Già 16 anni?

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"A Marì! Buongiorno eh!"
Sabrina rispose alla chiamata della bionda in modo brusco, e ne aveva tutto il diritto, visto che l'altra non si faceva sentire da ormai tre giorni.
"Sempre gentile... buongiorno Sghela."
Maria, nonostante provò a nasconderlo, aveva un tono più stanco del solito, e la mora lo aveva notato fin dal primo respiro che le aveva sentito emettere.
Si allarmò immediatamente, quasi dimenticando di avercela con lei.
"Tutto bene Mary?" Chiese, seduta sul bordo del letto.
La conduttrice sorrise dolcemente, mordicchiando delicatamente l'asticella dei suoi occhiali da vista.
"Si, tutto bene, ho solo dormito poco negli ultimi giorni, non preoccuparti Sabrì."
"Come mai hai dormito poco? Non te la sei presa na camomilla? N'hai utilizzato er cuscino che t'ho regalato, ve'? Lo sapevo Marì! Co te è sempre così! Una fa regali cor core e poi manco vengono guardati-"
Maria la lasciò sfogarsi, tenendo ancora un sorrisetto sulle labbra.
Sapeva che la mora non avrebbe smesso la ramanzina se solo avesse provato a contraddirla, quindi aspettò la fine del discorso per poter finalmente riprendere parola.
"Stasera volevo invitarti a cena."
Sabrina rimase pietrificata e allo stesso tempo confusa da quelle cinque parole.
"C-come mai?" Fu l'unica cosa che riuscì a dire dopo svariati secondi di silenzio.
"Nulla di formale, quindi niente ristorante, anzi pensavo di ordinare una pizza e arrivare fino al Giardino degli Aranci per vedere il tramonto... ti va?"
La confusione di Sabrina aumentava.
Non si faceva sentire da tre giorni, e l'ultima volta che avevano cenato insieme era stato per le registrazioni di Tu Si Que Vales circa un mese prima, c'era qualcosa che alla mora sfuggiva, ma non riusciva a comprendere cosa fosse.
"C-certo.." Sussurrò, con un leggero colorito porpora sulle guance. "Ma posso sapere perché questa voglia improvvisa di cenare insieme a me, Maria?"
"Mi manchi, testa di rapanello!"
A quel punto anche sul volto di Sabrina comparve un sorriso, uno di quelli sinceri e pieni di gioia.
"A dopo allora, stronza."
L'ultima parola detta a denti stretti, a sottolineare che l'incazzatura non era del tutto passata.

Sabrina passò la giornata a ripensare a quella chiamata, non riuscendo ancora a comprendere il perché dell'invito della bionda.
"Boh io a sta qua non la comprendo... sparisce per giorni, e poi me 'nvita a cena manco fosse mi madre cor polpettone la domenica."
Parlò a se stessa, mentre provava davanti allo specchio qualche abito.

Si fecero le 17:30, e finalmente la mora uscì di casa indossando un abito nero semplice fino alle ginocchia, dei collant velati neri e dei tacchi rossi, a richiamare la collana con il peperoncino e la borsetta, dove teneva l'essenziale.
Maria l'aspettava subito fuori il cancello, da dentro la sua auto, vestita con un paio di jeans neri e una camicia rossa di seta, e ai piedi dei semplici tacchi neri.
Rimase incantata alla visione di Sabrina che, notando lo sguardo della bionda su di lei, arrossì violentemente, entrando il più velocemente possibile in macchina.
Notò che nei sedili posteriori vi era già un cartoncino di pizza, e si sporse leggermente per dare un bacio sulla guancia alla guidatrice, ritirandosi immediatamente ricordando di avercela ancora con lei.
"Ciao Maria.." Cercò di utilizzare un tono pacato, fallendo per via delle sue labbra che si inarcarono involontariamente in un piccolo sorriso.
"S-sei bellissima.." Riuscì a dire solo quello, non distogliendo lo sguardo dalla mora per neanche un secondo.
Si guardarono per degli attimi che sembrarono infiniti.
Ad avvicinarsi a lei fu Maria, che le posò un delicato bacio sulla guancia, "Mi dispiace di essere scomparsa" sussurrò al suo orecchio, prima di ritornare composta e accendere l'auto, lasciando Sabrina con un brivido sulla schiena.

