stupid mullet and stupids homeworks [Klance]

Chapter 0

Keith stava camminando per i corridoi della scuola, diretto verso il cortile con l'intento di mangiare il suo panino con prosciutto e pomodoro in Santa pace quando una voce acuta lo chiamò da dietro costringendolo a voltarsi.
-Hey tu! Aspetta- Un ragazzo dalla pelle abbronzata stava sventolando la sua mano sinistra in aria mentre lo raggiungeva. Arrivato vicino a Keith si piegò un attimo sulle ginocchia per riprendere fiato e poi iniziò a parlare

-Tu sei Keith giusto? Io sono Lance, l'amico di Hunk, che è amico di Pidge, che è amica tua, quindi forse mi hai sentito nominare, spero, comunque frequentiamo lo stesso corso di biologia e fisica, quindi se Pidge non mi ha mai nominato almeno ora sai che abbiamo corsi in comune, anche se probabilmente  lo hai già notato, quindi forse sai chi sono- disse, e pronunciò queste parole così velocemente che Keith a stento aveva capito di cosa stesse parlando.
-Si sono io Keith, e no, Pidge non ti ha mai nominato, ho sentito parlare solo di Hunk. E comunque ho presente chi sei, più o meno- rispose il corvino mentre si girava e riprendeva a camminare, seguito a ruota da Lance.

Quest'ultimo era, a quanto sapeva Keith, un ragazzo Cubano che si era trasferito in città con la sua famiglia a circa 10 anni. In classe parlava molto, e non era un genio, ma non se la cavava nemmeno male. Era 'noto' per aver risposto al prof di Fisica ed essersi fatto ben 4 ore di punizione.

-Ok perfetto! Ho sentito dire che sei uno con i voti molto alti, quindi mi chiedevo se potessi darmi alcune ripetizioni per alzarmi i voti in qualche materia- chiese mentre lo scrutava dalla testa ai piedi con fare curioso. Probabilmente stava pensando che fosse strano che, uno con i voti alti come lui, si vestisse in quella maniera, e con "quella maniera" intendeva skinny, maglietta aderente e giubbotto di pelle.

Gli avevano detto più di una volta che il suo modo di vestire era strano per uno come lui ma francamente non aveva mai capito cosa ci fosse di così "strano". Forse si aspettavano che indossasse una camicetta, un maglioncino e un pantalone da vecchietto solo perché aveva bei voti?

-E perché dovrei aiutarti?- chiese serio, e anche un po' curioso, mentre continuava a camminare dritto -Perché in realtà fai il duro ma dentro hai un animo gentile?- chiese scherzando Lance, ma l'unica risposta che ricevette in cambio fu un'occhiataccia, che però non lo demoralizzò neanche un po', per quanto cattiva fosse. -Continuo a non capire perché dovrei aiutarti, non trovo nessun motivo valido per sprecare il mio tempo a farti ripetizioni- disse Keith serio mentre si sedeva sull'erba e tirava fuori dallo zaino il suo amato panino, sperando che Lance la smettesse di parlargli e lo lasciasse in pace. Ma ciò non accade.

-Un motivo valido per aiutarmi è il seguente: sono stupendo. Chi non aiuterebbe un bel faccino come il mio?- chiese divertito mentre si sedeva vicino a Keith, che, finito di masticare rispose.
-Io non lo aiuterei il tuo bell faccino- disse per poi mordere di nuovo il panino che, ad essere sinceri, Lance gli stava facendo voglia di buttare nel cestino. -Come fai ad essere così crudele? Io mi aspettavo un angioletto pronto ad aiutarmi- disse con fare teatrale mentre Keith lo guardava storto.

-Bhe allora mi dispiace di aver deluso le tue aspettative- disse prendendolo un po' in giro.
-Allora facciamo una cosa, se ti faccio ridere o arrossire o qualsiasi altra cosa mi dai il tuo numero- propose orgoglioso della propia idea. Keith si chiese cosa centrasse il suo numero con il dargli ripetizioni ma accettò comunque la sfida. Lui amava le sfide, o almeno quelle che era sicuro potesse vincere.

-Cosa ne dici di salire sulla mia macchina del tempo? Secondo me potremmo fermarci tra il '68 e il '70- disse Lance mentre guardava Keith con un sorrisetto, fiero della sua battuta. E il Cubano poté giurare di aver visto il corvino arrossire quindi dichiarò la sua vittoria -Ti ho visto! Sei arrossito! Quindi mi devi dare il suo numero- disse trionfante, ma Keith negò -Non è vero, devi avere qualche problema agli occhi- disse mentre metteva la parte del panino rimasta nello zaino, ormai non aveva più tanta fame.

-Va bene, ok... Se non vuoi salire sulla mia macchina allora puoi salire su di me, magari senza vestiti se preferisci- disse con uno sguardo ammiccante Lance. E Keith stavolta arrossì, perché ad essere sinceri non se l'aspettava, per niente. Quindi prese un pennarello dallo zaino e scrisse velocemente il suo numero telefonico sulla mano di Lance per poi alzarsi e andarsene via, era sicuro di poter vincere ed invece...

Nel mentre il Cubano si guardava trionfante il palmo della propia mano. La prima parte del piano  "conquista Keith e fatti dare il suo numero" (nome inventato su due piedi meno di 5 minuti fa) era stata un sucesso. Ora non gli rimaneva che convincerlo a dargli ripetizioni.

•Angolo autrice•

Benvenuti! Per chi non mi conoscesse, io sono enya, per chi ha già letto una mia storia, bentornati! Come avrete già potuto notare questa è una storia "Klance", ship 'presa' dalla serie animata "Voltron legendary defender".

Partiamo con il dire che questo è una specie di prologo, se così si può definire.
So che è presto per dirlo ma spero vivamente che questa storia possa piacervi.
Questa volta però non farò come nelle mie storie precedenti, non ci sarà un giorno preciso in cui aggiornerò, perché se dovessi darmi dei giorni prestabiliti probabilmente impazzirei dall'ansia.
"Non so se farò in tempo" " e se poi non è un bel capitolo?" "E se poi non piace?", Queste sono le domande che mi farei ogni 2 per 3 quindi aggiornerò quando sarò soddisfatta al 100% di quello che scrivo (non aggiornerò una volta ogni 3 anni ma non aspettatevi nemmeno 3 volte a settimana ahahahah).
Detto questo, sono ancora alle prime armi lo ammetto, ho tanto da imparare, quindi se vi va lasciatemi un commento! Se notate qualche errore avvisatemi, accetto qualsiasi tipo di consiglo <3 ( a patto che siano espressi in maniera educata).
Al prossimo capitolo <33