parte 4 - la festa

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era il terzo giorno alla stark tower.
quella mattina ero sovrappensiero, forse per quello successo il giorno prima, così decisi di uscire a prendere un po' d'aria.

*arriva un messaggio da parte del gruppo "avengers"*

*messaggio*
tony: stasera festa nella torre, dobbiamo sfogarci un po' prima del combattimento con loki. ho invitato un po' di persone, non mancate o domani vi risvegliate fuori da casa."

detto ciò non avevo scelta che andare, non volevo mica finire di nuovo cacciata di casa, e poi per una di quelle stupide idee malsane di mio fratello.
tutti dissero che ci sarebbero stati.

la giornata passò veramente in fretta, così in fretta che era già arrivato il momento della festa.
qualcuno bussò alla porta della mia stanza.

ashl: "avanti"
era nat.
ashl: "hey ciao natasha come mai sei venuta qui?"
nat: "allora per tre ovvi motivi: prima di tutto di là mi annoio, due per aiutarti a decidere cosa metterti per dopo, e tre, cosa principale mi mancavi"
quest'ultima frase la disse sorridendo, il cuore mi batteva all'impazzata e non capivo il perché.
ashl: "emh- grazie"
nat: "non c'è problema, vieni che ti aiuto a decidere i vestiti"
ashl: "va bene ec-"
scivolai accidentalmente sulla gamba di nat, ci trovammo sdraiate sul letto, una affianco all'altra.
i nostri nasi si sfioravano, riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia pelle. automaticamente le guardai le labbra, lei fece lo stesso. mi prese per mano, ci stavamo avvicinando sempre di più. le nostre bocche si iniziarono a sfiorare.

*toc toc* "sono steve, siete pronte?"
ci alzammo dal letto un po' scosse dall'interruzione inaspettata.
nat: "si un attimo tra poco arriviamo!"
cap: "sono tutti giù, non metteteci troppo"

nat: "va bene, prova questi"
entrai in bagno, e dopo qualche prova trovai l'abito perfetto.
ashl: "come sto?"
nat arrossì. non capivo il motivo.
nat: "stai benissimo, sei bellissima"

il vestito era nero, arrivava poco sotto le ginocchia, con un corsetto incorporato. sotto indossavo delle calze a rete e degli stivali bassi.
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(per darvi un'idea del vestito di ashl)

(per darvi un'idea del vestito di ashl)

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nat invece indossava un vestito rosso, lungo fino a terra, anche lei con dei tacchi neri.

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(per darvi un'idea del vestito di nat)

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uscimmo dalla stanza per andare al piano di sotto dove si sarebbe tenuta la festa. la musica si sentiva anche da lontano.

varcata l'entrata dell'enorme sala, il mio occhio riconobbe subito tutti i miei amici che ridevano e scherzavano.

nat: "scusa avevo promesso a tony di fare la barista al bancone, devo andare"
ashl: "tranquilla, se hai bisogno di qualcosa sono dagli altri, a dopo<3"
nat: "va bene, ci si vede<3"

raggiunsi gli altri, tony mi venne incontro.
tony: "eccoti dov'eri, natasha è andata al bancone?"
ashl: "si è andata, mi stava aiutando a decidere cosa mettere"
clint: "ah ah ci crediamo tutti"
ashl: "CLINT-"
tony: "ho detto a tutti che avresti cantato"
ashl: "COSA? IO? ADESSO?"
tony: "si proprio tu, si proprio adesso"
ashl: "MA NON SONO PREPARATA IO-"
tony: "dai non mi vorrai mica far fare brutta figura con gli ospit-"
ashl: "e dammi sto microfono."

iniziai a cantare "i wouldn't mind" di "he is we".

guardai nat per tutto il tempo, mentre cantavo, che stava parlando con steve al bancone. guardarla mi rasserenava. lei e il capitano sembrano molto uniti- ma non mi importa ovvio, possono avere tutte le relazioni che vogliono, a chi importa-.

nat si girò verso di me appena finita la canzone, uscì dal bancone e venne verso di me. non capivo cosa volesse fare, ma ero in ansia.
si avvicinava sempre di più, salì sul palco.
"tieni questa, sennò prenderai freddo." mi diede la sua giacca. aveva il suo profumo.
rimasi nel mio mondo per qualche secondo, quando mi accorsi che tutti volevano un altro pezzo. non potevo non assecondarli, così inziai a cantare "home" di "tom rosenthal".


l'avevo dedicata a natasha. non penso mi piaccia, ma è una cara amica, che c'è sempre nel momento del bisogno.

"vorrei cantare questo pezzo, dedicato a una persona speciale, che c'è sempre nel momento del bisogno, che mi fa sorridere e mi rende felice.

iniziai a cantare, nat si accorse che avevo iniziato a cantare la nostra canzone. si girò di scatto e si commosse. le feci un cenno di avvicinarsi al palco, per poi salire e continuare la canzone iniseme a me. è stato il momento più bello della mia vita.
finita l'esibizione mi abbracciò, come se quello fosse l'abbraccio che aspettasse da tanto tempo. ricambiai.
"grazie" mi sussurrò all'orecchio.
"per cosa-" risposi
"di esistere" mi baciò sulla guancia, stavo letteralmente esplodendo, e continuavo a non capire il motivo, ma era una sensazione strana e accogliente. è da lì che inziai a capire cosa mi stesse succedendo.

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