una collisione fortuita

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THORFINN'S POV.

Riprendevo conoscenza dopo il solito sogno, sempre la solita scena di me che vado a fondo in quel pozzo nero, mentre quella ragazza mi fissava.

Mi alzai dal letto sudato come sempre e mi trascinai verso la doccia almeno per scrollarmi di dosso il sogno.

Dopo la solita doccia fredda per svegliarmi iniziai a prepararmi per le lezioni del giorno uscii dal bagno e notai la mia stanza,
<wow questa stanza fa pietà, dovrei sistemarla... vabbè dopo vedrò cosa posso fare>

Esco dalla stanza e mi incammino dalla zona dei dormitori alla scuola, si abbiamo dei dormitori, che mi rendono la vita più facile visto che sono venuto a studiare in questa terra lasciando da la mia famiglia in Norvegia,

No,non è una famiglia norvegese odierna ma ben sì i miei antenati sono emigrati dalla Danimarca poco dopo la conquista dell'Inghilterra quindi abbiamo origini antiche, io volevo distinguermi per aver studiato ed avere un lavoro diverso dal puro sopravvivere.

Certo la vita lì è gelida e fredda ma grazie anche a quella non mi spaventa stare qui da solo, all'inizio era strano stare qui, con il mio forte accento del nord e il mio sapere ben ristretto sulla cultura del luogo, per fortuna ho incontrato due danesi che sono diventati i miei migliori amici.

Mentre ero immerso nei miei pensieri sulla via di entrate in classe una voce familiare mi ferma,
<ehy, Thorfinn buongiorno>
Era Walid uno dei due ragazzi con cui avevo fatto amicizia
<buongiorno a te Walid, dov'è Arnfinn?>
Arnfinn era un ragazzo gentile e non ho mai capito se era Fillandese almeno il suo nome lasciava capire questo.
<Ha detto che verrà più tardi,nel frattempo andiamo che si fa tardi>
<certo>

Erano dei bravi ragazzi e anche gli unici amici sinceri che avevo mi hanno dato una grossa mano con la mia pronuncia, certo nella nostra scuola c'erano persone da tutto il mondo ma tutte avevano una buona pronuncia inglese, e la mia stazza non aiutava di certo a mettere le persone a proprio agio.

Mentre riflettevo su queste cose mi ritrovai in classe nel mio banco ad aspettare il professore che arrivasse. Dopo qualche minuto entra un uomo sulla cinquantina dai capelli brizzolati che inizo la sua noiosissima lezione di "storia inglese"

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Erano passate le 3 p.m. quando trascinai me stesso fuori dall'aula in cerca di aria fresca, era Ottobre e molte persone indossavano già cappotti e felpe mentre io ancora avevo vestiti leggeri, per me quel freddo era ancora piacevole

<ehy Thorfinn>
Mi voltai verso la voce ed era Arnfinn
<ehy Arnfinn, che fine avevi fatto?>
Chiesi curioso al mio amico che quel giorno era sparito
<sai giravo>
La sua risposta poco mi convinceva ma faci finta di nulla

<oggi io e Walid andiamo alla pista vieni con noi?>
Aggiunse poi il biondo, la pista era un piccolo appezzamento di terreno modellato in modo da formare montagnole e sentieri, che usavamo per fare acrobazie in bici e dove passavamo il nostro tempo libero,
<no, oggi passo ho troppa roba da studiare>
<ah, va bene ci si vede>
Con un gesto della mano mi salutò e andò via.

Sulla strada del ritorno notai che la stanza di fianco alla mia era aperta, cosa strana visto che lì non c'era nessuno. Non ci dieti troppo peso e continuai verso la mia stanza, ero col telefono in mano quando qualcosa o meglio qualcuno si schianto contro la mia schiena, non mi fece male e non mi spostò ma la persona che mi colpi era a terra dolorante, quando mi girai vidi una ragazza a terra che si teneva il naso.

Era bassa rispetto a me, con i capelli lunghi e lischi due occhi di un azzurro intenso e delle lentiggini sul viso che lo rendevano davvero grazioso, mi ripresi e distolsi lo sguardo dal suo viso e le offrii una mano per alzarsi da terra, lei la accettò e si tirò su il suo contatto con la mia mano mi sembrava quasi che lei volesse correre via dal imbarazzo.

<scusami non ti ho visto arrivare>
Dissi, volevo essere gentile con lei ma ciò che lei disse prima di correre via fu "scusa" non era in inglese quindi non sapevo cosa avesse detto ma la sua voce così piccola è graziosa la rese tremendamente carina.

UNKNOWN'S PERSON

Perfetto sono appena arrivata in questa nuova scuola, voglio avere un nuovo inizio e magari togliermi di dossoquel peso, che tutti chiamano timidezza, sono dannatamente timida in ogni situazione saranno le mie insicurezze ma non so, notai che era tardi e iniziai a correre verso la mia stanza.

Mentre correvo per il corridoio ed ero immersa nei miei pensieri mi schiantai contro un muro o almeno speravo era un muro, cadendo miseramente a terra alzai subito lo sguardo e per mia sfortuna non era un muro ma ben sì una schiena di un ragazzo, certo era dura come un muro ma diamine lui non si è mosso minimamente.

Mentre pensavo a come scusarmi notai che lui si era girato e mi stava fissando forse studiava il mio viso, dal mio canto feci una rapida foto mentale del suo viso e mentre cercavo di parlare vidi la sua mano allungarsi verso di me per aiutarmi
<scusami non ti ho visto arrivare>
Mi disse e dio mio se quella voce così rauca e bassa era sexy con quelle poche parole mi mando in fiamme il viso,
Perfetto i miei buoni propositi andarono in fumo volevo solo scappare da lì.

Mi alzai accettando la sua mano e scappai via velocemente dopo aver detto "scusa" a quel sconosciuti così figo che mi rimasi a fissare in modo strano visto che mi scusai in italiano e non in inglese, sono davvero stupida un ragazzo gentile ti ha aiutato dopo che gli sei finita addosso e adesso ti scusi anche in italiano, sei davvero stupida Giulia davvero stupida.

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SPAZIO AUTORE

Spero vi piacerà questa storia >_<

that shy girlWhere stories live. Discover now