you wrote 'don't forget' on your arm.

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cadevano calde lacrime sul chiaro cuscino coperto dal profumo di rosa.
scorrevano grandi gocce di pioggia sui vetri chiari illuminati da piccoli raggi di sole che riuscivano a filtrare dalle grandi nuvole grigie come il fumo.
batteva forte il cuore nel petto di soobin mentre piccoli e silenziosi singhiozzi uscivano dalle sue morbide e delicate labbra.
le grandi mani a coprire il dolce viso ricoperto di lacrime e le coperte colorate di bianco a coprire la testa dolorante per colpa del pianto.
doveva uscire, doveva alzarsi dal letto cosi vuoto e troppo grande per una sola persona.
voleva tornare a vivere, doveva farlo per lui e per beomgyu.
con le poche forze che gli erano rimaste si era messo seduto asciugandosi le piccole lacrime rimaste a contornare i grandi occhi scuri che beomgyu prima tanto amava di soobin.
erano giorni, se non settimane che non si alzava da quel immenso letto ricoperto da candide coperte se non per andare in bagno e prendere dell'acqua.
non ne poteva più, era cosi distrutto da rimetterci pure la salute fisica.
si alzò, stanco, coperto da brividi che gli attraversavano il magro corpo e lo portavano a tremare come una leggera foglia.
a stento si manteneva in piedi, la testa gli pulsava e ogni movimento lo distruggeva riducendolo a doversi appoggiare a qualsiasi cosa trovasse.
entrò nel piccolo bagno disordinato, si appoggiò al lavandino guardando la sua debole figura attraverso lo specchio.
quasi non si riconosceva, aveva smesso di curarsi del suo aspetto, non gli importava nulla di apparire in modo decente se non aveva nessuno per farlo.
inizio a svestirsi degli indumenti che indossava da ormai giorni, si guardò attraverso lo specchio, gli occhi umidi per via delle lacrime che si stavano formando vedendo il riflesso della sua persona, aveva perso diversi chili nel lasso di poche settimane e aveva il corpo ricoperto di profondi segni rossi che al solo contatto con un tessuto bruciavano cosi tanto da portarlo ad urlare di dolore.

non viveva.

aveva smesso di vivere insieme a beomgyu, il ragazzo si era portato insieme a lui anche la sua di vita.
il solo ricordo di quella sera lo distruggeva. le immagini sfocate di lui che urlava tra le lacrime e i singhiozzi, rannicchiato in mezzo alla strada.
gli ultimi messaggi lasciati da beomgyu lo avevano distrutto, aveva risposto subito appena aveva visto arrivare le sue notifiche, era cosi felice di sentirlo ma appena lesse quei due messaggi gli cadde il mondo addosso

"ehy soobin, umh, come stai? non penso leggerò mai la risposta e va bene cosi, mi dispiace cosi tanto doverti salutare ma credo che sia arrivato per me il momento di andarmene per sempre, questa è la volta buona, me lo sento, mi dispiace cosi tanto fsrtelo sapere per messaggio ma non ho avuto l'occasione di incontrarti di persona per dirtelo, scusa :(
spero tu stia bene e per favore, non stare male per me, vai avanti, vivi per te e per me soobin, vivi ti prego.
ciao soobin, ci vediamo a giro !!

p.s. ti amo tantissimo, non dimenticartelo mai, ti guardwrò sempre, non sarò con te fisicamente ma sarò sempre vicino a te con il mio spirito, ti amo. scusami soob ma non ce la faccio più, scusa :/"

