<< Ecco il mio braccio destro e i suoi amici! >> esclama Cassie, andandogli incontro. Devo dire che sono meravigliata: mi aspettavo almeno cento persone dietro di lui ma, in realtà, ce ne sono più o meno una quarantina. Staranno sicuramente arrivando gli altri.

Cole continua a guardarmi, quando una mano mi sfiora la schiena.

<< Ehi >> saluto Evan << Bel costume >> diciamo all'unisono, per poi scoppiare a ridere

<< Eh già, proprio un bel costume >> ripete il ragazzo accanto a cappuccetto rosso, con una punta di presa in giro nel tono

Ha un bella faccia tosta! Non solo oggi mi ha presa a pallonate ma si permette anche di deridermi?

Nina, sta calma, avrà quel che si merita prima o poi, ci vuole solo del tempo.

I ragazzi iniziano a ballare e prendere da bere, nel momento in cui Cassie mette la musica, facendo girare la palla da discoteca che ha appeso al soffitto.

Vado in pista e mi scateno un po' anche io, insieme alla mia amica e suo fratello. Ben presto, però, sento la necessità di fermarmi, quindi decido di andarmi a sedere e mettere a tacere i miei piedi che chiedono pietà per via del tacco vertiginoso dei miei stivali.

Prendo posto su un divano e me ne resto a sorseggiare un po' di gin lemon, prendendo fiato e tempo per regolarizzare il respiro affannato dai salti e l'agitazione che mi ha coinvolta in pista. Un profumo che riconosco subito invade il mio campo olfattivo. Mi ricompongo all'istante.

<< Non balli più? >> chiede, scrutandomi con quei suoi occhioni verdi ed un bicchiere di vodka in mano.

Faccio di no con la testa ma non spiccico una parola.

<< Come va la faccia? >> si sporge in avanti, verso la mia guancia, forse per accertarsi che non ci sia un livido o un segno lasciato dal pallone.

<< Cos'è? Hai scelto di non parlarmi più? >> il suo nervosismo si evince dalla voce con cui mi porge questa domanda, alla quale non riceve risposta.

Resta accanto a me per un po', annuendo e ridacchiando incredulo, per poi alzarsi e andare in pista, ballando contro il didietro di una ragazza che avrò visto si e no due volte nei corridoi.

Sposto lo sguardo, per evitare di vomitare da un momento all'altro, quando mi rendo conto che i miei amici sono proprio accanto a me.

<< Tutto bene? >>

Annuiscono, mostrando il sorriso di due che si stanno davvero divertendo.

<< Ti va di giocare ad obbligo o verità? >> la voce di Cassie ha un tono interrogativo.

<< Ma è un gioco per bambini >> piagnucolo quasi

<< E dai, gioca con noi >> mi prende per mano, accompagnandomi dal lato opposto della sala, dove dei ragazzi sono disposti in cerchio e tengono tra le mani una bottiglia.

<< È arrivato lo spirito della festa gente! >> annuncia la rossa, provocando risate e applausi. Non so minimamente cosa ci sia di divertente ma non riesco a trattenermi, quindi scoppio a ridere anche io, afferrando il bicchiere che mi porge la mia amica.

<< Allora, la giriamo questa bottiglia? >> Evan prende posto di fronte a me

La prima a mettere le mani sul contenitore di vetro è Sissy, una nostra compagna di classe ogni tanto scontrosa, e a subire il suo obbligo è Omar che beve un bicchierino di Tequila, supportato dagli applausi di tutti.

Tocca a lui girare e, questa volta, la prescelta sono io. Continuo a sorseggiare il mio drink, e alla fine scelgo per la verità.

<< L'ultimo ragazzo che hai baciato? >> quelle parole bruciano nella mia mente come carta col fuoco, mentre mi accorgo che la persona che non volevo udisse la mia risposta è seduta insieme a noi e sta partecipando al gioco.

Non gli darò mai la soddisfazione di sentir dire il suo nome quindi valuto seriamente l'alternativa di andarmene. Gli occhi di tutti sono puntati su di me, aspettando una mia risposta, ed io non ho la più pallida idea di cosa dire o inventare quindi me ne resto muta a guardarmi intorno, facendo finta di niente. Come un principe in sella ad un cavallo bianco, però, il biondino dagli occhi di ghiaccio mi salva la vita, parlando al posto mio.

<< Io, sono io il suo ultimo bacio >>

Okay, questo proprio non me lo aspettavo. Il sorso mi va quasi di traverso e non posso fare a meno di tossire un paio di volte.

Evan mi rassicura con gli occhi, Cassie sembra meno scioccata di quanto immaginassi ma, proprio tra tutte quelle facce rilassate e fin troppo normali, ne individuo una diversa.

La mascella di Cole si sta contraendo e i suoi occhi assottigliando. Osservo le sue mani chiudersi a pugno e riaprirsi solo per afferrare l'oggetto posto al centro dell'attenzione. Gira la bottiglia con forza, o forse rabbia, e il caso vuole che la persona puntata da quel maledetto collo di vetro sia di nuovo io.

Maledizione, ma perché il fato ce l'ha con me?

<< Allora, Nina, obbligo o verità? >> scandisce ogni parola per bene, marcandola con decisione.

Mi blocco per un attimo, pensandoci su: se scegliessi verità, potrebbe mettermi in difficoltà o, ancora peggio, farmi fare una pessima figura davanti a tutti; se scegliessi obbligo, invece, chissà cosa mi costringerebbe a fare per torturarmi.

Mio dio, perché mi trovo qui, in questo momento, e con questa gente? Sapevo di dover rimanere a casa!

Chiudo gli occhi, mentre il mio interlocutore si schiarisce la voce, per invitarmi a comunicare la mia scelta.

<< Obbligo >> la mia bocca si muove da sola, mettendo al corrente anche me stessa della mia decisione.

A quanto pare se lo aspettava, dal momento che si alza in piedi e mi ordina di salire al piano di sopra con lui.

A quanto pare se lo aspettava, dal momento che si alza in piedi e mi ordina di salire al piano di sopra con lui

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