Un'altra sdolcinata lettera d'amore

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C'è stato un tempo in cui ero una persona sdolcinata, peggio di un marshmallow sciolto intorno al fuoco. Poi mi sono goffamente scottata con quella fiamma, facendomi una cicatrice che ogni giorno mi rammenta la donna che non voglio più essere.

La sognatrice con il batticuore, costantemente tra le nuvole, con i due cuoricini stampati negli occhi, che hanno finito per accecarmi.

E allora qual'è il problema dell'essere diventata una cinica e fredda ventinovenne?

Ecco la risposta: la mia rubrica settimanale,"Dichiarazioni d'amore".

Dove tanti poveri illusi inviano le loro lettere piene di frasi strappalacrime per rivelare i propri sentimenti, probabilmente a persone che non le considereranno mai.

Come ci è finita una come me a fare la responsabile di questo piccolo, roseo e vomitevole angolo della rivista?

La mia amica Renee è in maternità e mi ha cortesemente chiesto di prendere il suo posto, quando credo di essere l'ultima persona capace di ricoprire questo ruolo. L'aura scura, a forma di nuvoletta, che ho intorno alla testa, mi fa sembrare un manga giapponese. Questa mattina ho già letto due lettere e il mio stomaco si è rivoltato come sulle montagne russe dopo un hamburger con patatine.

Mi serve questo lavoro, mi ripeto, e sarà solo per qualche mese. Oltretutto sono la prima a sostenere che aiutare le persone a dichiararsi sia una cosa davvero complicata, specialmente se l'aiuto proviene da una gattara come me, mollata sull'altare il giorno delle nozze. 

Insomma, siamo messi benissimo.

Veniamo ad oggi, in cui butto giù il groppo che ho in gola non appena ho posato gli occhi su un post del mio quasi ex marito con la sua nuova fiamma, più giovane e più sexy.

E ho speso pure un patrimonio per quelle odiose lezioni di pilates per mantenermi in forma!

Getto l'iPhone nel cassetto della scrivania e riprendo ad aprire le email.

C'è Trevis, innamorato di Rosaline della quinta E, che la osserva a pranzo mentre siede con le sue amiche. Già mi figuro il trio di ragazze perfette, il povero Trevis sembra il classico nerd invisibile che fanno vedere nei film, che da sfigato diventa un figo assurdo con un nuovo taglio di capelli e due stracci alla moda. Non credo che Trevis si fidanzerà mai con tale Rosaline, ma sistemo comunque la sua lettera, rendendola, se possibile, ancora più dolce, e preparo il tutto per inviarla a casa di lei, con l'avviso dell'uscita sulla rivista. Poi ricordo, manca poco a San Valentino e ci sarà da preparare un numero speciale.

Devo farmi venire un'idea, forse Romeo, il mio gatto persiano, potrebbe aiutarmi stasera quando in loop riguarderò Indiana Jones.

«Lauren?» Mi sento chiamare con tono incalzante.

Mi volto e vedo Kat, una delle assistenti alla pubblicazione con l'espressione indisponente.

«C'è un tizio sulla due, decisamente molto incazzato» mugugna scuotendo lo chignon biondo.

«Allora? Parlaci tu. Che vuole?»

«Dice che vuole far causa alla rivista per colpa della tua rubrica».

«Addirittura? Non ha di meglio da fare?»

«Che ne so! Dice che ha scritto varie volte, ma la sua lettera non è mai stata pubblicata. Dai parlaci, vuole una responsabile».

«Ma se io sono qui solo da due giorni!» Pietà, sono le nove del mattino.

Mi guarda pregandomi con gli occhioni verdi ed io cedo, facendole cenno di passarmi la chiamata.

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