Gli spettri seguitarono nei loro bubbolii, ma lui si affrettò a uscire, pregando gli dèi che nessuno degli amici si risvegliasse e si accorgesse della sua assenza.

Corse fino al tunnel, e nella valle trovò Rifel'a ad aspettarlo.

«Come diamine hai fatto?» sibilò Yan. «Non sapevo che gli elfi avessero abilità telepatiche.»

«È stato un tesela, il frutto dell'albero rosa.» Rifel'a gli afferrò i polsi, gli occhi trasudavano paura. Tolse la sacca dalla schiena e si accucciò per estrarne lo specchio magico. «Ho preso lo specchio all'insaputa di mio padre, ma era necessario! Il re di Egaelith ha in mente qualcosa di losco, non potevo rimanere a guardare!»

«D-di che cosa parli?»

Rifel'a si rivolse al proprio riflesso: «Mostrami la diga di metver nella Foresta di Hanover».

I loro volti ondularono per lasciar spazio alla Foresta priva di neve, l'oscurità spezzata dai cespugli emananti una propria luce fluorescente. Grazie a essi, Yan riuscì a scorgere bene l'anaconda d'acqua che attraversava gli alberi, oltre alla diga di tronchi che bloccava il circolo del fiume, addirittura a rischio di straripamento.

«Si trova a est della Foresta» spiegò l'elfo. «La linea difensiva di Tirsh ha lasciato scoperta questa zona, poiché inconsapevole della diga, costruita soltanto nelle ultime due settimane. Re Kayne Cavendish invece l'ha scovata e vuole sfruttare il crepaccio privo d'acqua per farlo attraversare ai suoi soldati, cosicché possano girare attorno alla difesa nemica e attaccarla alle spalle. Fatto questo, il re potrà marciare su Newmist...»

Yan deglutì, già immaginando la scia di sangue di innocenti che nei prossimi giorni avrebbe tinto il sud di Egaelith. «Ho capito... P-perché sei venuto a parlarmene stanotte? Potevi aspettare domani.»

«Non mi hai sentito, Yan? Si tratta dei metver

«Sì, i castori dalla pelliccia metallica e le zanne aguzze. Ma il re avrà un piano per tenerli alla larga, no?»

«Sì, vuole lasciare un gruppo di dieci uomini a distrarre quegli animali, mentre il resto dei cavalieri avanza.»

«Dieci uomini?» Yan si passò nervoso una mano tra i capelli, più ritti del normale. «È una diga bella grande, ci saranno almeno cinquanta metver all'interno. Dieci uomini non basteranno...»

«Infatti, ma al re non interessa, vuole che il resto dell'esercito sia forte per attaccare i nemici: uno squadrone li assalirà da dietro, mentre un secondo gruppo li attaccherà dal davanti una volta che saranno stati colti di sorpresa. E tutti gli altri servono per le ronde attorno alla Foresta.»

«Non ha affatto senso! A cosa servono le ronde se ci sarà una battaglia? Tutti i soldati devono essere messi a disposizione per la missione d'attacco, la più importante! E se i nemici vincessero e assaltassero l'accampamento fino ad arrivare a quello dei cittadini di Murcuw? Loro saranno indifesi e incapaci a combattere, hanno bisogno di protezione! L'esercito è composto da moltissimi uomini, perché Kayne vuole sacrificare alcuni suoi soldati quando una buona parte di loro sarà impegnata a far niente nelle pattuglie di ronda?» Cominciò a grattarsi forte la nuca. «N-non potrebbero scendere il crepaccio un po' più lontano dalla diga?»

«Dei soldati hanno già constatato che alcuni metver rimangono in giro lungo le pareti rocciose anche di notte. Inoltre, Yan...» Rifel'a sospirò affranto, «io credo che il re abbia scelto appositamente coloro da sacrificare...»

«Che cosa vuoi dire?»

«Dico che gli uomini prescelti sono i combattenti che negli ultimi tempi si sono dimostrati più titubanti, quelli che sono stati colti a guardare al di là dell'accampamento con dubbio e invidia, quelli che sembrano desiderare di abbandonare le file per unirsi alla baronessa Tirsh. Si tratta dei cavalieri che stanno subendo più degli altri insieme alle loro famiglie.» Yan lo fissò con la bocca spalancata per l'orrore, mentre l'elfo diceva: «Tra loro c'è tuo padre».

I Flagelli: TradimentoWhere stories live. Discover now