Prologo

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La responsabile della casa famiglia presso cui volevo fare volontariato mordeva con insistenza il tappo della penna nera, tenendomi sulle spine da qualche minuto.

«Dimmi di nuovo perché vorresti venire qui, Halsey. Sei giovane, sei impegnata in numerosi corsi pomeridiani, a quanto vedo dai documenti che mi hai portato, e non penso che una ragazza come te dovrebbe frequentare sul serio un posto del genere»

Sospirai, era la terza volta che mi chiedeva il perché della mia scelta e non sapevo cosa inventarmi per convincerla a farmi entrare.

«Signora Collins, come le ho già detto, due anni fa ho fatto questa stessa esperienza in North Carolina e mi sono trovata più che bene. Mi ha aiutata a superare un periodo difficile che stavo affrontando e non era il solito centro che può immaginare. C'erano ragazzi tolti dalle famiglie perché maltrattati dai genitori, bambini che non avevano mai conosciuto la dolcezza di una carezza e direttori che mi davano del filo da torcere»

Presi un bel respiro e continuai, nonostante il ricordo di quella casa mi avesse provocato una grande tristezza.

«Per quanto riguarda la scuola, non ho alcun problema a non partecipare a qualche corso; mi sono iscritta solo per riempire le ore in cui avrei dovuto aspettare l'autobus», conclusi intrecciando le mani in grembo.

Dovevo entrare in quella casa.
Era una sorta di traguardo personale che volevo raggiungere, la dimostrazione che Halsey, la viziata verginella cheerleader, aveva altro di cui impegnarsi oltre la scuola e gli allenamenti.

La signora Collins si tolse gli spessi occhiali da vista e si massaggiò le palpebre, come se fosse sfinita e io ne fossi la causa.

«E va bene, Halsey, hai vinto tu. Da lunedì per tre settimane sarai in prova»
Aprì un cassetto della grande scrivania in mogano e tirò fuori alcuni fogli.

«Questi sono gli orari, dalle tre alle sei i giorni dispari, dalle quattro alle sette i giorni pari. Il weekend è libero o, se vuoi, puoi partecipare alle attività che di volta in volta organizzeremo», disse con voce atona, come se stesse seguendo un copione e sapesse le battute a memoria.

Presi i fogli con gli occhi che mi brillavano di felicità.
Ce l'avevo fatta! Avrei iniziato il mio periodo di prova nella casa famiglia e, se tutto fosse andato per il verso giusto -ciò che mi aspettavo, sinceramente- sarei diventata una volontaria a tutti gli effetti.

«Grazie mille, signora Collins, non se ne pentirà»
«Sì, sì, ci vediamo lunedì»

Mi liquidò con un gesto della mano e capii che dovevo andarmene.
Ripresi da terra il mio zaino, ancora pieno di libri perché non ero ritornata a casa, e prima che potessi aprire la porta venni richiamata.

«Halsey?»
«Sì?»
Il suo sguardo cristallino si puntò su di me e pronunciò le parole che mai scorderò finché sarò in vita.

«Regola numero uno: mai affezionarsi ad uno di loro»

Annuii con la sicurezza che non l'avrei infranta per nessuna ragione al mondo e uscii dal suo ufficio quasi saltellando.

Non potevo sapere ciò che sarebbe successo di lì a poche settimane.

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Amami nonostante tutto || l.h. [ In pausa ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora