"Mi interessa perché devo saper come approcciare Lando per farlo sentire in colpa" ride.

Il mio sguardo scatta su di lui.

Mi sa proprio che questa volta la sfuriata non me la prenderò io.

Un sorriso nasce spontaneo sul mio viso.

"Non è importante che tu lo faccia sentire in colpa" dico sorridendo malefica "Basto e avanzo io".

"Che vuoi fare?" chiede quasi preoccupato.

"Il mio vestito e i miei tacchi non ti dicono già abbastanza?" sorrido facendogli l'occhiolino.

"Si, è logico tu voglia farlo rosicare, ma con chi?" chiede.

"Max" spiego tranquilla, ma lo sguardo che mi dedica mi sembra tutto tranne che d'accordo.

"Non farlo soffrire però" dice in fretta.

"Non ho intenzione di portarlo a letto o cose simili, sinceramente non pensavo nemmeno ad un bacio, ero più propensa al ballarci insieme, bere qualcosa di leggero e farmi vedere molto vicina a lui" spiego il mio piano del tutto innocuo.

Non sarei mai in grado di illudere una persona per uno scopo personale.

"D'accordo ma non ferirlo" ripete.

~

Siamo dentro questo locale, di cui non sapevo l'esistenza, da circa 30 minuti e la mia testa sta già esplodendo.

Max non è ancora arrivato, sembra gli piaccia proprio ritardare alle feste.

Ovviamente il mio piano non è ancora stato messo in atto, mentre Lando si sta dando da fare con la mia amica che mi guarda in cerca di aiuto.

La aiuterei, ma non ci sarebbe gusto, anzi, a Lando sembrerei solo gelosa e ciò non deve accadere.

Mi avvicino a Carlos che ride con Charles e il figlio di Schumacher, Mick.

Si alla fine ho scoperto che è davvero lui, potrei parlarci qualche volta, magari scoprirei che non è male come lo era 10 anni fa.

"Carlos, saresti così gentile da andare a salvare la mia amica, Lando la sta importunando da mezz'ora ma mi continua a lanciare chiari segnali di fuoco" dico indicando con un cenno del capo la ragazza dietro di me.

"Vado io" dice proprio Mick sorridendo.

È identico a suo padre.

"Si chiama Rebecca" lo informo quando se ne sta già andando.

Alza un pollice in aria e continua il suo tragitto.

"Gelosa?" chiede Carlos.

"Io? Gelosa? Ti pare? Di quell'inglese perfetto? Mai" rispondo.

"Mh" dice solamente "Se non sei gelosa tu di lui, io nei panni di Lando lo sarei di te" continua lo spagnolo cercando approvazione nello sguardo del suo compagno di squadra.

"Vero, sembri un'altra persona rispetto a pomeriggio" conferma Charles.

"Se è un modo carino per dirmi che pomeriggio facevo cagare, grazie, ho colto" sorrido falsamente.

"Ma va, sei pazza, dicevo solo che..." cerca di dire Leclerc venendo interrotto da Carlos.

"Lando sta venendo qui" dice per poi puntare i suoi occhi nei miei.

Nell'esatto instante in cui sento la presenza del pilota McLaren alle mie spalle, vedo Max avvicinarsi e sorridermi.

È il mio momento.

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