Outside C. Harris feat Ellie Goulding

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II

Outside

C. Harris feat Ellie Goulding

LOUIS

Le nocche mi fanno male insieme alla testa che continua a pesare tirandomi sempre più giù e facendomi sprofondare nel cuscino.

Mi tiro su e vado in bagno sciacquandomi le nocche rosse.

"Stupido Harry Styles" mormoro fra me e me. Volevo riposarmi prima della festa, ma quello stupido ragazzo mi era rimasto nei pensieri.

Appoggiai le mani sul lavandino e le idee scivolano giù come l'acqua aveva fatto poco prima.

Vedere la vita di Harry passarmi fra le mani mi faceva sentire potente; quel ragazzo era tutto ciò che si poteva definire sbagliato di questo mondo e a me piaceva punirlo, mi piaceva fargli del male. Sorrido all'idea.

Rivedo quegli occhi verdi e quella bocca sanguinante e mi eccito. Mi prendo la testa fra le mani sperando che scuotendola avrei mandato via quei pensieri, ma mi ritrovo a pensare a quelle labbra che si posavano sulla mia pelle. Rido e lascio perdere l'idea.

Certo che sono proprio strano a volte, pensare cose così ridicole, so davvero sparare cazzate a volte.

Ma quel pensiero che nella mia mente si era fatto strada quel pomeriggio, non se ne sarebbe, mai più andato.

Bevo la mia birra e lo aspetto. Harry è diventata una specie di ossessione negli ultimi anni della mia vita.

Il riccio scandisce il tempo delle mie giornate, mi fa sentire di avere il controllo almeno su qualcosa. Ma che dico? Io una vita ce l'ho, anche senza rendere un inferno quella di Harry. Continuo a bere sperando che tutto le stupidaggini che penso vengano cancellate dall'alcool.

"Lou, c'è El!" sento urlare il mio nome che sovrasta la musica. La casa di Adam è grande piena di gente e di musica. Raggiungo Nick, dato che era stato lui a chiamarmi.

"Ehi" mi dice la ragazza. Mi piaceva El, si può dire che stiamo insieme. La bacio, ma non sento nulla.

Continuo sempre più profondamente. Le nostre lingue rimangono a contatto per un po' e i nostri sapori si mischiano fino a diventarne uno solo. Mi accorgo che baciarla però non mi dà la sensazione che mi sarei immaginato. Mi stacco dalle sue labbra.

"ehi" rispondo al suo saluto, lei è senza fiato.

Fra la folla scorgo la massa di ricci che fin troppo bene conosco e mi lecco le labbra, assaporando il sapore di vedere ancora Harry sottostare alla mia figura.

"Ma quello è Styles?" dice Nick indicandolo. Annuisco appena.

"Oh Dio, ma che ci fa qui?" sbotta Eleanor stringendomi ancora di più.

"E' lui la checca dichiarata insieme al suo amichetto vero? Poverino" Nick ride sprezzante.

"Hahah che sfigato" la ragazza si unisce al biondino e io rimango infastidito per qualche motivo.

Non per gli insulti, ma per il fatto che solo io potevo insultarlo.

Harry è mio.

Mi scosto da Eleanor e senza dire una parola mi nascondo fra la folla osservandolo da lontano. Era lì, che rideva con Liam. La sua risata, non mi ero mai preoccupato di sentire un suono se non fosse stato un mugolio di dolore. È bella, la sua risata. Dolce, sonora, rilassata. Sembra sereno. Guardo le sue fossette e sorrido trovandole decisamente adorabili.

Stringo le mani a pugno, arrabbiandomi contro i miei stessi irrazionali pensieri.

Harry per me non contava nulla, era solo una povera vittima e lo avrei dimostrato che per me era solo un pupazzetto da utilizzare come più volevo.

My Stockholm SyndromeWhere stories live. Discover now