Arrivarono al Giardino degli Aranci giusto in tempo per vedere il sole scomparire del tutto.
Si divisero la pizza che Maria aveva comprato con tanto amore, e parlarono del più e del meno, come erano solite fare da sempre.
Si fecero le 19, e mentre la bionda si apprestava a gettare nel cestino più vicino il cartoncino e i fazzoletti, la mora osservava l'orizzonte, ormai buio, persa tra un pensiero e l'altro.
"Marì..."
"Eh?" La affiancò, donandole uno sguardo dolce, come sempre.
"Me so scordata qualcosa de 'mportante?" Le chiese, ricevendo solo uno sguardo confuso.
"Avanti Mary.. Non sei solita chiedermi di uscire a cena insieme, ho per forza dimenticato qualcosa. Qualche compleanno, anniversario, o magari de ri-datte quarcosa che avevo preso dal camerino tuo, che so!"
Maria stava notando l'agitazione crescente dell'altra. Scoppiò in una fragorosa risata, notando lo sguardo fulminante dell'altra, che avrebbe quasi voluto strozzarla.
"Ma che te ridi!"
"Beh effettivamente si.. hai scordato qualcosa de 'mportante" Disse, scimmiottando l'accento dell'altra.
Sabrina si voltò completamente verso di lei, entrando in panico, cominciando a pensare intensamente a cosa avesse potuto dimenticare di importante. Lei era una persona precisa, teneva ai compleanni, agli anniversari, perfino agli onomastici! Quindi era impossibile che stesse dimenticando qualcosa di così importante, e poi qualcosa che riguardasse Maria!...
Un'altra risata da parte della bionda la riportò alla realtà, facendola innervosire definitivamente.
"Rilassati scema, è normale che non te lo ricordi." Disse, prendendo dalla sua borsa una scatolina addobbata con un fiocchetto bianco.
La porse all'altra, sorridendo.
"Ricordi la prima volta che ci siamo incontrate?"
Sabrina sbattè le palpebre, prendendo tra le mani il regalo. "Ovvio, gli studi elios.. C'è posta per Te.. come dimenticarl- ODDIO MARIA."
Una scintilla sembrò scattare dentro la mora.
"Sono passati 16 anni esatti da quel giorno" Concluse Maria, sorridendo di fronte ad una Sabrina che non faceva altro che maledirsi per aver dimenticato quella giornata.
"Mi dispiace così tanto Mary, non ti ho preso nulla perché non ci pensavo-" "Zitta e aprilo"
La mora si ammutolì e fece come chiesto dall'altra.
Ci furono attimi di silenzio, interrotti solo dal brusio leggero del vento, mentre Maria osservava impaziente Sabrina, aspettando di sapere se il regalo le piacesse o meno.
La mora si lamentava sempre che l'altra non le regalava mai nulla, "Vorrei qualcosa di personale da te per me" aveva detto spesso, e Maria non voleva deludere le sue aspettative.

"Maria, io..." Sabrina non aveva parole.
Non le trovava, le sembrava tutto troppo scontato e banale.
Poteva sembrare un semplice braccialetto in oro, ma a renderlo speciale era un piccolo ciondolo di quarzo rosa, che aveva fatto comprendere alla mora quanto in realtà quel regalo le fosse costato.
"Ma quanto c'hai speso! non intendevo questo quando dicevo de volere un regalo da parte tua-"
"Ti piace?" Fu l'unica domanda dell'altra.
"Ma certo che me piace!" L'abbracciò improvvisamente, lasciando Maria interdetta per un attimo.
La strinse forte, prendendo un respiro profondo, assaporando il profumo dolce e delicato tra i suoi capelli.
Lo avrebbe riconosciuto tra mille, anzi miliardi, perché, purtroppo, Sabrina aveva preso un posto così importante nella sua vita, da essere messa al primo posto in qualsiasi situazione.

Dopo averla aiutata a indossare il bracciale, e aver parlato per un'altra mezz'oretta, le due si rimisero in macchina, e affrontarono il tragitto fino a casa della mora in silenzio, con un sorriso stampato sul volto.
Sabrina ogni tanto abbassava lo sguardo sul regalo, e osservava quel quarzo rosa come se fosse la conferma a tutti i suoi dubbi.
Guardava Maria con la coda dell'occhio, e notava un leggero rossore sulle sue guance, che la portava a sghignazzare spostando lo sguardo fuori dal finestrino.

"Siamo arrivati, signorina" Disse ironicamente Maria, provando ad imitare il tono serio di un autista reale.
Sabrina ridacchiò, guardando subito dopo la bionda negli occhi.
"Sei sparita per tre giorni perché non trovavi un bracciale decente con il quarzo rosa?"
Chiese con il tono più dolce che potesse utilizzare, enfatizzando le ultime parole.
Maria sgranò gli occhi, come fanno i bambini quando vengono scoperti nel bel mezzo di una marachella.
Si limitò ad annuire, abbassando leggermente lo sguardo.
"Mi fa piacere che tu abbia dovuto cercare su internet quale pietra simboleggiasse il perdono..." Rise, mentre Maria, con sguardo leggermente deluso, tornò a guardarla negli occhi. "Ma sul serio non l'ha capito?" pensò, sospirando.
"Buonanotte Sabri..." Disse in un sussurro, tornando a guardare la strada, aspettando che la mora uscisse dall'auto.
L'altra alzò gli occhi al cielo con un sorriso, e prontamente si avvicinò alla bionda, spostando con una mano il suo viso verso di lei, per poi posare delicatamente le sue labbra su quelle di Maria, che sembrava starci capendo sempre meno.
Fu un bacio casto e abbastanza lento, che mozzò il fiato ad entrambe.
"So cosa simboleggia principalmente il quarzo rosa, volevo solo fartela pagare per questi giorni." Sussurrò sulle sue labbra, sorridendo.
"Ti amo anche io, Maria, lo sai."
La bionda sorrise immediatamente, appoggiando una mano sulla guancia di Sabrina, strappandole un altro bacio veloce prima di lasciarla tornare a casa, più felice che mai.

It must be... True Love || De FerilliWhere stories live. Discover now