*Adesso niente ci potrà separare*

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Non ero mai stato un grande esperto-romanticone, solitamente facevo centro con le ragazze perché la mia era una dote naturale. Dovevo aver preso il fascino di mio padre Poseidone.  
Ogni volta era una strage di cuori.
Scherzi a parte, non ero mai stato molto notato: il solito sfigato che viene snobbato da tutte.
Ma – crescendo – la pubertà doveva aver fatto la sua entrata in scena con grande stile, perché – dovevo ammetterlo – ero diventato un gran figo.
Il solito tipo attraente con i capelli neri tutti in disordine e gli occhi verdi: abbastanza irresistibile.
Non che mi importasse: andando in là con gli anni mi ero calmato e con me anche i miei ormoni, la mia testa si era ben incatenata alle mie spalle.

Ma lei ormai l’avevo incontrata, e l’avevo capito subito: era quella giusta.
Fare lo stupido non mi sarebbe ugualmente riuscito, in sua presenza.

La prima volta che mi aveva rivolto la parola, lo aveva fatto per dirmi che sbavavo mentre dormivo: niente colpo di fulmine da parte sua, niente interessamento, niente delicatezza.
Niente di niente.

Io – invece – ero già stato catturato, inutile negarlo a questo punto.

Annabeth Chase è la ragazza dei sogni – o almeno, dei miei. Bella, intelligente, simpatica.
Ai miei occhi è assolutamente perfetta anche adesso.

Adesso, sì, proprio adesso mentre la sto aspettando all’altare, in ansia come mai prima d’ora stretto nel mio smoking, e mentre cerco di non darlo a vedere: sto tremando.
Per me è stato un colpo al cuore solo il suo sì alla mia proposta, quel giorno mi è parsa entusiasta quanto me e sono rimasto incantato a guardarla per un’infinità di tempo in tutta la sua bellezza, dopo averle messo l’anello di fidanzamento al dito con un sospiro di sollievo.

Migliaia di volte mi ero perso a immaginare una vita con lei, ma pensarci adesso mentre sta per diventare reale, mi riempie il cuore di gioia e impazienza.

Per noi semidei è un miracolo arrivare ai sedici anni, i venti poi sono impossibili da raggiungere: per questo non ho pensato di perdere un secondo di più.
È successo il giorno stesso del mio ventesimo.
La proposta non è stata in grande stile, non sono il tipo, dopo aver chiesto il permesso al padre, l’ho portata in riva al mare al tramonto e – dopo una tranquilla cena sulla sabbia – le ho chiesto di sposarmi.

Di qui a poco diventerà mia moglie.
Annabeth Jackson.

Io invece sarò il marito più fortunato del mondo.

Dietro di me sento la presenza di Grover, il mio testimone.
E posso vedere anche Jason, Leo, Nico e tutti gli altri, mentre mi guardano divertiti per la mia evidente agitazione e contenti per noi.
Diamine che ansia, aspetto solo di vederla varcare la soglia, di sentirle dire sì e di portarla via – dopo averla baciata, naturalmente.

I suoi baci sono una piacevole droga, come un tuffo nell’oceano in piena estate.

Sono venuti anche gli Dei ad assistere: non poteva non essere così, dopo tutto quello che abbiamo fatto per loro, abbiamo rischiato di lasciarci la pelle migliaia di volte.
Poseidone – in prima fila – mi guarda con gli occhi lucidi, fiero di me.
Lui e Atena si sono dovuti calmare visto che diventeranno mezzi-parenti, hanno messo i loro litigi da parte per noi.

Santi Dei… Vedere tutto quello scenario, tutti i miei compagni d’avventura, tutti i miei amici insieme, tutti lì per quel giorno così speciale per me, mi fa quasi commuovere.
Ci sono anche i centauri, capitanati dal buon vecchio Chirone.

Sto quasi per impazzire, ma non faccio in tempo, perché la musica parte e il mio sguardo, la mia attenzione e la mia esistenza vengono rapiti totalmente dall’angelo in bianco che entra in scena.

Tutto il resto non ha più importanza.

*Annabeth Jackson,Percabeth*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora