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È sera, un ragazzo dal fisico tarchiato e dai lunghi capelli mori è seduto a un tavolo di chissà quale ristorantino di Parigi, qualche posto economico per le coppiette.

Non che gli importasse molto in realtà, Guy-manuel è sempre stato così, prendeva la vita con filosofia e quella sera era a un appuntamento, in realtà era stato costretto da "non mi ricordo come si chiama...ah si, Jacqueline"

infatti la ragazza dai capelli ondulati e biondi(che a idea di Guy, siano sicuramente tinti) era completamente cotta e stracotta di Guy, anche se non era un sentimento ricambiato.
Senza offesa, ma per Guy non era proprio il suo tipo di ragazza, ma ha comunque accettato, voleva darle un'opportunità(di cui si era già pentito).

. . .

Dall'altra parte della città di Parigi, un ragazzo alto e mingherlino dai capelli ricci e biondi(davvero tinti questa volta)
era nella sua camera da letto, che in realtà si era trasformata in un vero e proprio studio musicale.
Thomas oltre a essere un fan sfegatato del cinema, era appassionato di musica e una volta aver scoperto la musica elettronica, gli si è aperto un mondo, una carriera, che senza il suo più grande amico Guy-manuel non ci sarebbe mai riuscito tutto da solo.

Canticchiava chissà quale motivetto, stava suonando un nuovo pezzo per il suo(e di Guy) futuro album "Homework".Loro erano i "Daft punk"
così si facevano chiamare, nome strano per alcuni, ma sembrava funzionare abbastanza bene.

. . .

Jacqueline parlava, parlava, parlava...
ma Guy-manuel aveva la testa altrove tra i suoi pensieri.
Come biasimarlo, Jacqueline era una tipa logorroica e la maggior parte delle cose che diceva erano cazzate.
C'era più possibilità che Guy-manuel diventasse estroverso, (e ce ne voleva) piuttosto che Jacqueline avrebbe detto qualcosa di intelligente.

Guy non vedeva l'ora che quella sera sarebbe finita, non per essere cattivo ma era stato il peggior appuntamento della sua vita (anche se in realtà era tipo il terzo di tutta la sua vita)
ma vabbè, a lui non importava.
Cioè si reputava etero ma le ragazze non erano il suo pensiero fisso, ecco.
A differenza di Thomas, che ha avuto più ragazze che scarpe, che comunque di scarpe ne ha davvero poche, eppure i soldi non gli mancano.
Quest'affermazione ha dipinto sul suo volto un sorrisetto divertito, l'unico di quella serata.

. . .

"EVVAI!" esclamò Thomas, finalmente aveva completato il suo brano "Around the world"
però c'era qualcosa di amaro in lui,
perché? perché semplicemente voleva poter completare il brano con il suo amicone Guy-manuel, ma non c'era.
Non c'era mai in realtà
non perché se ne fregava di Thomas, ma aveva altro da fare.
Tipo quella sera era a un appuntamento e Thomas non ha obiettato, in fondo Guy se lo meritava, non si fidanzava dall'avanticristo.
Però gli mancava, gli mancava terribilmente.

Thomas a differenza era un tipo estroverso, socievole, detto da molti "un tipo alla mano"
diciamo che amava stare nel caos, tra la gente
(cosa che invece Guy odiava, li veniva la pelle d'oca solo al pensiero)
però, nessuno era come Guy-manuel, nessuno lo avrebbe capito solo come Guy sapeva fare.

Cercò di scacciare quei pensieri dalla testa, era felice e non doveva rovinare la sua felicità per dei pensieri negativi.
Guardò l'orologio, si era fatto tardi, se sua madre lo avrebbe trovato a quell'ora a suonare lo avrebbe preso a sprangate.

. . .

Guy-manuel guardò l'ora: 01:15.

le sue sofferenze giunsero al termine.

"ehm, Jacq, si è fatto tardi, devo andare. Sai domani c'è scuola..ee.."

MENZOGNE. Guy non aveva nessun coprifuoco, neanche se il giorno dopo ci fosse scuola.
ma hey, stava soffrendo internamente e l'ora era la sua unica via di fuga.
Thomas se solo potesse sentirlo gli darebbe dell'esagerato, ma Guy era fatto così e neanche Thomas poteva cambiarlo.

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