La verità, tutta la verità, al costo di essere odiato.

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 "Voglio dirle la realtà, glielo devo prima che parta per l'università" disse Spencer a suo nonno durante la festa per il diploma di Carly dove presenziava pure suo padre.

"Spencer, ma sei fuori...vuoi rovinarle la vita? Senti, non ti posso obbligare ma...Cristo, per favore per favore pensaci bene!".

Carly stava bevendo del succo d'uva e ridendo giocando a Just Dance(nonostante la musica assordante della pista da ballo) portato dal ragazzo che frequentava all'epoca, uno tutto muscoli e niente cervello che odiava con tutto sé stesso.

          Un appena quattordicenne Spencer, il pagliaccio della classe, stava frequentando la sua prima ragazza.

Jennifer era una ragazza colombiana molto carina con l'apparecchio e due trecce ordinate, grandi occhiali neri e rotondi sempre immersa nei libri di informatica ed a programmare un pc.

Non capiva la gente che la prendeva di mira, ai suoi occhi era perfetta.

Il suo temperamento era quieto ed a lui che era scoppiettante andava più che bene.

Passavano ore in silenzio e la motivazione per cui erano insieme non si sapeva ma il resoconto è che comunque erano una bella coppia.

Era comunque da tempo che pianificavano la loro prima volta, tutti i loro conoscenti l'avevano già fatto e si sentivano tagliati fuori anche se poi scoprì molti finsero.

Decisero di farlo quella serata, che era il loro primo anniversario.

Non fu affatto piacevole, anzi, ma nonostante tutti i guai Spencer era grato di quella notte.

          "Spencer mi ascolti?" suo nonno lo stava chiamando ma lui era preso ad osservarla, l'anno prossimo sarebbe volata in Italia e già gli mancava come l'aria la sua presenza.

Strillando per la forte musica gli rispose "non so, nonno, è adulta e penso debba saperlo!".

Non era stata una gran scelta cominciare il discorso in una festa con musica alta e luci strobosferiche ma era lì che il discorso è nato, semplicemente i fiumi di idee gli uscirono dalle labbra senza un perché in quanto sicuramente suo nonno capiva più dei suoi genitori per cui era sempre stato un fallito.

"Con lei hai fatto un ottimo lavoro, le sei stato come un padre...suvvia, non rovinare il tutto. Che cambia, comunque, detto tra noi tuo padre non è un granché e tu sei molto meglio".

Forse aveva ragione. Forse lasciare tutto così era semplicemente la cosa migliore da fare.

Pensò all'altra persona in capitolo, saranno passati dieci anni da quando l'ha sentita, ora era un pezzo grosso della Nasa o giù di lì.

La ci vedeva Carly in quei ambienti, aveva cervello da vendere anche se si comportava da ragazzetta sciocca.

Carly gli fece cenno di avvicinarsi "non farlo" disse il nonno e non aveva intenzione, almeno non così.

Fingendo un sorriso le si avvicinò, prese il telecomando e cominciarono a ballare.

Spencer era bravo, con il circolo del ricamo che ultimamente aveva iniziato ci giocava sempre.

La stracciò e risero.

Le si avvicinò e la baciò sulla fronte, Carly percepì che non era il solito Spencer ma non indagò oltre.

           "Spencer...mi senti?" stava ammirando la pulizia dei pavimenti senza un perché.

Jennifer in lacrime lo stava chiamando "sono incinta, capisci?".

Lui non capiva niente, aveva staccato il cervello.

Quando gli arrivò uno schiaffo ricominciò a ragionare sentendosi uno schifo e cominciando ad avere un attacco di panico a scoppio ritardato.

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⏰ Last updated: Jul 24, 2022 ⏰

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(iCarly) Spencer "Carly, io sono tuo padre"Where stories live. Discover now