piccola lesione alla spalla. La madre doveva ancora rimanere in ospedale e aveva chiesto a Jackson se poteva accompagnare la figlia a casa. I due ragazzi si erano inventati che Jack era un compagno di scuola con cui Kate doveva fare un lavoro di gruppo. Quando era arrivato a casa sua aveva sentito un rumore da dentro la casa e quindi aveva visto e portato Kate all'ospedale.

"Non rimango a dormire da te." Disse Jack appena arrivati a casa della ragazza, "Raphael e gli altri hanno trovato un cantiere chiuso a qualche chilometro da qua."
Kate restò per un attimo perplessa. Non si aspettava quelle parole da Jack. "Perché?"
Jack si girò a guardarla,era dannatamente attraente in quel momento. Capelli disordinati, mascella contratta e il labbro inferiore rosso a causa dei ripetuti morsi.

"Dobbiamo mettere in atto un piano per ritornare in Paradiso. Non possiamo restare ancora per molto. "
"Oh." Fu la risposta di Kate. Aveva una strana sensazione allo stomaco al pensiero di Jack di nuovo lontano. Sapeva che questa volta il ragazzo non sarebbe miracolosamente ritornato.

Jack scese dalla macchina con un movimento sinuoso e andò ad aprire la porta a Kate e la prese in braccio.
"Toglimi una curiosità," la distrasse dai suoi pensieri Jack, "quando ti avevo detto di restare in casa quel giorno,ci sei rimasta?"
"Più o meno. Sono venuta a cercarti. E invece ti ho trovato.." Non ci fu bisogno che Kate disse la parola morto. Jack sapeva già come avrebbe finito la frase.

Entrando in casa,salì le scale e portò Kate in camera sua. L'appoggiò sul letto e fece per andarsene ma Kate lo trattene per la manica del suo maglione.
"Resta con me." Disse a bassa voce Kate. Guardò Jack che aveva un'espressione incerta.
"Solo finché mi addormento. Ti prego Jack." Abbassò la testa lasciando così i capelli nasconderle il rossore sulle guance.

Jack si abbassò e si stese vicino a lei. Non si toccavano ma Kate poteva sentire benissimo il calore emanato dal corpo di Jack.

"Chiudi gli occhi. Nessuno ti farà più del male." A quelle parole Kate chiuse gli occhi e sentì una mano sfiorararle la guancia.

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Dandandandan
Non so se voi shippate Kate e Jack ma io li shippo anche troppo.
Aiutatemi a trovare una bromance per loro dueeeeee
Grazie per i voti e commenti,fatemi sapere se vi piace anche questo capitolo.
Alla prossima.

The Rescue Fall -La Caduta di SalvataggioWhere stories live. Discover now