Atto finale - Scena settima

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-Per quanto mi scocci ammetterlo, devo farti i miei complimenti.- disse mio fratello guardando il nostro collega che, di contro, stava tornando nella nostra direzione tutto gongolante.

-Tsk, non ho bisogno che tu me lo dica.- rispose Sanzu, per poi farsi improvvisamente serio -Io vi ho spianato la strada, ora potete andare. Rimarrò qui a controllare se dovesse arrivare ancora qualcuno e cercherò di farne fuori il più possibile, ma vedete di recuperare la ragazza e tornare qui immediatamente.-

-Non è necessario che tu ci dica cosa fare.- affermai stizzito.

Anche se dovevo riconoscere che l'aiuto del numero due della Bonten si stava rivelando risolutorio, non potevo accettare che lui prendesse in mano le redini della missione, soprattutto dopo che aveva apostrofato Reiko con certi termini.

-Ascoltami bene, Romeo: io sono qui solo perché me l'ha chiesto il boss e non ci tengo a rimetterci la pelle per colpa della tua love story. Quindi ti chiedo soltanto di far fuori Hanma e salvare subito la tua fidanzatina, così potremo tornare al quartier generale senza troppi drammi.-

-Come osi...?!-

-Smettetela!- disse Rindou mettendosi in mezzo -Non abbiamo tempo per questi bisticci. Tu, Sanzu, resta qui; io e Ran andiamo avanti e cercheremo di fare il più in fretta possibile.-

-Grazie tante.- concluse seccato il nostro interlocutore, per poi appostarsi vicino all'ingresso del capannone.

Avrei più che volentieri ribattuto se non fosse stato per il fatto che mio fratello mi afferrò per la spalla e, tacitamente, mi invitò a seguirlo.

Di fatto, controllammo tutto il piano terra del capannone senza trovare alcuna traccia né di Reiko né del suo carnefice. Aprimmo ogni singola porta, perlustrando anche uno spazio sotterraneo una volta adibito a piccolo magazzino, ma non trovammo nulla.

Ormai rimaneva soltanto il piano superiore da controllare e iniziavo ad avere paura. E se non l'avessimo trovata nemmeno lì? Se Hanma ci avesse teso una trappola e in realtà si fosse trovato da un'altra parte in quel momento? No, era impossibile: Koko era fin troppo bravo quando si trattava di raccogliere dati e informazioni e non avrebbe mai potuto fare l'errore così grossolano di non accorgersi di un eventuale inganno.

Cercando di essere il più silenziosi possibili, iniziammo a salire la piccola scala a chiocciola metallica che collegava la base della struttura alla parte superiore. Una volta messo piede sull'ultimo gradino, io e Rindou ci separammo per controllare l'ambiente intorno a noi. La mia ricognizione di rivelò un totale fallimento e stavo quasi per gettare la spugna quando mio fratello mi fece cenno di avvicinarsi.

Si trovava davanti ad una piccola porta metallica arrugginita e mi invitò a poggiare l'orecchio sull'anta cercando di non fare rumore. Quando fui abbastanza vicino da poter sentire quegli stessi lamenti già ascoltati nel filmato, mi si gelò il sangue nelle vene, anche se in minima parte fui sollevato nel poter constatare che Reiko fosse ancora viva.

Ero sul punto di spalancare la porta, fremendo dalla rabbia e desideroso solamente di uccidere Hanma, ma il mio accompagnatore mi bloccò il passaggio.

-Fermo, Ran. Che cosa intendi fare?- mi chiese a bassa voce.

-Che domande sono?! Salvare la mia donna e piantare un proiettile in testa a quel bastardo.- risposi cercando invano di entrare nella stanza, ma ancora una volta Rindou me lo impedì.

-Se agisci senza pensare rischi di mandare a monte la buona riuscita dell'impresa.-

-Cosa dovrei fare, quindi?!- sbottai seccato, sentendo in sottofondo Reiko piangere -Le sta facendo del male proprio in questo momento, non posso rimanere fermo a fare nulla.-

Snuff (Ran Haitani FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora