Christian ride al mio fianco.

Probabilmente non si aspettava nemmeno che avessi capito cosa fosse successo.

"Deve ridarmi la posizione" dice Max alla radio.

Ha assolutamente ragione.

Gli Stewart, al contrario, dicono che non è necessaria investigazione.

VENDUTI.

Dovrei davvero chiedere a mio padre se ha pagato la FIA, perché questo è stato un gesto palesemente scorretto da parte di Lewis, dato che Max è rimasto dentro i track limits.

Se fosse stato qualcun'altro al posto del 7 volte campione mondiale sono sicura che avrebbero dato penalità o chiesto di cedere la posizione, ma visto che si tratta del Sir. Lewis Hamilton, tutto è concesso, no?

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Al quattordicesimo giro, Max effettua il pit stop ed esce a 27 secondi da Hamilton, il quale al giro successivo fa la sua sosta.

Così come previsto il 7 volte campione mondiale esce dietro a Checo.

Perez passa quindi in prima posizione e da leader del GP, dà inizio al piano studiato qualche ora prima, per rallentare Lewis.

Il pilota nunero 11 della Red Bull è davvero il migliore nel difendere le posizioni e oggi da tutto se stesso, lotta fino a quando ha motore, gomme e speranza.

Ammiravo il coraggio che aveva, nel buttarsi dentro ad ogni curva.

Non doveva essere di certo facile e sicuramente era estenuante.

Ovviamente tutto va secondo i piani e Perez riesce a rallentare Hamilton talmente tanto da far avvicinare Verstappen, che si trova a soli 3 secondi e poco più dalla Mercedes.

Checo si lascia passare da Hamilton e il suo compagno di squadra poi torna ai box per la sosta; le sue gomme soft sono a dir poco usurate e mi chiedo davvero come abbiano fatto a non esplodergli in pista.

Verstappen nonostante prema come un dannato il suo piede sull'acceleratore, non riesce a stare dietro ad Hamilton.

In poco tempo i 3 secondi di distacco diventano 5, poi 7 e così via, aumentando ogni giro sempre di più.

"Cazzo, Cazzo" dice Max alla radio quando vede che non riesce a recuperare nemmeno un secondo sulla Mercedes numero 44 davanti a lui.

Jos che fino a quel momento era rimasto lì insieme a noi, scuote la testa, prende le sue cose e se ne va.

Non può abbandonarlo così.

Tolgo le cuffie dalla testa e lo seguo di corsa.

"Dove vai?" gli urlo per sovrastare il rumore delle monoposto che hanno deciso di passare tutte ora dal traguardo.

"A congratularmi con il padre di Hamilton per l'ottavo titolo mondiale del figlio, nuovo record, ha superato Schumacher" dice continuando a camminare.

Nessuno supererà zio Schumi.

"Jos" lo richiamo.

Lui si ferma, così prendo la decisione di raggiungerlo, per cercare di dare meno spettacolo.

So che molte telecamere stanno puntando sulla mia figura, ma me ne curo poco, ora la mia unica preoccupazione è che qualcuno creda in Max come faccio io.

"Devi supportare tuo figlio" grido con il magone in gola.

Non lascerò che Max provi ciò che ho provato io.

"Grace la gara è praticamente finita, Max è a quasi 15 secondi da Lewis, come credi che possa recuperarli?" chiede guardandomi.

La verità? Ci sarebbe voluto un miracolo per far vincere questo mondiale all'olandese; però avevo quella sensazione nel petto che mi diceva di non smettere di crederci, dovevo continuare a credere in lui, per lui e per la me piccina, in cui nessuno aveva creduto.

LOVE ON THE RUNWhere stories live. Discover now