Sospiro. Mi sa che d'ora in poi sarò per tutti "a figlia ra direttrice". Peccato, ho un nome, che mi piace anche soprattutto.

Accanto a loro c'è un ragazzo dai capelli raccolti in un codino di statura grande e un altro ragazzo dai capelli rossi.

A quanto pare questi ragazzi rappresentano una parte del gruppetto degli amici di Ciro. Lo circondano come se fossero le sue guardie del corpo e lui sta al centro come se fosse il capo e mi sa che lo è sul serio.

Ma credo proprio che lui non sia solo il capo del suo gruppo ma il capo dell'intero carcere e di tutti i suoi detenuti. La sensazione che trasmette è proprio questa.

Lo sguardo di quel ragazzo fa rabbrividire, è così intenso e il suo atteggiamento incarna il classico stereotipo del boss camorrista napoletano e mi sa che probabilmente lo è.

Forse il boss non sarà proprio lui ma suo padre, tuttavia è sicuro che Ciro ha un ruolo molto importante nella loro organizzazione criminale.

«Azz chest é a figlia ra direttrice Edoá? Nun o sapev» dice il ragazzo dai capelli rossi incuriosito dalla mia presenza.

Tutto il gruppetto è abbastanza vicino a noi.

«Punto e virgola numero 2» scoppia in una risata e gli altri lo seguono.

Io alzo gli occhi al cielo e fingo un sorriso divertito ma in realtà il mio intento è quello di prenderlo per il culo e tutti sembrano accorgersene.

«Ah guarda, divertente davvero» faccio finta di incoraggiarlo facendo una smorfia.

«Però si na bella uaglion eh aggia ricr» dice compiaciuto alzando le mani in maniera teatrale.

Questo ragazzo nonostante sia un idiota devo ammettere che è simpatico e ha dei modi di fare comici tipicamente napoletani.

«Ma statte zitto Totò» lo ammonisce Ciro con voce scocciata dal tentativo maldestro del rosso di farmi un complimento.

Ciro prende posto accanto a me quindi ora mi trovo al centro tra lui e Filippo mentre Edoardo, Totò e quello che ho sentito nominare "Pirucchio" (boh, sarà una specie di soprannome strano) restano alzati di fronte a noi.

«Arò sta o piecoro?» dice divertito Ciro rivolgendosi a Filippo con l'intento di infastidirlo.

Intanto io mi appoggio meglio al muro per permettere ai due di guardarsi meglio mentre si parlano.

Che imbarazzo.

Sono incastrata tra Filippo e Ciro ma la cosa ancora peggiore è lo sguardo del "boss" posato su di me.

«Allor? Arò sta? Rispunn» si spazientisce.

«Non lo so Ciro, sarà in giro» risponde calmo Filippo.

Come si nota che il suo modo di parlare e il suo accento sono diversi da loro quattro. Sarà sicuro del nord ma non capisco di dove precisamente, forse Milano.

Ciro sta per dire qualcos'altro ma Filippo viene chiamato dal comandante per l'arrivo di una visita e lui non esita ad alzarsi per poter smettere di avere a che fare con Ciro. Il comandante lo ha letteralmente salvato da un momento scomodo. Stare con Ciro sembra essere scomodo per tutti tranne per i suoi amici che lo considerano un dio.

D'un tratto seduti sulla panchina ci siamo solo io e Ciro poiché gli altri si sono allontanati intenti a chiacchierare tra loro.

Siamo soli ma ora sicuramente nel giro di qualche istante se ne andrà.

D'altronde cosa potrebbe avere da dirmi?

«Allora..»

Come non detto, il ragazzo accanto a me inaspettatamente inizia a parlare continuando a fumare una sigaretta accesa da lui poco prima. La sua voce mi fa scattare e iniziamo a guardarci.

Oddio che vuole?

«Te ne stai col Chiattilo?» alza un sopracciglio guardandomi ostentando un atteggiamento di superiorità.

«Me ne sto col Chiattilo? In che senso?» lo guardo confusa alzando le sopracciglia.

Ma che domanda è? L'ho visto oggi per la prima volta, stavamo parlando e basta.

Fa uno sguardo come a far capire di lasciar perdere la domanda. Non è più di suo interesse. Che strano questo ragazzo!

«Fino a quanto resti qui oggi?» intanto dalle sua labbra esce una nuvola di fumo rendendolo ancora più affascinante di quanto non sia già.

Ok non dovrei avere questi pensieri ma come tutti gli esseri umani gli occhi ce li ho anch'io e non posso evitare di ammettere che Ciro è molto bello.

«Resto fino a orario pranzo, poi me ne vado» gli comunico.

Chissà perché l'ha chiesto, lo so sarà una domanda fatta tanto per chiacchierare. Solo che mi fa strano che uno come lui si fermi a parlare con me qui con me.

Perché? Non ha di meglio da fare?

«La direttrice resta qui giusto?» domanda e io annuisco.

«Quindi a te chi ti accompagna?» me lo chiede con premura come se volesse pormi di fronte a questo problema.

Non ci avevo pensato ma credo che prenderò un taxi, semplicemente.

«Mah, credo un taxi» rispondo con tranquillità. Faccio spallucce per fargli arrivare il messaggio che la sua domanda è irrilevante.

Ciro viene chiamato da Edoardo. Lui finisce di fumare la sigaretta e la butta a terra. Si alza e raggiunge l'amico senza salutarmi ne fare un cenno.

Abbastanza strano questo breve momento.

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•[SPAZIO AUTRICE]•

Ciao a tutti!

Primo incontro tra i nostri due protagonisti... breve e strano direi, ahahah!

Essendo agli inizi della pubblicazione, vi chiedo gentilmente se vi va di supportarmi con qualche stellina così capisco se la storia vi piace. E soprattutto di farmi sapere cosa ne pensate del capitolo nei commenti, sarebbe di grande aiuto per me ricevere un vostro feedback.

Ps. ricordate di aggiungere la storia alla vostra biblioteca per non perdere gli aggiornamenti!

_Grazie per essere qui!_❤️

𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 || 𝐂𝐢𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.Where stories live. Discover now