Nuova avventura

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Non c'è guaritore che non mi saluti e mi sorrida, cosa che noto non piace molto ad alcuni compagni. Rientrati nell'aula di formazione riceviamo le ultime informazioni, "Da domani mattina quindi sarete in forza al nostro staff operativo, ​ vi voglio pronti per le otto, divisa in ordine, pulita e con il vostro nome e la scritta tirocinante ben in vista, ​ per chi di voi ha i capelli lunghi devono essere tenuti legati e ordinati. Ora siccome abbiamo solo tre uomini quest'anno sarete cavalieri di due ragazze a testa il Signor Montague, insieme alla signorina Kepner e la signorina Moreau inizierà dal reparto ferite da incantesimo. ​ Il signor Lewis con la Signorina Kinghore e il signorina Chang, dal reparto malattie magiche, eccovi la profilassi da seguire. E per quanto riguarda voi..." continua a parlare e leggo velocemente tutte le pozioni che devo per forza bere prima di accedere al reparto di malattie infettive. "Ovviamente signorina Kinghore lei non potrà fare la rotazione nel reparto di suo padre. Visto le lettere di presentazione che ha avuto farà la rotazione alle Nursery. Sono certa che saprà sfruttare l'occasione." finisce prima di congedarsi e lasciarci da soli. "Mangiamo tutti insieme?" Chiede Cho felice di fare nuove amicizie. Dave guarda me e poi Anna che timidamente accetta, così come gli altri. "Io ho prima una cosa da fare ma vi raggiungono, dove andate?" Si decide per un pub poco lontano, io mi avvio velocemente nello studio di papà per i saluti.

Busso e delicatamente entro, è seduto al tavolo a scrivere qualcosa ma si interrompe subito "Bimba mia, non vedevo l'ora di sapere come è andata" mi abbraccia e come sempre mi prende in braccio "papà che emozione, non puoi capire. Parto domani con malattie magiche e la sua profilassi" lui sorride e mi prende in giro, "vediamo domani dopo che avrai bevuto quelle orribili pozioni se sarai così felice" ridacchia ma poi continua "sarai bravissima, in quel reparto serve soprattutto conoscere le pozioni, quindi direi che parti alla grande". Racconto velocemente tutto quello che mi hanno spiegato, consapevole che, nonostante papà sappia già tutto, mi ascolta con attenzione e interesse, "quindi mangi con i tuoi amici, perfetto. Dormi da Alex, ma domani passa a salutarmi mi raccomando" "certo papà" gli schiocco un bacio sulla guancia e vado "saluta la mamma".

Finito il piacevole pranzo, esco con passo deciso dal Pub, voglio arrivare da George e Fred per poi tornare a casa di Alex presto. Diagon Alley è desolante, tutto chiuso, poche streghe e maghi a testa bassa che camminano veloci, "Elisabeth, aspettami." Sento una voce dolce chiamarmi, "speravo di trovarti qui, passo quasi tutti i giorni nella speranza di incontrarti, quasi volevo entrare a chiedere ma... non credo sarei accolta bene" La ragazza di fronte a me è Helena Nott, ha la voce tremante e sento un grande dolore dentro di lei, "Helena. Cosa succede? Non sapevo fossi tornata in Inghilterra" domando senza esitazione "dovevo. Papà sembra impazzito. Ho bisogno del tuo aiuto. Tuo e della tua famiglia" abbassa la voce e fa segno di seguirla. Io ho deciso di portarla dove mi sento più sicura, il negozio di George e Fred e, sorridendo a loro, ci accomodiamo sulle poltroncine dell'angolo di Lizie. "Qui possiamo parlare senza problemi." La guardo sorridendo per farle sentire che può fidarsi e verso due the per far credere che stiamo conversando di tutto e mando vibrazioni positive. "Io non so come iniziare, sapevo che avevi un cuore grande, ma non pensavo tanto" le prendo la mano "cosa posso fare per te?" cerco di capire cosa stia succedendo "mio padre vuole far arruolare Theo. O meglio Lui, vuole incastrare mio padre facendo arruolare Theo. Tiene sotto scacco tutti con la paura e il ricatto. Papà mi ha detto che lo fa per Theo ma..." la guardo e penso a cosa aveva detto Sirius di suo fratello "ma non si danno le dimissioni a Lui" sospiro e gli occhi di Helena si riempiono di lacrime. "So che mio padre è stato un vigliacco, so che non è stato una brava persona, ma Theo, è solo un ragazzo. Aiutami a proteggerlo. Lui mi ha detto che di te si fida." Cerco di pensare velocemente, "ti aiuterò. Fammi parlare con Alex, sono certa che capirà e saprà cosa fare." le stringo la mano e ci lasciamo con la promessa di incontrarci il giorno dopo a pranzo.

La vita è ... imprevedibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora