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2 maggio, 2009

Stephen Strange non aveva alcuna voglia di andare all'evento di beneficenza del Met Gala di New York, ma doveva andarci per forza. Doveva soltanto trovare un miliardario che promuovesse la sua ricerca. Per sua fortuna il tema del gala di quest'anno non era nulla di troppo vecchio o appariscioso, tutti si potevano vestire come volevano. Stephen decise di mettersi un semplice completo: smoking, pantaloni a sigaretta e camicia bianchi, papillon nero e al polso un Rolex. 
Una volta entrato, si mise a parlare con le persone che lo circondavano.

Più tardi qualcun altro fece la sua comparsa allo steso gala: Tony Stark. Indossava un completo con smoking, pantaloni a sigaretta e cravatta neri, camicia rosso scuro e occhiali da sole con montatura in corno con lenti rosse. Erano pochi gli sguardi su lui. Tony si guardò intorno e vide il motivo per cui nessuno si accorse della sua presenza: c'erano un mucchio di persone che circondavano qualcuno, erano attenti a quello che diceva e ridevano alle sue battute. "Dovrebbero circondare me e non qualcun altro" pensò Tony. Si diresse vicino a quel gruppo, cerco di avvicinarsi il più possibile per vedere chi era colui che gli stava rubando la scena. Quello che notò subito appena lo vide erano gli zigomi, erano bellissime, taglienti, gli occhi da quello che poteva vedere riflettevano un azzurro mischiato al grigio, capelli neri, tranne alle tempie dove erano bianchi. Era bellissimo, se non l'uomo più bello che abbia visto nella sua vita, persino il modo in cui parlava lo attraeva. Finalmente l'uomo dagli zigomi taglienti finì di parlare con tutte quelle persone, Tony decise di avvicinarsi a lui e di invitarlo a bere qualcosa. "Salve, ho trovato il suo discorso molto interessante, posso approfondire alcune questioni e offrirle qualcosa da bere, signor?" Chiese Tony. "Dottor Stephen Strange. Certo, mi farebbe piacere, signor?"
Chiese Stephen. "Tony Stark, ma può chiamarmi Tony" Si diedero la mano e andarono verso il banco del bar. "Persino il suo cognome è insolito" pensò Tony mentre dava la sua ordinazione al barista.
"Cosa mi voleva chiedere, signor Stark?" Chiese di nuovo Stephen. "Diamoci del tu, ormai siamo conoscienti, e chiamami Tony."
Stephen annuì con uno sguardo che Tony non riusciva a identificare, sembrava che non avesse emozioni.
"Volevo chiederti quanto sei sicuro che la tua cura procedura per la laminectomia possa funzionare?" "Sono molto sicuro che possa funzionare benissimo, naturalmente questo dipende dalle mani del chirurgo. Nel mio caso, gli garantisco che funzionerà al 100%, ha difronte il migliore chirurgo di New York, se non di questo paese. Mi servono soltanto dei finanziamenti per portare avanti la mia procedura." Disse Stephen. Stephen aveva un grande ego, esattamente come Tony, questo gli piaceva molto del dottore.
"Credi molto in te, mi piacciono le persone così. Bene, potrei aiutarti nel tuo progetto..." Tony non voleva che questa conversazione tra loro finisse con un semplice accordo di denaro, voleva qualcosa in più. Si domandava se fosse così bravo non solo nell'ambito medico, ma anche a letto. Avrebbe voluto avere una notte calda con Stephen. Da una parte avrebbe voluto farlo per la sua reputazione da playboy, dall'altra avrebbe voluto farlo perché provava attrazione verso il dottore.
"Ma?" Stephen fece tornare Tony nella realtà dai suoi pensieri. Tony si avvicinò di più verso Stephen.
"Ma vorrei vedere fino a quanto sei disposto per avere il mio finanziamento." Tony fece l'occhiolino a Stephen. Vide sul dottore un leggere rossore comparire sulle guance. Tony appoggiò una mano sulla coscia di Stephen e lo guardò negli occhi, ora sembravano azzurri mischiati al verde. Si domandò se ci fossero altre variazioni di colore che poteva scoprire nei suoi occhi. "Rifiuto la tua offerta, signor Stark" Disse Stephen, il suo rossore scomparve. Tony non si aspettò questa risposta. "Ne sei proprio sicuro?" Disse Tony muovendo la sua mano sulla coscia del dottore. "Assolutamente. Sono certo che troverai qualcun altro da sfruttare e portare a letto. Addio, signor Stark." Disse Stephen freddamente spostando la mano di Tony dalla sua coscia, si alzò, lasciò una banconota da 50$ sul bancone e se ne andò dal miliardario. Nessuno l'aveva mai rifiutato nella sua vita, in una maniera così diretta poi. Tony decise di non seguirlo e provarci di nuovo. Lo odiava, non solo perché l'aveva rifiutato in quel modo, ma perché, nonostante gli avesse detto di chiamarlo Tony, l'aveva chiamato "Signor Stark", soltanto suo padre veniva chiamato così, non Tony. Avrebbe voluto ubriacarsi, ma non lo fece. Non aveva alcun senso farlo, avrebbe implicato che gli importava di Stephen, gli importava di andare a letto con lui, di uscire con lui. Tony bevette il suo scotch in fretta e se ne andò dal gala.
Stephen rimase per poco dopo l'uscita di Tony, aveva trovato qualcuno che gli finanziasse il progetto, questo era l'importante, e se ne andò anche lui.

I due non si incontrarono più dopo il gala. Stephen sentì qualche notizia di Tony dai telegiornali e Tony lesse qualche cosa di Stephen sulle riviste di medicina.

Angolo autore:
Hey, spero ti sia piaciuta la storia, se vuoi vota e commenta. Mi scuso per aventuali errori grammaticali, provvederò in futuro a sistemarli. Ciaooooo ʕ•ᴥ•ʔ

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