"E ora che si fa?" chiedo vedendo l'orda di telecamere che si spinge verso di noi.

"Si corre" dice prendendomi la mano e girandosi per poi iniziare a correre "Spero tu sia allenata" ride

Scoppio a ridere e la seguo.

"Lo ero, poi ho conosciuto Lando" continuo a correre con i piedi nudi, mantenendo i tacchi nelle mie mani.

"Non fermarti o ci calpestano" rido vedendo Victoria rallentare.

Sembriamo più ubriache della sera prima, dato che non riusciamo a smettere di ridere.

Un'auto della polizia si ferma nella strada davanti a noi e la porta si apre.

"Salite" urla un agente.

Mi guardo indietro.

"Muoviti" rido verso Vic che sta aprendo la portiera.

Faccio il giro e salgo dall'altra parte.

L'auto parte e sfreccia via.

"State bene?" chiede un agente di polizia voltandosi a guardarmi.

Però, niente male; gli uomini in divisa hanno sempre il loro fascino.

"Si" risponde Vic al mio posto.

I due poliziotti, una volta davanti all'hotel ci scortano all'interno, dove nella hall ci sono tutti, e dico tutti, ma per tutti, intendo, davvero tutti.

Papà corre da me seguito da Lando, Seb e  Daniel.

"Dove sei stata? Ti hanno fatto del male? Scricciolo parlami, stai bene?" dice papà mentre mi stringe a lui.

"Sto bene, abbiamo passato un serata io e Vic, niente di cui preoccuparsi" affermo e appena si stacca da me guardo la ragazza con cui ho passato la notte.

Max la tiene stretta con le lacrime agli occhi.

Sorrido.

Lando mi avvolge tra le sue braccia e io mi beo del suo profumo.

"Piccola, pensavo ti fosse successo qualcosa di brutto" dice.

"Invece è stata una delle serate più belle della mia vita" ammetto sincera.

"La prossima volta magari porta il cellulare" mi rimprovera Daniel che ha sul viso il suo solito sorriso mentre i suoi occhi sono stanchi e affaticati, conoscendolo sarà stato sveglio tutta notte.

"Grace, la prossima volta avvisa almeno me, sono vecchio, non posso stare sveglio tutta notte ad aspettarti" dice Vettel ridacchiando.

"Scusa zio Seb" rido.

Guardo dietro di lui dove Lewis, Kimi e Fernando dormono tranquillamente.

"Avresti dovuto fare come loro" indico i tre piloti più anziani.

Sebastian ride e se ne va in camera dopo avermi lasciato un buffetto sulla testa.

"Ve lo avevo detto che non c'era da preoccuparsi, sapevo che stava bene" viene verso di noi Pierre che tra tutti sembra il più rilassato; mentre ero via deve essere andato alla Spa a farsi un massaggio "Grace nessuno ancora crede nel nostro sesto senso" dice.

"Sono comuni mortali loro, non sanno la telepatia che ci unisce anche a kilometri di distanza" rido.

Non era una cosa metaforica questa, il sesto senso mio, di Pierre e una volta anche di Anthoine, esisteva davvero, era una cosa reale, difficile da credere, ma reale.

"Grace" urla Rebecca non appena apre gli occhi e mi vede.

Con la sua voce acuta, la mia migliore amica, fa svegliare tutti che posano lo sguardo prima su di lei e subito dopo su di me.

LOVE ON THE RUNWhere stories live. Discover now