Suo padre era Evan Adams, un soldato, precisamente il Sergente Adams dell'U.S. Army di Fort Aberdeen, che a trentadue anni sognava di diventare un Ufficiale superiore e che ci era riuscito, tredici anni dopo, all'età di quarantacinque anni e dopo aver combattuto in Iraq e Afghanistan per cinque anni consecutivi. Gli unici bei ricordi che Dorothea aveva con lui erano quelli dell'infanzia e quelli legati ai pochi momenti trascorsi insieme durante le sue brevi visite mensili, all'inizio del divorzio e ogni sette mesi. Era sempre stato un po' distaccato, sulle sue e completamente opposto ad Anjette.

Lei era solare, energica ma tendeva a farsi sopraffare troppo dalle emozioni. Si conobbero a quindici anni, durante il liceo, e dopo cinque anni decisero di sposarsi. Quando Tyrone nacque avevano appena ventiquattro anni e si erano da subito trasferiti in America, a Portland.

Entrambi i figli dovettero sopportare a lungo i continui battibecchi dei genitori, i quali avevano da ridire su tutto dell'altro e sembravano voler trascorrere il poco tempo insieme a litigare piuttosto che a volersi bene, o perlomeno a dimostrarselo.

Questa diversità di caratteri e le differenti priorità, li portarono a scegliere diverse strade. Il divorzio non divise solo i genitori, ma fece sì che Tyrone e Dorothea seguissero strade diverse: lui accanto al padre, lei al fianco della madre.

Quando ci ripensava, Dorothea si sentiva mancare il respiro, le si ferma in petto bruciandole il viso con una scarica di scintille e fiamme. Anche dopo il divorzio, le capitava di percepire di tanto in tanto le loro urla mentre magari aveva su gli auricolari, e allora li toglieva velocemente, indossandoli di nuovo ma non prima di essersi assicurata che nulla era accaduto.

Metteva su un sorriso le poche volte in cui ci riusciva, lo faceva soprattutto per suo fratello Tyrone, il quale sembrava averla presa male quasi quanto lei. Eppure lui non ci aveva pensato due volte prima di nominare il padre, quando il giudice gli aveva chiesto con chi preferisse restare. Dimenticandosi che lì, dall'altra parte della stanza, c'era una piccola bambina che aveva bisogno di lui, della sua guida, del suo stesso sangue, di suo fratello maggiore.

Dal divorzio, Dorothea cercò di allontanarsi quanto più possibile da loro e suo padre questo davvero non lo capiva. Era una risposta auto-difensiva ad un trauma senza risposta ma con mille interrogativi, così l'aveva definito la psicologa di corte che si destreggiava da una parte all'altra pur di analizzare la risposta emotiva alla separazione di ogni componente della famiglia.

Ad ogni modo, gli anni continuarono a passare e ogni qualvolta la famiglia si ritrovava riunita, specialmente durante le festività, lei preferiva restare in camera o rintanarsi nel capanno. Quando era accessibile, invece, sgattaiolava via di nascosto per dirigersi all'O'Brien e sua madre, la quale non si domandava mai dove fosse finita data l'ovvietà della risposta, trovava sempre una scusa adatta per coprire le spalle alla figlia. Quando Evan e Tyrone volavano nel Victoria in occasione delle festività, non nominare il pattinaggio era la regola fondamentale, così come lo era nascondere i pattini e la divisa da allenamento.

Suo padre credeva fosse iscritta all'università di legge perché interessata anche alle scienze politiche, la sua ex moglie glielo faceva credere, aggiungendo persino qualche dettaglio che avrebbe potuto trascurare. Una volta s'inventò, purtroppo, che Dorothea stava facendo un tirocinio, una specie di stage, per entrare nell'amministrazione N.A.T.O, e quando a fine giornata l'ex marito andò via e lei lo disse a Dorothea, a quest'ultima per poco non andò di traverso il brodo di pollo.

Era tutto un casino, però solo quando c'era il padre.

E così sarebbe stato a momenti, mentre sentiva i battiti cardiaci accelerare, stringeva la cintura di sicurezza con più forza del dovuto e sentiva l'aereo atterrare dopo quasi venti ore di viaggio. Voleva tornare in Australia, sotto il tiepido sole di novembre, a leggere tra le mura del capanno di casa sua. Mentre sbuffava per l'ennesima volta, sua madre le ripeteva di smetterla, poi si sganciò la cintura quando le hostess diedero il permesso e una ventina di minuti dopo i suoi piedi toccarono il suolo americano.

Evermore - 𝑆𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝐶𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝐴𝑙𝑡𝑜𝑛𝑎 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒𝑠Where stories live. Discover now