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"Metti via il cellulare stupida" dice Lando ridendo.

Eravamo all'interno di un ristorante stellato ed effettivamente il telefono a tavola non era una di quelle cose veniva vista bene dalle persone ricche che si trovavano sedute accanto a noi.

La sala era silenziosa e nonostante fosse molto spaziosa c'erano solamente 4 tavoli; il nostro dava su una vetrata che mostrava il mare sotto il cielo stellato.

"È colpa tua se l'ho preso" dico riferendomi al telefono.

Il ragazzo alza gli occhi al cielo.

Avevamo finito di cenare da un po' in realtà, stavamo solo aspettando il momento giusto di alzarci.

"Facciamo due passi fuori?" chiedo.

"Sai che le probabilità che ci vedano i paparazzi sono molte, è già tanto se siamo riusciti ad arrivare qui inosservati" ribatte lui.

"Lo so" ammetto alzando le spalle.

I suoi occhi scattano sulla mia figura.

"Cosa vuol dire che lo sai?" domanda senza senso.

"Ho preso una decisione" divento seria dopo aver ridacchiato per la sua domanda inutile.

Posso sentire la gamba del ragazzo tremare dal nervoso sotto il tavolo.

"Su cosa?" chiede passandosi la mano sui capelli, dalla sua reazione agitata posso dedurre che sa già di cosa sto parlando.

"Su di noi" specifico e come previsto inizia ad essere ancora più nervoso.

"Lando" dico posando la mano sulla sua che tamburella sul tavolo.

I suoi occhi si posano su di me per la seconda volta nel giro di due minuti.

"Senti lo so che sono un disastro, ma le cose vanno meglio da quando ci sei tu nella mia vita" ammette sull'orlo di una crisi.

Vorrei scoppiare a ridere come una gallina, ma siamo in un luogo in cui queste cose non sono ammesse, quindi mi trattengo e mi lascio sfuggire solo un sorriso.

"Lando io volevo solo... " inizio, ma il pilota mi interrompe di nuovo.

"No aspetta, ti ho detto che ti amo, io davvero, Grace non farlo" dice disperato.

Deglutisco, ha davvero così tanta paura che io lo lasci?

Sono lì lì per ricominciare a parlare, ma nuovamente vengo interrotta dal ragazzo davanti a me.

"Grace possiamo risolverla, qualunque cosa sia" dice.

"Fammi parlare amore" dico utilizzando quel soprannome proprio per tranquillizzarlo.

Lui rimane in silenzio così ne approfitto per dare voce ai pensieri che avevano occupato la mia mente per tutto il pomeriggio "Facciamolo, dillo a chi vuoi, baciami per strada, tienimi la mano mentre camminiamo nei paddock e flexami su Instagram meglio di come fa Mattia" rido.

La sua faccia sconvolta si apre in un sorriso.

"Si voglio dire, magari prima fammi parlare con mio padre, domani mattina voglio andare a risolvere la nostra discussione e gli dirò di te, poi potrai dirlo a chi vuoi" dico sorridendo.

I suoi occhi sprizzano gioia da tutti i pori.

"Ai tuoi amici?" chiede.

"L'unica che volevo lo sapesse direttamente da me era Rebecca, e oggi me lo ha praticamente tirato fuori con le pinze, quindi è a posto, gli altri lo verranno a sapere in qualche modo" dico soddisfatta.

LOVE ON THE RUNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora