"Non so, Kentucky continuava ad abbaiare, sono uscita e ho visto dei ragazzini che gridavano, ho pensato stessero giocando con la palla e Kentucky abbaiasse per quello, così sono rientrata, dopo 10 minuti l'ho sentito guarire più volte e l'ho trovato così" spiega.

Nonostante il mio cuore stia tremando cerco di essere fredda e razionale.

"Andate dal veterinario, io aspetto Tom e vi raggiungiamo dopo" dico.

Qualcuno sarebbe dovuto rimanere per forza a casa e io ero di sicuro la persona giusta e Lando decide di rimanere con me.

Mia mamma entra in casa, probabilmente per prendere la borsa e lavarsi le mani insanguinate, mentre Blake e Lando cercano di prendere in braccio Kentucky, che è moribondo e a peso morto sarà una cosa come 70 kg.

Ken che mi combini?

Mamma arriva e sale in macchina seguita da Blake con il cane.

Aspetto che escano dal cancello e poi mi chino a raccogliere i pezzi di vetro che sono rimasti per terra, nel frattempo Lando entra a lavarsi le mani.

Fa freddo, davvero tanto freddo e inizia ad essere buio nonostante siano appena le 18.

Il vetro della bottiglia verde che ha provocato quella lacerazione a Ken, è sparso ovunque, ma cerco di raccogliere solo i pezzi più grossi, per gli altri ci penserò in un'altro momento.

Salgo le scale ed entro in cucina pronta a buttare tutto, ma prima che io getti i cocci nel contenitore del vetro, grazie alla luce, noto un bigliettino attaccato con lo scotch su un pezzo di vetro.

Lo stacco e butto i vetri dentro all'apposito contenitore.

Mi lavo le mani insanguinate e poi prendo di nuovo il biglietto tra le mani.

Lo apro e quando leggo la scritta rabbrividisco.

"Questa è solo colpa tua, se non lasci Lando succederà di peggio"

Cosa significava?

O meglio, avevo capito bene cosa significassero quelle parole, ma mi sembrava così surreale.

Era chiaro fosse riferito a me, ma non capivo chi potesse aver mandato questo "messaggio".

Erano davvero in grado le persone di spingersi così in là?

E se avessero lanciato questa bottiglia quando mia mamma era ancora fuori? E se avessero beccato lei?

Avremmo dovuto accettare la proposta di papà di mettete delle telecamere di sicurezza ovunque, invece non lo avevamo fatto.

"Piccola dove sei?" la voce di Lando mi fa calmare.

Velocemente ripongo il biglietto nella tasca posteriore dei pantaloni e mi volto verso Lando.

"In cucina" dico mentre fingo di asciugarmi le mani con uno straccio.

"Come stai?" chiede lui sedendosi sul bancone dell'isola al centro della cucina.

Mi avvicino a lui e mi posiziono tra le sue gambe, poso la mia testa sul suo petto e circondo la sua vita con le mie braccia.

Il suo mento si appoggia sulla mia testa e le sue braccia circondano il mio busto.

Stavo bene in quella posizione, ma quel foglietto di carta mi aveva fatto realizzare tristemente che forse era arrivata l'ora di mettere davanti il bene della mia famiglia, alla mia relazione.

"Dei ragazzini hanno lanciato delle bottiglie di vetro contro al mio cane, come vuoi che stia?" dico velocemente tirando su dal naso.

Era normale che stessi perdendo tutto quello che amavo?

LOVE ON THE RUNWhere stories live. Discover now