neanche il tempo di finire di leggere i messaggi aveva cercato in tutti i modi di contattare beomgyu tra la le lacrime e gli urli dettati dalla disperazione e dalla paura di perderlo.
la cosa che più lo distruggeva era non poter fare nulla e non aver avuto l'occasione di salutarlo per davvero, non avrebbe mai immaginato che il bacio e l'abbraccio che si erano scambiati il giorno prima fossero gli ultimi che avrebbe ricevuto da beomgyu.
non riusciva a smettere di piangere, a stento si reggeva in piedi, non vedeva nè sentiva, l'unica cosa che riusciva a pensare era l'altro ragazzo, i passanti lo guardavano in silenzio andando per la propria strada non curandosi minimamente delle sue condizioni.
aveva provato di tutto eppure era già troppo tardi.
beomgyu non c'era più.
il suo corpo era stato ritrovato senza vita nel suo appartamento lo stesso giorno dai genitori del ragazzo che preoccupati da quanto riferito da soobin si erano recati a controllare il figlio che effettivamente si era tolto la vita.
era distrutto. nulla aveva più senso dopo quella sera che avrebbe ricordato a vita.
al momento gli sembrava solo un sogno febbriciante, ogni secondo che passava sperava di svegliarsi da un momento all'altro con l'altro ragazzo vicino a lui a rassicurarlo e a riempirlo di dolci baci dicendogli che era un incubo.
ma non era cosi, era la realtà e lui non poteva far altro che accettarla.
aprì il rubinetto della doccia e mise l'acqua calda.
attendendo che si riscaldasse l'acqua tracciò i vari segni sul suo corpo vergognandosi della sua immagine.
non era questo che voleva beomgyu, poteva sentirlo mentre lo rimprovera arrabbiato per non aver nemmeno tentato di continuare a vivere anche per lui ma per essersi lasciato andare ed essersi ridotto in tali condizioni.
entrò dentro la doccia appena notò formarsi una piccola nuvola di fumo calda.
si mise sotto il getto e chiuse gli occhi sentendo il suo corpo brucciare per via del contatto con l'acqua bollente ma sentendosi dopo settimane finalmente libero.
si lavò con cura tutto il corpo e appena uscì dalla doccia si prese un po' di tempo per disinfettare e coprire le ferite sparse lungo il suo corpo.
ritornò nella piccola camera aprendo l'armadio.
scelse con cura i vestiti da indossare; un paio di jeans larghi chiari, i preferiti da beomgyu e una maglietta di quest'ultimo coperta da una leggera felpa che il piccolo ragazzo adorava e rubava sempre a soobin.
andò davanti allo specchio che aveva messo nella stanza appena si era trasferito e si sedette davanti prendendo il pettine colorato da dei piccoli fiori lilla che gli ricordavano la primavera.
pettinò con cura i capelli rossi che stavano iniziando a perdere il colore, poi si alzò, prese la borsa di tela che aveva dipinto in una calda giornata di giugno insieme a beomgyu e si avviò verso l'ingresso del piccolo appartamento in cui viveva.
si assicurò di coprirsi bene mettendo un giacchetto pesante, una calda sciarpa e il capello con le orecchie da gatto, quello che tendeva ad indossare beomgyu e che faceva sempre sorridere soobin.
non si era ripreso, non era cambiato tutto da un momento all'altro nè era passato tutto il dolore, nessuno gli avrebbe ridato il giovane ragazzo che aveva deciso di lasciare l'universo troppo presto ma poteva sorridere tra le lacrime ricordando i bei momenti che gli aveva regalato.
mise le scarpe e finalmente uscì da quel posto dopo cosi tanto tempo.
fu investito da un'ondata di vento ghiaccio, chiuse piano gli occhi e affondò di più il viso in mezzo alla calda sciarpa.
iniziò a camminare senza una metà precisa.
aveva smesso di piovere ed erano spuntati alcuni raggi di sole da dietro le scure nuvole.
si fermò una volta arrivato al parco e decise di sedersi su una delle panchine ancora fradice ma a soobin non importava, voleva disegnare, sentiva il bisogno di buttare fuori il suo dolore nel ricordare il ragazzo che era sicuro lo stesse guardando da qualsiasi posto si trovasse.
faceva male, faceva malissimo ma soobin dopo tempo si sentiva finalmente rinato, aveva deciso che da quel giorno sarebbe tornato a vivere, per lui e per beomgyu.
"blue period" sussurrò a bassa voce disegnando.
alzò piano il viso e rivolse un piccolo sorriso al cielo "se mi stai ascoltando sappi che ti amo e mi manchi tantissimo ma ti prometto che passerò questo periodo blu e tornerò a vivere, per te, per me" disse piano chiudendo gli occhi e tirando un sospiro di sollievo.

in una fredda giornata di novembre choi beomgyu si tolse la vita.
in una fredda giornata di dicembre choi soobin decise di continuare la sua vita, per lui e per choi beomgyu.

# blue period ;;Where stories live. Discover now