𝐃𝐎𝐃𝐈𝐂𝐈

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Avvicinandosi al frigo per prendere la bottiglia di succo ace, notò una tazza piena, ancora con dentro il filtro di una tisana ormai fredda. Lanciò ancora uno sguardo al divano, e concluse che Desiree doveva essersi addormentata mentre aspettava la tisana, senza quindi che l'avesse previsto.

Bevve la tisana nonostante non sentisse praticamente quasi più di nulla, per non doverla buttare e certo che Desiree non ne avesse più bisogno dal momento che stava dormendo: in ogni caso, se l'avesse voluta, gliel'avrebbe preparata lui. Tornò poi vicino al divano, prese la coperta piegata sul divano blu nella stanzetta adiacente e la spiegò per coprire la ragazza che beatamente ancora dormiva.
Mentre la stava rimboccando il tessuto caldo vicino al viso, Desiree si mosse e si girò sul fianco, quindi aprì appena gli occhi.
«Scusami, ti giuro che non volevo svegliarti.» mormorò dispiaciuto ritirando le mani, ma lei alzò il capo confusa.

«Se te lo stai chiedendo sì, ti sei addormentata qui.» commentò sciogliendosi in un sorriso e sedendosi sul divano dato che lei si era spinta più contro lo schienale per fargli spazio.

La ragazza si guardò attorno, prima di biascicare ancora con voce impastata dal sonno:
«La tisana...»

«Tranquilla, l'ho bevuta io.»

Desiree si accigliò e pfese coscienza d'improvviso.
«Antipatico! - esclamò in un sorriso, allungando la mano per dargli un pugnetto sulla spalla - Era mia!»

«In mia difesa, posso dire che era fredda e faceva davvero schifo, ma sono amante dell'ambiente e il cibo non si spreca. - disse gonfiando il petto fiero per la sua azione di bene comune - Se la vuoi adesso, te la preparo io, così tu rimani qui.»

Lei scosse il capo.
«No, non la voglio, grazie. Però voglio che rimani qui anche tu.» aggiunse, prendendo quel coraggio che da completamente sveglia non avrebbe mai avuto: ora, mezza addormentata, aveva la scusa buona per dire spropositi senza essere presa del tutto sul serio.

Christian accennò un sorriso.
«Allora fatti un po' da parte.» mormorò lui, alzandosi per afferrare anche la seconda coperta.
Desiree si era messa a sedere e aveva fatto cenno al ragazzo di accomodarsi sulla penisola, e lui eseguì il suo consiglio coprendosi poi con il pile, semisdraiato, con la testa bene poggiata al cuscino dietro.
La giovane quindi si distese nuovamente, poggiando il capo sulle gambe di Christian e rannicchiandosi sotto la coperta.

«Secondo te oggi vado a casa?» domandò ad un tratto, pensando addirittura che il ballerino fosse già addormentato.

«Non esiste. - ribattè, e la cantante percepì le dita di Christian infilarsi nei suoi capelli biondi e giocherellarci dolcemente - Basta che canti uno dei tuoi due inediti e poi ci piazzi una cover fatta da Dio come le fai sempre tu e rimani qui.»

«Ho un po' paura, della sfida.» rivelò Desiree, fissando il tappeto.

«È normale, ma deve passare quando scendi per cantare. Si sente, nella voce, se hai paura. Devi trasformarla in adrenalina.»

La bionda sospirò.
«Scusami, - fece ad un certo punto, senza alcun contesto - ti ho trattenuto, magari volevi tornare a letto.»

Egli sorrise, ma lei non poté vederlo.
«Va benissimo lo stesso anche qui. - spostò la mano dai capelli alla guancia di Desiree, accarezzandola teneramente - Non pensare alla sfida, cerca di dormire.»

Desiree era certa di stare per dire qualcosa, ma uno sbadiglio la bloccò. Dopo, gli occhi le si chiusero e non ebbe più la forza di dire altro.
Si addormentò, quieta come non mai.

****

La puntata si aprì con la sfida immediata di Simone, nonostante il suo insegnante di riferimento gli avesse sospeso la maglia.
Il ragazzo rimase un po' perplesso e forse spaventato dalla scelta, e Desiree lo guardò voltarsi scoraggiato verso di loro: il brutto presentimento crebbe quando sentirono cantare la sfidante, una ragazza di nome Aisha.
Divenne difficile per Desiree credere che Simone sarebbe rimasto, e infatti quando fu data la sentenza dal giudice della sfida - Federico Sacchi - il ragazzo fu costretto ad abbandonare il programma.

𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈 || Christian StefanelliWhere stories live. Discover now