La magia di Babbo Nat

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«Caro Babbo Natale, come sai due anni fa il nostro papà è andato ad aiutare le persone in cielo, perché lì c'è tanto bisogno di lui. Ma anche qui abbiamo bisogno, perché mamma e Meggy sono tanto tristi e anche io. Visto che anche tu sei un babbo, quest'anno per Natale ti chiedo una cosa facile facile: vorrei che mamma conoscesse un nuovo papà. Già che ci sei, vorrei anche due nuovi soldatini a cavallo, per favore. E non ti preoccupare: la sera della Vigilia tolgo io il chiavistello! Tuo, Mattias.»
Megan guardò il fratellino che le sorrise.
«Va bene così?»
«Perfetta!»

***
Stella respirò a pieni polmoni per gustare i tipici odori natalizi della cucina. Fissò il forno e sospirò: «Come vorrei fossi qui.»
Il trambusto proveniente dal salotto la distolse dalla malinconia.
«È arrivato Babbo Nat! Venite!»
Mattias, ancora in pigiama, era corso saltellando verso l'albero facendo un gran baccano. Scartò avidamente i suoi regali e urlò: «Babbo Nat è troppo forte! Mamma, guarda: è un esercito intero, e con tanto di cannoni.»
Megan ricevette due libri di Artemis Fowl, si avvicinò a Stella e, con un dolce sorriso, le sussurrò: «Grazie, mamma.»
Stella le diede un bacio sulla fronte.
Le luci dell'albero di Natale sfarfallarono quando suonò il campanello. Mattias aveva già reso il divano del salotto un burrascoso campo di battaglia quando Stella aprì. Si trovò davanti uno sconosciuto; aveva gli occhi azzurri come il cielo, una selva scompigliata di capelli neri e una lunga barba incolta.
«Buongiorno e buon Natale!»
Le tese la mano.
«Sono Samuele, il nuovo vicino.»
Stella lo guardò perplessa. Samuele attese un istante, poi riprese: «Sono arrivato questa mattina e mi chiedevo se mi sai indicare un ristorante o una pizzeria della zona per il pranzo.»
«Il giorno di Natale è molto difficile trovare qualcosa.»
«Lo so, ma devo tentare. Qualcuno avrà disdetto, no? Un incidente, o magari una banale influenza.»
Stella lo squadrò dal basso verso l'alto, mentre avvicinava la porta per smorzare la guerra che infuriava in salotto.
«Scusami, non ho capito il tuo nome.»
«Mi chiamo Stella.»
«Un nome molto natalizio.»
Lei lo guardò, accigliata.
«Va bene, allora provo per strada e vedo cosa trovo. Ci vediamo!»
«Ma... è solo?»
Lui aprì le braccia.
«Sono solo io. Ma dammi del tu, ti prego.»
«Allora...» Stella gettò uno sguardo ai bambini sotto l'albero e indugiò un istante.
«Perché non ti fermi qui a pranzo? Sono sola con i miei figli, ma esagero sempre con le porzioni.»
«Volentieri, sarà una grandiosa opportunità per conoscersi.»
L'uomo attraversò la porta di casa con impeto, lasciando Stella interdetta sulla soglia.
«Loro sono?»
«Mattias, di quattro anni, e Megan di undici.»
Samuele si gettò a sedere sul tappeto, prese un cannone e lo fece sparare. Mattias rise e gli scatenò contro tutti i suoi soldatini.

***
Il pranzo avrebbe sfamato anche l'esercito di Mattias. Samuele era stato di compagnia, e molto spigliato con i ragazzi. Raccontò loro di come avesse trovato quell'appartamento quasi per magia: l'acquirente aveva disdetto, i due in lista prima di lui avevano già trovato altro e i proprietari avevano la sua stessa fretta di concludere l'affare. Mattias diede una gomitata alla sorella e, di nascosto, le fece l'occhiolino; lei gli sorrise.
«Tuo marito è fuori per lavoro?»
Il silenzio improvviso venne interrotto dal vocino di Mattias.
«Papà è andato in cielo ad aiutare le persone.»
Stella aggiunse in fretta: «Era un infermiere. Potresti aiutarmi col dolce?»
«Certo.»
Quando Samuele si alzò scompigliò i capelli di Mattias: «Sono sicuro che insieme agli angeli farà grandi miracoli.»
Mattias mise in bocca un pezzetto di prosciutto e lo assaporò con gusto.
***
«Stella, mi dispiace, non immaginavo. Ho visto la foto in salotto e...»
«È mancato due anni fa, un aneurisma. Ti prego di non parlarne più con i bambini, sono così scossi... Megan ha ancora il libro di Harry Potter che le stava leggendo il padre sul comodino, ed è diventata troppo silenziosa. Mattias è così piccolo...»
Stella si girò per asciugarsi una lacrima.
«Tranquilla, non ne parliamo più.»
Samuele prese due coppe dal frigo e andò in salotto urlando: «Mascarpone in arrivo!»
Mattias alzò le mani al cielo, esultando di gioia.

La magia di Babbo NatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora