Penso davvero queste parole.

Max, anche nelle ultime gare, per quelle poche volte che sono riuscita a parlarci da sola, mi ha raccontato molti aneddoti di questa stagione e si, non è stata facile; ho persino conosciuto il famoso Jos Verstappen, dire che ti mette inquietudine è dire poco, ho quasi più paura di lui che di mio padre, e giusto per ricordarvelo, mio papà è Toto Wolff.

Per quanto riguarda Lewis, invece, credo davvero che sia stato bravo quest'anno, ma di certo non ha dato il meglio di sé, come invece ha fatto negli anni "d'oro" in cui ha vinto i sette titoli.

Se vincerà l'ottavo titolo mondiale, non potrò che essere felice per lui, sarò sempre felice per i suoi successi, sempre e comunque, nonostante tutto.

Nonostante ciò, una parte di me non vorrebbe mai vedere qualcuno che batte il record di zio Schumi.

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Finita la colazione lascio i soldi sul tavolo e saluto le ragazze pronta a farmi una passeggiata per arrivare nei paddock.

Una volta nel parcheggio, scorgo i fan alla recinzione e gli sorrido.

Sfortunatamente non sono gli stessi fan della volta scorsa e anziché complimenti mi arrivano altri insulti.

Li ignoro, abbasso gli occhiali e passo i tornelli per entrare nei paddock.

Dato che il primo box è quello dell'Haas decido di fermarmi subito da Shumacher, sperando sia già arrivato. Voglio togliermi subito questo peso che ho allo stomaco.

Entro nel garage silenziosamente, ma il pilota che cerco, non c'è.

Mi avvicino a Nikita che sta leggendo delle cose, probabilmente telemetrie.

"Ei scusami il disturbo, per caso Mick è già arrivato?" chiedo sorridendo.

Lui mi sorride di rimando "Si è proprio lì, credo sia arrivato ora" afferma ridacchiando.

"Grazie e scusami ancora" cerco di essere il più gentile possibile.

So quanto i piloti odiano quando vengono interrotti mentre cercano di analizzare, capire, studiare telemetrie e strategie.

Mi volto e vado verso il piccolo Shumi.

"Ei" lo saluto quando sono vicina a lui.

"Grace" dice alzando la testa dal suo cellulare "Rebecca mi ha appena scritto di tenerti controllata, dice che sei strana ultimamente" afferma mostrandomi il cellulare.

Allora se ne era accorta anche lei.

Scuoto la testa "Lasciala perdere è totalmente pazza" ridacchio.

"Piuttosto, che intenzioni hai con lei" chiedo di botto.

La mia domanda sembra spiazzarlo leggermente.

Effettivamente nemmeno ci conosciamo così bene e gli faccio questa domanda un po' personale.

"Vedi lei è la mia migliore amica, mi ha protetta per due anni da qualunque cosa potesse ferirmi, ora devo assicurarmi io che lei non soffra" spiego.

"Non la farò soffrire" dice.

"No, non esserne così convinto, perché so che succederà, prima o poi uno dei due spezzerà il cuore dell'altro e conosco così bene Reb che posso dirti che non sarà lei" dico "Sono qui per dirti che quando dovrai farla soffrire, cerca di farlo il meno possibile e magari avvisami prima, così so che da quel momento dovrò mettere da parte me stessa per lei" continuo.

Lui mi guarda quasi commosso dalle mie parole, che non hanno niente di poetico, solo pura verità.

Annuisce.

LOVE ON THE RUNWhere stories live. Discover now