Capitolo 2

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<< Camilla giusto? Seguimi >> Mi chiede Damon. Vado dietro di lui come farebbe un cagnolino.Mi apre la porta facendomi entrare per prima nel suo lussuosissimo ufficio << Accomodati>> Mi dice,e sembra essere quasi un ordine. << Senta la prego, so che sono stata una stupida, non dovevo risponderle, ma la prego non mi cacci, questo lavoro è vitale per me. Sono sola qui e devo pagare bollette, affitto , abbonam..>> Lo supplico entrando nel panico << Ehy, stai calma>> accenna un sorriso << Non volevo buttarti fuori, anzi, mi sono venuto a scusare per il mio comportamento. Scusami veramente, e poi volevo complimentarmi con te. Ho visto la tua esibizione sei molto brava. Complimenti ancora>> << Grazie>> Dentro di me inizio a farmi mille film mentali.Forse questa è solo una tattica affinché io mi fida di lui e poi magari mi attacca alle spalle. Scaccio dalla mente questi strani pensieri ritornando alla realtà << Mark mi ha detto di darti questo>> Dice porgendomi un foglio << Credo sia la tua scaletta>> << Grazie >> Dico prendendola. << Ok,puoi andare.>> Mi dice.Faccio come mi dice,e quando chiudo la porta,mi rendo conto di aver trattenuto il respiro per un bel po'.Torno sulle sedie del bar << Ti ha licenziata?>> Mi chiede divertito Jeak << Si è scusato>>  << Visto?>> Mi tranquillizza << Ero morta >> Dico ridendo << Che ore sono? >> Chiedo << Quasi le 12,che fai a pranzo?>> mi chiede. Posso percepire l'imbarazzo attraverso la sua voce tremolante << Vado a casa e preparo qualcosa di veloce. Tu?>> << Non so cucinare quindi McDonald's..>>  <<...mmm..>> Faccio un segno di apprezzamento << Mi fai compagnia?>> Mi chiede.<< So che me ne pentirò, ma ok.. ci sto>> << Calorie arriviamo>> dice ridendo io scoppio in una fragorosa risata. Dopo aver provato un'altra coreografia, mi cambio e raggiungo Jeak al bar.<< allora? Andiamo?>> chiedo << si si..>> si toglie il grembiule e salta sul bancone raggiungendomi << Prendiamo un taxi?>> Chiedo per tutta ''risposta'' mi guarda e con una mano sulla schiena mi dirige al di fuori della struttura<< Spero che tu non abbia paura>> Mi dice quando davanti ai miei occhi mi ritrovo una bellissima Ducati nera << O mio dio Jeak! E' una Ducati Streetfighter>> << Com'è che te ne intendi?>> dice porgendomi un casco << Il ragazzo di mia sorella è un  appassionato e  da piccola mi costringeva a guardare i programmi sulle Ducati>> Dico mentre lui mette in moto. Dopo essere salita dietro di lui, aggancio le mani alla sua vita << Tieniti stretta>> Dice e non appena parte lo stingo sempre più. Sento il vento che picchia sulle gambe. Il corpo di Jeak mi fa da scudo, quindi non sento molto il freddo. Dopo una decina di minuti la moto di ferma proprio di fronte ad una delle grandi sede della più famosa catena al mondo. E' due volte più grande di quelle che ci sono in Italia, con dei giochi per i bambini al di fuori della struttura, e un parcheggio immenso. Scendiamo ed entriamo nell'affollatissimo locale << Cosa prendi ?>> mi chiede il ragazzo al mio fianco << un insalata e un frappè al cioccolato>> dico << dici davvero ?>> Mi chiede stupito Jeak << Certo, perché?>> << Camy siamo al McDonalad's, non puoi ordinare un insalata,andrebbe contro natura. Qui devi venire e uscire con 3 kg in più, quindi ora tu ti prendi un panino super imbottito una coca cola grande e anche delle patatine se vogliamo esagerare, chiaro?>> rido mentre lo ascolto parlare << ok, allora decidi tu per me, ma non esagerare. Io vado a cercare un posto.>> Dico allontanandomi da lui. Fortunatamente trovo un tavolo libero e aspetto che Jeak ritorni. Dopo 10 minuti lo vedo che guarda qua e là alla mia ricerca, alzo un braccio per attirare la sua attenzione. Solo quando lo vedo più vicino a me, noto il suo vassoio stra colmo di cose da mangiare. << Hai svaligiato la cucina?>> Chiedo ridendo. Per me ha preso un panino con dentro insalata pomodori hamburger maionese e ketchup, e un bicchiere medio di Coca cola, inoltre due porzioni di patatine fritte da condividere. Una cosa leggera insomma! Lui invece un doppio chees bruger con una Coca cola grande e le patatine. Inizio ad addentare il mio panino. Con difficoltà riesco a tenere tutto il condimento tra le due fette di pane.<< Raccontami di te>> Mi chiede << Sono nata in Italia, ho frequentato l'Alberghiero di Roma e mi sono diplomata in Pasticceria, non ho molto da dire su di me!>> Dico sperando che lui mi faccia un'altra domanda << Ok allora facciamo che ci facciamo delle domande a vicenda, ma dobbiamo rispondere entrambi >> Mi propone << OK ci sto!>> << Prima le donne>> Cerca di fare il galantuomo<< Sei perfido!!!Allora..colore preferito ?>> << mm verde ..tuo?>> Mi chiede << Blu..>> << hai fratelli o sorelle ?>> < < Si una sorella.. sono cresciuta con lei, e fortunatamente abbiamo un bellissimo rapporto, credo che questo è il risultato di ormai anni e anni di convivenza con lei e il suo fidanzato>> dico, ma solo poco dopo mi accorgo di aver aperto bocca senza pensare << Come mai? Se posso sapere>> La sua domanda mi mette agitazione. Divento di pietra  << Non sei costretta a dirmelo anzi,sono stato uno stupido non avrei dovuto dirtelo. Scusami ancora. Comunque io invece sono figlio unico. Tocca a te! >> << cosa saresti voluto diventare quando eri piccolo?>> gli chiedo curiosa << Pilota d'aereo !!>> << davvero? E poi? >> << il costo dell'università era troppo alto e non potevamo permettercelo,quindi eccomi qui a fare barista.>>

Tu ed io...direzione Stella PolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora