Inizio flashback

«Papà resta qui non te ne andare» nella mia mente improvvisamente rivedo la me bambina di quando avevo undici anni.

Era un pomeriggio primaverile.

Stavamo festeggiando qualcosa ma non ricordo cosa. Ci trovavamo tutti nel giardino della nostra vecchia casa: mia mamma, mio padre, alcuni zii e cugini ed io.

«Piccrè, ja nun fa accussì a papà» mi disse con il suo inconfondibile dialetto napoletano che avevo imparato a capire benissimo.

Mio padre si accorse di essersi dimenticato alcuni documenti importanti al lavoro e annunciò a tutta la famiglia che sarebbe uscito un attimo per andare a recuperarli.

«Ti prego papà» mi aggrappo alla sua gamba disperata, stavo avendo un brutto capriccio tipico per una bambina e mio padre non mi prendeva sul serio.

«Non ti preoccupare torno subito» si abbassa alla mia altezza e mi da un bacio sulla fronte per poi entrare nella sua auto e mettere in moto.

Io non volevo che lui se ne andasse e lo imploravo di restare con noi. Pensavo che quei documenti poteva prenderli tranquillamente il giorno successivo e infatti continuo a pensarlo tutt'ora.

Ma lui insisteva dicendo che il posto dove lavorava si trovava nelle vicinanze e che sarebbe tornato subito a casa.

Ma si sbagliava.

Passavano le ore e ma di lui non c'era traccia.

Intanto si fece tardi e iniziò a farsi buio pertanto i miei parenti se ne andarono a casa non prima di aver raccomandato a mia madre di chiamarli non appena avesse avuto notizie di mio padre.

La sera, dalla mia cameretta senti il rumore di del telefono che annunciava l'arrivo di una chiamata. Una chiamata che cambiò la nostra vita, per sempre.

Dall'altra parte del telefono a parlare erano degli agenti di polizia che spiegarono a mia madre di aver trovato il corpo di mio padre privo di sensi nella sua macchina.

Aveva avuto un incidente.

Mia mamma non ebbe il coraggio di raccontarmelo. Per il restante di quella giornata mi liquidò dicendomi che aveva incontrato un amico e che aveva deciso di andare a dormire da lui.

Ma nonostante fossi solo una bambina riuscì a capire che mia madre mi stava mentendo tuttavia decisi di non infierire limitandomi ad annuire e ad andare a letto visto che ormai era arrivata l'ora di andare a dormire.

Dal suo viso stravolto mi resi conto che era successo qualcosa di grave ma non avrei mai potuto immaginare la verità dei fatti.

Solo il giorno dopo avrei scoperto che non avrei più rivisto mio padre, la persona che adoravo di più al mondo insieme a mia madre.

Se n'era andato via per sempre.

Smetto di ricordare e cerco di non far uscire fuori le lacrime.

Mi sento in colpa perché penso che se avessi insistito con più forza, urlato di più, se lo avessi pregato più volte o fatto più scenate, forse lui avrebbe deciso di restare a casa e non sarebbe successo quel che è successo.

Se ci penso, lo so che razionalmente non è colpa mia, dato che ero solo una bambina, e non era mia la responsabilità, d'altronde cosa potevo saperne.

Ma allo stesso tempo prevale in me quel senso di colpa o più precisamente la sensazione di non aver fatto abbastanza.

Del tipo: "Se potessi tornare indietro farei di più" oppure "Se avessi fatto questo forse le cose sarebbero andate diversamente".

Ma in realtà non è così che funziona.

È successo e basta.

Nonostante una parte di me sia abbastanza consapevole di tutto questo non smetto comunque di sentirmi in colpa e sbagliata in questo senso.

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•[SPAZIO AUTRICE]•

Ciao a tutti!

In questo capitolo abbiamo scoperto qualcosa in più sul passato della nostra Adele! Spero vi sia piaciuto.

Essendo agli inizi della pubblicazione, vi chiedo gentilmente se vi va di supportarmi con qualche stellina così capisco se la storia vi piace. E soprattutto di farmi sapere cosa ne pensate del capitolo nei commenti, sarebbe di grande aiuto per me ricevere un vostro feedback altrimenti non capisco se ne vale la pena continuare ad aggiornare.

Ps. ricordate di aggiungere la storia alla vostra biblioteca per non perdere gli aggiornamenti!

_Grazie per essere qui!_❤️

𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 || 𝐂𝐢𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora