PROLOGO

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Per la pirma volta, Goijo Saturo, non riusciva a credere ai suoi occhi. Dopo tutto quello che avevano passato, com'era possibile che Geto Suguru, il suo compagno e unica persona di cui fosse mai fidato, avesse compiuto un atto così deprorevole? Così, da un giorno all'altro, tutto era cambiato. Ma era successo troppo in fretta, e Gojo stava iniziando a chiedersi se forse lui non avesse fatto caso a dettagli evidenti che avrebbero potuto prevedire ciò che era appena successo. Ironico, pensa, che proprio lui non abbia visto cose davanti ai suoi occhi.
O forse era lui ad essersi rifiutato di vederle.A quante cose avrebbe potuto far caso, se solo fosse stato più presente e non fosse stato così tanto preso dalle missioni. Ma ormai era troppo tardi, e l'unica cosa che gli restava da fare era piangersi addosso. Un po' fuori personaggio da parte sua, ma infondo, sì, lui era il più forte, ma Geto era anche il suo migliore amico, e forse non solo quello. E, per quanto gli desse fastidio ammetterlo, era distrutto.Se ne stava lì, seduto sulle scale, coi suoi occhiali neri a fissare un unico sassolino bianco, come i suoi capelli, di fianco ad uno nero, come i capelli di Geto. Persino due sassolini gli ricordavano del suo amico perduto. In quel momento non poté fare a meno di sentirsi patetico. Lui, infondo, era il più forte. Non avrebbe dovuto permettere ai sentimenti di intralciarlo, ma allora perché non era riuscito ad usare la sua tecnica e ucciderlo? Perché c'erano altre persone? No, non era quello. La realtà è che lui non ne ha avuto la forza, e ora per colpa della sua debolezza molti senza poteri ci avrebbero rimesso la vita, tutto per colpa sua.-Dannazione.- Pensò, porgendosi più in avanti per afferrare i due sassolini. Ci diede un ultima occhiata, poi concentrò tutta la sua energia malefica nel suo pugno, e li lanciò il più lontano possibile.-Tutto ok, Suguro?- Gojo si girò, trovando alle sue spalle Shoko, con una sigaretta spenta in bocca. Aveva l'accendino in mano,. Gojo le fece segno di passarglielo, così le accese la sigaretta. -Hai la faccia distrutta, sembri stupido.Gojo si lasciò scappare una risata, cacciando sotto i piedi tutti i pensieri negativi a cui stava pensando.-Non provare a fare l'empatica, Shoko, non è una tua qualità. Al contrario, fai proprio schifo.La ragazza fece una smorfia. -Senti chi parla. Almeno io ci provo. Quello di Geto... È stato un colpo basso. Quando l'ho incontrato non stavo davvero pensando ti ho chiamato d'istinto, ma non ho avuto il tempo di metabolizzare l'avvenuto. Lui non era il Geto che conoscevo, il mio compagno. Quella persona, io, non la conosco.Gojo restò sconcertato in un primo momento, guardando la compagna dal basso. -Shoko,- iniziò -non è da te aprirti così. Come mai ti si è sciolta la lingua?Lei sorrise, indicando la sua cartella. -È vero quello che dice sul vino. Fa un po' schifo, ma almeno mi aiuta a metabolizzare i sentimenti.
-Shoko...
-Secondo te si sistemeranno le cose? Devo sentirmelo dire da te. Sei l'unico di cui mi fidi, in questo momento.Gojo fece un respiro, togliendosi gli occhiali. -Sì, andrà tutto bene. Infondo, io sono il più forte.

~ Satosugu ~ Gojo X Geto ~Where stories live. Discover now