Ciao ! Eccomi con una nuova storia ! Sono sicura che vi piacerà ! Buona lettura !!

Quella era una sera tormentata. La pioggia,copiosa, continuava a sbattere contro i vetri e il vento gelido cercava di sradicare gli alberi lungo i marciapiedi. Melanie era sul divano, con una copertina di pile sulle gambe fredde. Suo padre era uscito per far proviste di candele,in caso mancasse la luce, e sua sorella si era addormentata sul tappeto. La piccola casa era fredda per mancanza di un riscaldamento e l unica fonte di calore era una borsa dell acqua calda che Melanie teneva sulla pancia. Per cena avevano mangiato solo una fetta di pane con un po' di formaggio. La porta si aprì con un cigolio. Entrò il padre,coperto da una coperta verde. Teneva in mano due candele e una scatoletta di fiammiferi. L uomo si tolse la coperta e l appoggiò su una seggiolina in legno,sulla quale si sedette. Mancò la luce. Melanie ebbe un piccolo sobbalzo,che trattenette. L uomo accese una candela e la prese in mano. Camminò sino alla piccola cucina e aprì una bottiglia di liquore scadente. Ordinò alla figlia maggiore di andare a dormire. La ragazzina si mise la copertina sulle spalle e raggiunse con passo incerto la sua stanza. La condivideva con la sorellina. Cercò a tastoni il suo letto e si sdraiò sopra. Prese la sua coperta e se la mise sulle gambe. Si ricordò di aver lasciato la borsa dell acqua calda sul divano. Non le importava,l acqua era diventata fredda. Chiuse gli occhi e cercò di addormentarsi,ma il vento,che entrava dai vetri rotti aggiustati con pezzi di legno, la teneva sveglia. Dopo qualche minuto sentì i passi veloci della sorella, Elizabeth. La bambina le si avvicinò e le chiese di darle la coperta che lei non l aveva. Melanie la prese in braccio e la sdraiò accanto a lei nel piccolo letto. La coprì con un lembo di stoffa e le diede un piccolo bacio sulla fronte. Elizabeth chiuse gli occhi,abbracciò la sorella e si addormentò. Il vento si fece più insistente e non permetteva a Melanie di dormire. Poi iniziò ad avvertire i suoi soliti dolori. Le faceva male la pancia,la testa, sudava e vedeva doppio. Abituata chiuse gli occhi e cercò di respirare. Quella notte,però, i dolori diventavano sempre più intensi,anziché diminuire. Portò una mano alla fronte. Scottava. Cercò di alzarsi,ma appena caricò il suo peso sui piedi,cadde a terra. A gattoni cercò di raggiungere il bagno. Vagò per i corridoi bui,ma poi trovò la porta che desiderava. Si aggrappò alla maniglia e si alzò in piedi. La aprì lentamente,con un flebile cigolio. Provò ad accendere la luce,ma senza risultati. Raggiunse comunque il lavandino e aprì l acqua. Il getto era debole,quasi non si sentiva. Avvicinò le mani all acqua. Era gelida. Si lavó energicamente il viso e poi richiuse il rubinetto. Le sembrò di stare un po' meglio. Uscì dal bagno e,tenendosi ai muri,raggiunse la sua camera. Salì piano nel lettino e si sdraiò cercando di non svegliare la sorellina. Chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo.

La voce del padre la svegliò. Le urlò di alzarsi. Melanie aprì lentamente gli occhi,le palpebre le sembravano di piombo. Una debole luce filtrava attraverso le assi di legno. Svegliò con dei piccoli scossoni Elizabeth. Si alzarono. Provenivano delle voci dalla cucina. Oltre a quella del padre c era anche quella di una donna. Le sorelle si tolsero le pieghe dai loro pigiami e uscirono dalla stanza. Andarono in bagno e si lavarono i denti e la faccia con quell acqua fredda. Cercarono di pettinarsi a vicenda. Non possedevano specchi e,pertanto,erano incoscienti di che aspetto avessero. Uscirono dal bagno,attraversarono il corto corridoio,il piccolo salotto e raggiunsero la cucina. Intorno al tavolino rotondo erano seduti il padre e una donna vestita da suora. Salutarono sotto voce. - Buongiorno Melanie ed Elizabeth. Sono suora Cristine e presto il mio servizio al Signore occupandomi di ragazze in un collegio femminile. Sono venuta a conoscienza della vostra storia e,avendo conosciuto vostra madre,ho deciso di mettere una buona parola per voi nel collegio,in modo che da domani mattina potrete farne parte.- concluse la donna. A quelle parole le sorelline rimasero frastornate. Cos' era un collegio di suore ? Quanto ci sarebbero dovute rimanere ? Notando le loro facce, la suora continuò - Il collegio delle suore é una scuola solo per ragazze e per bambine,ma potrete mangiare e dormire lì . In più ci saranno anche altre ragazzine come voi. Starete bene. - terminò con un sorriso che rassicurò Elizabeth,ma non Melanie. Loro padre le stava abbandonando ? Non si seppe rispondere,anche conoscendo la risposta. Suor Cristine le disse di andare a mettere in una valigia ciascuna i propri vestiti e,se li avessero avuti, dei libri. Poi gli consegno due divise grigie. Le sorelline andarono nella loro stanza,appoggiarono le divise sul piano di un mobiletto di legno sbilenco e portarono fuori dal letto due valigie. Le misero sul letto e le aprirono. Melanie aprì l'armadio e prese i suoi vestiti e quelli di Elizabeth. Non erano tanti,qualche maglione,due gonne,due vestitini bianchi e due paia di scarpe a testa. Aprirono un cassettino del mobiletto e presero ognuna il proprio paio di guanti e gli indumenti intimi.Si tolsero il pigiama,lo piegarono nella valigia, e indossarono le loro uniformi nuove. La divisa consisteva in una camicia bianca,un maglione grigio,un gonna al ginocchio del medesimo colore, collànt grigi di lana e scarpe nere. Chiusero le valigie,le presero in mano, e tornarono in cucina. La suora sorrise compiaciuta ed estrasse dalla borsetta a tracolla delle forbicine. - Ora tagliamo i capelli - sussurrò. Si avvicinò prima ad Elizabeth. Radunò i capelli con le mani e fece un taglio netto sotto l'orecchio. Poi andò da Melanie, che si spostò di qualche passo. - Vieni qui - le disse la suora,tirandole un braccio e riportandosrla vicina. Raccolse nello stesso modo i capelli e li tagliò sotto le orecchie. - Ora andiamo. É un lungo viaggio. - annunciò. Strinse la mano all'uomo e si avvio verso la porta. Elizabeth abbracciò il padre,mentre Melanie raggiunse la suora con in mano la sua valigia. Quando entrambe le sorelle furono in prossimità dell'uscita, suor Cristine aprì la porta,che emise il solito rumore stridulo. Salirono su un taxi parcheggiato lì davanti. - Al collegio delle suore - disse la donna. Il tassista fece retromarcia e si mise in viaggio.

P.S. : suor Cristine non centra assolutamente niente con Suor Cristina ;-)

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